sistema marcio. BETTI, NANNI, D’AMICO: O VI FATE FRATI O LA SMETTETE DI CANTAR MESSA PD!

Con un carrello che non torna indietro si rischia di far visita a San Pietro…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUANDO LA LEGGE NON È UGUAL PER TUTTI
È MEGLIO CHE NEL MARE TU TI BUTTI


Ogni buco l’aria piglia, ma c’è un collo di bottiglia…

 

MONT-ANA. Primaditutto (citazione da Di Maio, oggi alleato dei dem) a scanso di equivoci spieghiamo cosa possa significare “cantar messa Pd”.

L’espressione, coniata qui per qui, intende dire che i democratici, o catto-comunisti che dir si voglia, sbagliano e confondono l’ingresso in qualsiasi ufficio pubblico per quello della Chiesa progressista di Santomato: e quando sono dentro, non fanno altro che predicare il Vangelo Pd:

noi dem siamo Gesù: dopo di noi di santi non ce n’è più

noi siamo i più bravi, perché togliamo le pagliuzze dagli occhi degli altri, ma non vediamo che fra le chiappe abbiamo delle travi

noi siamo i veri legalitari legalisti, perché la legge la decidiamo noi, mentre gli altri sono somari populisti

noi siamo i primi a denunciare i fascisti, ma interpretiamo le norme e le regole da veri affaristi

noi sappiamo perfettamente governare, perché sono 75 anni che facciamo come ci pare

appecorare il popolo non è reato, la dottrina evangelica dem ce l’ha insegnato

Dopo la premessa generale – tanto per far capire come funziona la zucca del tiro Betti-Nanni-D’Amico in quel Comune democratico che domani non festeggerà le Foibe – scendiamo nel dettaglio.

Partiamo da un pezzo pubblicato 7 giorni fa, il 2 febbraio scorso: sistema marcio. Mont-ana, inefficienti e incapaci. Ovvero la storia di un vigile e di un’arma rotta in giro per le strade. È stato un articolo con zero – dico zero – condivisioni da parte (ovviamente) di gente politicamente corretta: il che testimonia che è stato letto da tutto Montale, ma nessuno ha avuto il coraggio di fare pio grazie al clima di libertà di pensiero che si respira in casa Betti (il sindaco delle “forze dell’ordine fasciste”), piena di micine del Petting Club.

Vi avevamo raccontato (e dimostrato con un documento) che un vigile era andato in giro per mesi nel Mont-Ana con una pistola guasta, grazie alla solerzia della comandantA professoressa di educazione fisica Paola Nanni.

La Pec inviata alla trinità montalese

Avevamo scritto e poi segnalato questa gravissima mancanza della capA-vigilA al trio-Lescano dem Betti-Nanni-D’Amico: guardate la Pec pubblicata qui accanto. Secondo voi, lettori, Padre-FigliA-SpiritAsantA avranno mai provveduto a fare quello che era il loro dovere? Autodenunciarsi?

Permettete che noi ne dubitiamo. Il Vangelo Dem secondo Ferdinando, capitolo 1, versetto 7 (= 17), recita: «Impiccia il prossimo tuo e salva te stesso: o se non vuoi farlo, taci e nega tutto, specie l’evidenza, come hai fatto con il Carbonizzo e come domani farai con le Foibe!».

Se la trinità montalese tace e non ci assicura pubblicamente, diciamo… già da ieri, di avere fatto quello che chiedevamo (autosegnalazione alla procura di Pistoia), ci penseremo noi di Linea Libera a farlo.

Ma faremo anche di più: segnaleremo tutta la storia pure alla commissione di disciplina della Bassa Romagna (scelta su indicazione della Fata Smemorina), perché provveda nei confronti della ben poco diligente professoressa Nanni. Ovviamente se prima non lo fa – come dovrebbe essere suo dovere – la segretaria D’Amico!

E la commissione di disciplina dovrà per forza muoversi perché – come ha giustamente sentenziato prima la Cassazione: e proprio per il Comune di Montale; e poi la Corte di Appello, Sezione Lavoro e Previdenza, nel caso Sozio contro il Comune di Montale – la trinità è venuta ufficialmente a conoscenza del comportamento disciplinarmente rilevante della comandantA Nanni esattamente con la nostra Pec; e se entro 20 giorni da quella data (2 febbraio: ne mancano quindi solo 12-13) il trio non avrà provveduto a spedire chi di dovere sotto inchiesta, i cosiddetti cazzi saranno tutti suoi e forse per niente dolci!

Grande Pedro Almodóvar!

Il licenziamento della Sozio da Montale si è basato proprio su questo principio: non si vede proprio come la professoressa Nanni, in palese violazione dei suoi doveri di comandantA debba essere esentata dal dover rispondere delle sue mancanze disciplinari – pur se ciò potrebbe mandarla “sull’orlo di una crisi di nervi” come le donnine di Pedro Almodóvar.

E se volete leggere le sentenze di cui vi abbiamo parlato, non c’è problema: ve le pubblichiamo in settimana, promesso. Un passo alla volta, per favore. La strada è solo all’inizio.

Buona giornata alle pie donne di don Ferdinando e… una raccomandazione: stasera il Vespro Dem è, come al solito, alle 16:30 in punto!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
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La montalità


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