MA SE ROSSI È QUA
TARUTINO TARUTÀ!
IERI SERA, 2 aprile, alle 21:21, ho ricevuto un messaggio su WhatsApp. Mi si indicava un riferimento alla Nazione, impostato sul filmato facebook della radiologia del San Jacopo di Pistoia. Con una riflessione:
Caro direttore, premesso che siamo tutti molto grati all’opera dei sanitari per il grande lavoro che stanno facendo, ma questo video secondo lei è spontaneo? In ambiente di lavoro è consentito fare video da condividere su facebook?
O è un video indotto dalla direzione sanitaria per farci credere che va tutto bene? Veramente il personale della radiologia di Pistoia ha voglia di mettersi in disinvolta posa in un set cinematografico?
È un teatrino che non ci piace, anche solo per il rispetto delle persone decedute di Covid-19 anche dentro il San Jacopo…
E in questo caso non si fanno i provvedimenti disciplinari? La divulgazione del filmato è autorizzata dalla direzione sanitaria? Ma poi tutti vicini vicini nel video? O non bisogna stare a 1 m di distanza come dice Conte? Invece Con te con me con tutti…
Ho dato un’occhiata e poi ho inoltrato il tutto a un amico medico che lavora nell’Asl Toscana Centro, quella di sua eccellenza reverendissima il gran ciambellano dottor Paolo Morello Marchese, capo dei giannizzeri di Enrico Rossi.
Domanda. Guardi questa e mi dia un suo parere su questi che al lavoro si filmano e si mettono su facebook…
Risposta. Beh, potrebbe essere il montaggio di tanti piccoli momenti di pausa… Piuttosto noto un grande uso di presidi di protezione che, dove servono davvero, scarseggiano e spesso vengono riciclati… E non penso fossero indosso dopo il passaggio di un paziente infetto, perché sarebbe stato pericoloso; né che fossero in attesa del medesimo paziente, perché in quei frangenti di solito non si ha voglia di giocare… Non vorrei siano stati usati a scopo… cinematografico…
Come vedete il sospetto che si tratti di una trovata pubblicitaria per mettere in buona luce l’Asl di Morello e della sua preferita Lucilla Di Renzo, cooptata nell’Olimpo medico per tessera di Pd, attraversa sia l’intervento del lettore che quello del medico a cui mi sono rivolto.
È ovvio (e deve esserlo anche per la gente di Il Cittadino-Pescia) che non posso fare il nome dei due per il motivo che:
1. il lettore, se fosse ricoverato per Covid, rischierebbe di non essere assistito a dovere
2. il medico (contrariamente a questi attori del San Jacopo in prima linea) sarebbe colpito da licenziamento in tronco su segnalazione delle spie dell’Asl a supporto della capo-disinformazione di azienda Daniela Ponticelli
Ma saranno, poi, veramente i dipendenti della radiologia del San Jacopo? Chi lo garantisce? Qualcuno li riconosce e li identifica? O è solo una “cagata pazzesca”?
Quello che mi fa più pensare è la pubblicità/pubblicizzazione che La Nazione dedica all’evento: dal titolo che invita tutti a guardare “perché il video sta spopolando”, al suo generoso silenzio allineato (nei giorni scorsi) alla politica dell’Asl e alle notizie, manipolate fino all’osso dall’ufficio stampa (sempre a regìa Ponticelli), dietro le quali sta un apparato soviet-nazis-tirannico per deficienti, che ordina ai sindaci e alla stampa di non rompere i coglioni a chi, i coglioni, li ha rotti a tutti i toscani (pistoiesi compresi, grandi elettori Pd).
Rileggetevi questo e tremate: covid-19. dall’asl toscana centro arriva la censura ai comuni (e alla stampa). Quando si arriva a questi punti, si capisce perché presto finiremo in mano alla Germania, ai mangiaringhe e ai Soros e alla Cina con la santa benedizione «urbi ettórbi» di Bergoglio.
In tutta onestà, questo paese fa schifo, specie quando si vuol concedere l’impunità penale non solo ai medici e agli infermieri (a loro, penso, è dovuta solo perché li hanno costretti a lavorare senza difese e mascherine e hanno fatto anche molto molto di più del loro obbligo), ma anche a tutta quella serie di indecenti burocrati che, mentre l’epidemia si espandeva, si grattavano i coglioni festeggiando e facendo festeggiare con Carnevali e eventi ludico-sportivi di ogni genere. Ci hanno fatto ammalare, insomma, senza muovere un dito, perché se lo erano messi in culo e non sapevano come fare a levarselo da lì (gli inglesi, più intelligenti o meno scemi, preferiscono parlare di “dito nell’orecchio”).
Vedete, qui non si tratta di destra, sinistra o centro: si tratta di incapaci istituzionali strapagati e indecenti – quando non in perfetta malafede.
L’ufficio stampa dell’Asl e il signor Paolo Morello Marchese dovrebbero essere portati, rigorosamente senza mascherine, proprio in mezzo ai Covid-19. Quella sorta di “informatori” che rivendicano il diritto di essere giornalisti, dovrebbero avere in mano le videocamere, e il sor Morello Marchese dovrebbe reggere il riflettore e la giraffa: dovrebbero farci vedere i degenti a letto e nelle condizioni reali, non mandarci chicchi e «ciucciotti Haribo» per farci fare la figura degli imbecilli fottuti e contenti.
Non so se in questo caso l’ordine dei giornalisti insorgerà contro il Pd (personalmente non credo proprio) per la censura imposta dal soviet dell’Asl e dal suo Kgb. Ma se l’ordine farà finta di non vedere, non mi stupirò, visto che molto spesso esce con enunciazioni di impeccabile fattura per ciò che è lontano e nebuloso (assalto ai colleghi per strada), mentre tace e stringe la coda fra le gambe quando la controparte si chiama Asl o Pd.
Vorranno, ora, mandarmi in commissione di disciplina per questa mia critica e commento con tutti i crismi della libertà costituzionale? Buoni quelli! Loro sì che, se Morello respira, si ammucciano (Salvo Montalbano) in un angolino al buio e tremano come le foglioline nuove alla brezza di primavera!
Se la gente assale i giornalisti, la colpa, molto probabilmente, non è della gente: è dell’asservimento degli ordini al potere dominante. È del fatto che chi dovrebbe difendere, sta, come i bravi, dalla parte di don Rodrigo.
A voi le catene. À nous la liberté!
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♣ In questi giorni la signora Stefania Saccardi sta facendo un giro di telefonate alle aziende aperte di Firenze per chiedere loro se hanno stampanti 3D in grado di stampare le famose valvole per le maschere per la respirazione assistita. Che politici abbiamo, eh?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21 Costituzione italiana
La libertà è poter affermare che due più due fa quattro. Se ciò è garantito, tutto il resto segue (George Orwell)