SITUAZIONE PEDIATRA DELLA MONTAGNA PISTOIESE: NIENTE SI MUOVE! ADDIO AL SERVIZIO?

Dopo che sono andato deserto due bandi l’Asl procederà a breve con un nuovo bando aperto a tutti i pediatri
SAN MARCELLO-PITEGLIO. Purtroppo, i due bandi indetti per trovare una sostituzione alla pediatra di libera scelta sono andati deserti. Dopo aver chiesto informalmente ai pediatri della nostra area distretto se fossero interessati a un’Attività Territoriale Programmata, senza ricevere alcuna manifestazione di interesse, l’ASL procederà a breve con un nuovo bando aperto a tutti i pediatri. L’auspicio è che, offrendo un incentivo economico (€60,00 l’ora e il rimborso chilometrico per il viaggio), si possa trovare qualcuno disposto a svolgere l’attività a rotazione, venendo almeno due volte a settimana in montagna per tenere un ambulatorio pediatrico. Va sottolineato che i servizi offerti non saranno equivalenti a quelli di un pediatra di libera scelta, che dovrà comunque essere operativo a Pistoia.
Anche questo nuovo bando potrebbe, presumibilmente, rimanere senza esito. Tuttavia, come si dice, la speranza è l’ultima a morire. Il problema di fondo è che i pediatri non vogliono venire da noi: il viaggio è troppo lungo e ci sono pochi assistiti.
Sulla questione del numero degli assistiti, potremmo lavorare, e più avanti spiegheremo perché. Il vero nodo da affrontare è però la scomodità… Coscienza o incoscienza?
Possibile che una Regione, che si dichiara progressista, abbandoni la nostra area senza un servizio sanitario adeguato? È possibile che i pediatri della nostra stessa area distretto non sentano il peso morale di lasciare i bambini senza un servizio di prossimità? Non bastano nemmeno gli incentivi economici per assicurare almeno un ambulatorio pediatrico? Possibile che, come sempre, siano le categorie più deboli a subire le conseguenze di scelte sbagliate del passato? Come può uno Stato moderno, che vanta una delle Costituzioni più belle al mondo, calpestare i diritti dei cittadini, mentre è inflessibile quando si tratta di imporre i loro doveri?
E le istituzioni locali, cosa stanno facendo? Dov’è l’amministrazione di Abetone Cutigliano? Sono consapevoli che, se i servizi si allontanano dalla Montagna Pistoiese, il loro territorio sarà il più penalizzato, essendo il più distante dalla città? E quella di San Marcello Piteglio cosa sta facendo? Sanno che, su questi temi, bisogna essere presenti, pungolare e pretendere che i nostri diritti siano tutelati?

Un nuovo pediatra per la Montagna Pistoiese. Quando?

Qualcuno si rende conto, anche in Regione, che tutte le promesse sulle aree interne e gli incentivi per chi acquista case in montagna sono solo specchietti per le allodole? Che se da un lato si offrono contributi, dall’altro si tolgono servizi essenziali come sanità, scuola e trasporti? È necessario far capire che, per vivere in montagna, occorrono servizi adeguati, e che questi, per essere davvero attrattivi, dovrebbero addirittura rappresentare un’eccellenza.

Passiamo alla questione dei numeri…
Siamo spesso abituati a sentirci dire che “da noi non ci sono i numeri”. Questa volta, però, non è così! Al 31 dicembre 2023, i bambini nella fascia di età pediatrica (0-14 anni) erano 715, un numero che, secondo la normativa vigente, giustificherebbe un servizio pediatrico per 5 giorni a settimana (20 ore settimanali).
Servizio pediatrico: situazione ad oggi… niente si muove!
Purtroppo, a causa della discontinuità del servizio pediatrico, molti genitori hanno optato, come consentito dalla legge a partire dai sei anni, per passare il proprio figlio/a al medico di famiglia. Un servizio certamente meno specializzato, ma garantito in modo più stabile sul territorio. Attualmente, i bambini seguiti dalla pediatra sono solo 340, mentre gli altri 375 sono assistiti dai medici di famiglia.
Abbiamo sollevato questa problematica alla Direttrice della Società della Salute, chiedendo se fosse possibile invitare i medici di famiglia a non seguire i bambini in età pediatrica, riportandoli sotto la cura del pediatra. Questo, naturalmente, a condizione che venga garantito un servizio pediatrico completo sul territorio.
Tuttavia, sembra che non sia possibile imporre una scelta alle famiglie. Se in un contesto “normale” questo può avere una sua logica, nel nostro caso diventa un vero e proprio paradosso.
Si accetta di limitare il diritto dei bambini a un’assistenza pediatrica specializzata (e con 715 bambini, sarebbe certamente più appetibile, anche economicamente, per un pediatra venire a lavorare da noi), ma non si interviene per limitare l’accesso dei bambini al medico di famiglia, che è già sovraccarico di pazienti. La soluzione dell’ASL? Aumentare il massimale di pazienti per medico, così che ognuno abbia il suo dottore. Se la qualità del servizio si deteriora… pazienza!
Si tratta di bilanciare due diritti che, in questo caso, entrano chiaramente in conflitto.
Molti sono gli attori coinvolti: genitori, pediatri, amministrazioni locali, ASL e Regione. Se davvero ci sta a cuore il futuro dei nostri borghi, tutti devono fare la loro parte. E tutti devono essere disposti a fare un passo indietro rispetto a ciò che sembra conveniente oggi, per un qualcosa che lo sarà sicuramente in futuro.

Simone Ferrari e Carlotta Guerrini
per conto del gruppo “Una montagna di bambini”
Franco Del re
Capogruppo “Prospettiva Futuro” San Marcello Piteglio
Carlo Vivarelli
capogruppo “Cambiare” San  Marcello Piteglio
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