SINISTRA UNITA PER MONTALE: «IL COMUNE ANDREBBE COMMISSARIATO… PER INERZIA MANIFESTA»

Montale in una vecchia cartolina
Montale in una vecchia cartolina

MONTALE. È un peccato che la legge non preveda, fra le varie cause di commissariamento degli enti pubblici, quella per “inerzia manifesta”: se così fosse, infatti, l’amministrazione comunale di Montale sarebbe una fra le prime ad essere commissariata. Della verità di questa affermazione (volutamente provocatoria ma purtroppo corrispondente alla realtà) si sono potuti purtroppo rendere conto tutti quei cittadini che hanno partecipato al consiglio comunale straordinario dell’11 dicembre, sul tema dell’inceneritore.

Un consiglio comunale richiesto dalle opposizioni dopo le preoccupanti e sconvolgenti relazioni di Asl, Arpat e Ordine dei medici che hanno certificato la pericolosità dell’impianto per la salute dei cittadini. L’11 dicembre, davanti agli occhi e orecchi sbigottiti dei presenti (che hanno anche applaudito ironicamente al “silenzio” della Giunta e dei consiglieri di maggioranza) è andata in scena non solo la peggiore politica ma anche l’anti-meritocrazia per eccellenza.

Nessuna risposta da parte di  sindaco e giunta alle domande poste, con evidente disprezzo del ruolo delle istituzioni e della democrazia, e tutto questo in nome di una infantile quanto colpevole “ripicca” (“ormai il dibattito si è spostato su suolo giuridico, dopo che avete presentato l’esposto” – ha detto il sindaco) che denota nient’altro che assoluta assenza di conoscenza dei temi trattati (come dimostrano le repliche che invitiamo i cittadini ad andare a leggete sul sito del Comune) nonché la totale incapacità e non volontà di prendere decisioni.

Di fronte a tutto quanto successo, di fronte agli sforamenti, di fronte all’allarme dato da Asl, Arpat e Ordine dei medici, sindaco e Giunta hanno affermato che devono ancora “attendere”, che sono necessarie “stringenti riflessioni”, che non se la sentono di assumere “impegni troppo precisi”, che bisogna aspettare i risultati delle riflessioni di tavoli e tavolini istituiti in Regione (per giunta presieduti dalla ex presidente della Provincia, che ha affermato recentemente che l’inceneritore non è la maggiore causa di inquinamento – quella stessa presidente che per anni si è già occupata del problema, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti).

In conclusione, Montale è di fatto un paese già commissariato, se non legalmente, almeno materialmente. La domanda sorge quindi spontanea: se il sindaco non è in grado né “se la sente” di prendere alcuna posizione né decisione in autonomia, né in positivo né in negativo, che ci sta a fare? E da chi sono rappresentati i cittadini di Montale? Domande, queste, da cui non ci attendiamo certo una risposta dai consiglieri del gruppo di maggioranza, rimasti per lo più (come succede sempre da un anno e mezzo a questa parte) in assoluto silenzio di fronte alle questioni in discussione. Un silenzio più eloquente di mille parole.

[sinistra unita per montale]

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