LA DIFFERENZA STA SEMPRE
FRA CHI CAPISCE E CHI È OTTUSO
L’ITALIA è un paese di furbi (in senso deteriore). È sempre stata un paese di furbi, fin dalla più remota antichità. Non per nulla Roma, discendendo da sangue di “figli di Troia”, ha sempre fatto i suoi sporchi interessi: mancavano le donne? E i romani, stronzi, si presero a forza le sabine. E chi se ne fotte?
Oggi l’Italia è un paese di furbo-stronzi poveri. E ridotti ancor più al povero da una sinistra che, invece di proteggere il mondo dei lavoratori, ai lavoratori ha succhiato il sangue fino all’osso e poi anche il midollo, in modo tale che non potessero più esercitare la funzione emopietica, per creare globuli rossi che portassero ossigeno in circolo.
La sinistra, innestata con gli ex-democristiani, ci ha reso tutti leucemici, globuli bianchi a sfare e ferro zero. Ma coi globuli bianchi e basta la strada che si può percorrere è corta.
Oggi non abbiamo più fiato. Il fiato ce l’anno due stronzi alieni, la Merkel e Macron: gli inglesi se ne sono accorti e hanno preso il largo, perché Albione è, sì, perfida: ma non è scema come i democratici di sinistra che abbracciano gli infetti (altrimenti sono presi per fascioleghisti), e seguono le prescrizioni di quella minchiata di inesistenza che è l’Europa.
Eppure il sistema marcio viene fatto vivere e sopravvivere intubato come gli infetti da Covid-19. Ci pensano gli apparati del Pd, le sinistre al timone (tutte quelle briciole di pane avariato che non bastano a far sopravvivere un piccione d’inverno, ma che rendono ricchi Italiani Vivi, Leu, Lei e Lor signori a 5 stelle senza zucca nel sale o sale in zucca), e i grandi capi Toro Seduto (due volte al Quirinale e ora in senato) e Cavallo Pazzo (anche lui artefice di un casino istituzionale che si chiama solo in un modo: governo illegale del disastro).
Non scandalizzatevi, signori del «politically bischer»! Se lo fate perché rabbrividite alla parola tipo «merda», mostrate e dimostrate di essere quadrupedi ignobilmente ignoranti di Dante e della cultura classica.
Va bene che lo avete già fatto vedere in maniera esplicita quando avete coperto «l’oiseau» (così può andare?) a tutte le statue gnùde di Roma per accogliere i musulmani che trattano le donne come esseri inferiori: ma volete continuare a far vedere quanto siete ignoranti e somari a immagine e somiglianza delle minestre dell’istruzione progressista?
Il sistema marcio varato dal compromesso storico (Dc-Pci e giù giù), quello che ha corretto e corrotto tutti i costumi in Italia, ha funzionato perfettamente distribuendo attestati, diplomi, lauree e, successivamente, posti in cattedra, primariati in sanità, posti di lavoro da dirigenti e da impiegati a chi leccava i piedi ai due blocchi solo apparentemente contrapposti, i preti neri e i preti rossi.
E in questa frittura mista, con tanto di anelli di totano e nero di seppia, certe velinerie si sono particolarmente distinte in continue «tromboviolinate» che, da parte dei giornalisti integrati e funzionali al PoDere, sono state e continuano ad essere difese e incoraggiate a fare sempre peggio.
Così torno al «punctum dolens» a costo di scassare i cabbasisi ai censori della disciplinare dell’OdG della Toscana.
Mandateci tutti sotto processo: specialmente quando diciamo la verità!
Quando abbiamo scritto (su Linee Future e su Linea Libera) che l’ufficio stampa e la sua coordinatrice-portavoce dei direttori generali, Daniela Ponticelli, era né più né meno che l’omologo della Sacra congregazione “de propaganda fide” del Vaticano o dell’Opus Dei, certi signori “colleghi” ci hanno sbeffeggiato e svillaneggiato dandoci di sessisti, di mentecatti poco furbi e di scorretti, perché dicevamo che le veline provenienti da quel velinificio non rispettavano il dovere della “verità sostanziale” richiesta ai giornalisti.
La responsabile dell’ufficio stampa (e propaganda) ci sfidava e mentre noi sostenevamo che i tagli di Rossi alla sanità erano la morte e la decostruzione della sicurezza sanitaria toscana, costei, accanita scudiera del Pd, sosteneva che tutto andava bene, che la sanità si potenziava e che c’erano più posti letto di prima: forse sì, ma letti all’obitorio. Di fatto due o trecento in meno a Pistoia rispetto al Ceppo (salvo errori, s’intenda). Ma noi eravamo discriminatori e sessisti.
I puritani della disciplinare dettero ragione allo scriba femmina del faraone (per solidarietà politica?). A gennaio altri puritani la hanno sostenuta di nuovo con un bell’applauso e una pacca sulla spalla a presa in giro per noi che segnalavamo una selva di incongruenze e infrazioni disciplinari documentali. Ma questa è un’altra storia che finirà altrove.
Bene. I fedelissimi censori del Granduca hanno voluto così: ma come si spiegano, oggi, loro così ligi alle norme della deontologia e della verità, il fatto che il signor Rossi ha fatto pubblicare, dal suo nutrito e agguerrito ufficio stampa, il comunicato dal titolo Duemila assunzioni di infermieri e Oss. Pronte anche le graduatorie per 670 medici specialisti – Scritto da Lucia Zambelli, mercoledì 11 marzo 2020 alle 10:53?
Ora, o voi eccellenze prontissime a censurare con spocchia e senza riflettere, qual è la verità sostanziale prevista tassativamente dall’articolo 2 della legge 69/1963? Quella che abbiamo sempre detto noi «poco furbi» o quella delle «tromboviolinate» sessiste dell’ufficio stampa dell’Asl-3 Pistoia, poi Usl Toscana Centro?
E ci voleva proprio il Covid-19 per far scoppiare tutte le illogicità manifeste dei vostri augusti, acefali e demenziali pronunciamenti? Eppure qualcuno di voi era pure laureato in giurisprudenza! E altri avevano perfino lavorato per decenni alla procura della repubblica di Firenze! E ciò come si spiega?
Che altro dire di tante stupidaggini messe in fila nero su bianco?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di cronaca, critica, satira, libero pensiero insopportabile ai “politicamente corretti”
Le commissioni di disciplina (tutte) degli ordini professionali sono come i giudici: o non capiscono l’italiano o non leggono nulla di ciò che dovrebbero leggere o non vogliono capire quello che si dice loro: e – non poche volte – finiscono con dare notevoli esempi di irragionevolezza delle loro brillanti qualità salomoniche
One thought on “sistema marcio. GIORNALISTI VIL RAZZA DANNATA 8. UNA MOSCA SULLO SPECCHIO E TANTA RABBIA DENTRO. INTERMEZZO 2, ALLEGRO CON BRIO”
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