sinistra unita. TARI, DIOSSINE E SPERPERI A MONTALE

Ricadute inceneritore Montale
Ricadute inceneritore Montale

MONTALE. La notizia, appena uscita, che l’Assemblea dei Soci di Cis ha deciso all’unanimità che Ladurner continuerà a gestire l’impianto con tutti i costi annessi e connessi almeno per un altro anno, è la definitiva pietra tombale sul Comune di Montale e su chi, di fatto, (non) lo guida.

Per mesi il Sindaco ha ripetuto in consiglio comunale che si sarebbe opposto al riaffidamento della gestione a Ladurner; per mesi lui e la sua giunta hanno affermato pubblicamente di essere contrari; per mesi hanno emesso rassicurazioni sul fatto che la gestione dell’impianto sarebbe tornata a Cis.

La notizia uscita oggi è l’evidenza – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che non solo l’amministrazione comunale montalese non conta niente e non decide niente in merito alla gestione dell’impianto, ma che di fatto siamo “commissariati” da altri Comuni e dai loro (anzi, a questo punto nostri) assessori all’ambiente (si veda Agliana).

Montale in una vecchia cartolina
Montale in una vecchia cartolina

Non chiederemo al Sindaco di Montale di giustificare né le sue parole, né il suo atteggiamento: la decisione che è stata presa parla da sé e ci racconta di un primo cittadino e di una giunta che non hanno più nessuna credibilità politica né amministrativa né nel proprio paese, né nella Piana, né altrove.

Ci teniamo comunque a ricordare ai cittadini e ai commercianti – che pagano la Tari e respirano diossina – che non solo non si è ancora conclusa l’indagine della Procura sulle responsabilità di Ladurner per gli episodi di sforamento (alla quale, si legge, “viene riaffidato l’impianto per ragioni di sicurezza e perché si impediscano nuovi sforamenti”!) ma che il tutto viene a costare alle casse della partecipata circa un milione di euro annui, che si sarebbero potuti risparmiare con il riaffidamento diretto.

A buon intenditor, poche parole…

Gruppo consiliare
Sinistra Unita per Montale

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