
PISTOIA. Così il nuovo Vescovo di Pistoia ha risposto al Sindaco Samuele Bertinelli:
Signor Sindaco, Presidente e rappresentanti del consiglio e dell’amministrazione comunale di Pistoia, e voi tutti rappresentanti delle Istituzioni che oggi siete qui in questa stupenda piazza, cuore pulsante della Città di Pistoia, a darmi il benvenuto, grazie di cuore.
Grazie per le parole che mi sono state indirizzate a nome di tutta la cittadinanza e grazie per la festosa e calorosa accoglienza che mi fa sentire già a casa. Ritengo un grande onore entrare a far parte di questa antica e gloriosa città, ricca di cultura, di arte, di ingegno e, perché no, di vivaci contese e passioni.
So di giungere in un momento non facile, non solo per Pistoia, ma per l’intero paese. Non mi può non preoccupare la mancanza di lavoro, perché esso non è solo mezzo di sostentamento ma, come ci ricorda la Dottrina sociale della Chiesa per bocca di Papa Francesco, dignità. Proprio in questi giorni, l’annuale rapporto del Censis, ci parla di una società stremata da sei anni di crisi e che ormai si aspetta solo il peggio, con un capitale umano che vorrebbe essere energia lavorativa ma che rimane al palo e, cosa che è peggio, si allarga l’area della solitudine e della diffidenza.
E qui, in questa nostra terra, in particolare le vicende dell’Ansaldo Breda ci lasciano col fiato sospeso, come pure, nel territorio diocesano, le sorti dell’industri del mobile o tessile, il vivaismo, come pure le difficoltà della montagna, di cui non ci possiamo dimenticare. La preoccupazione si fa quasi angoscia se si pensa a come la situazione si ripercuote sulle famiglie, sui giovani in particolare e tutti quelli che già faticavano a camminare.
La situazione del nostro paese e del mondo ci impone oggi scelte chiare e coraggiose per costruire una convivenza umana plurale, giusta e solidale. Per affrontare e superare la crisi abbiamo bisogno prima di tutto di porre decisamente al centro non le cose la persona umana, la sua dignità. Abbiamo bisogno soprattutto, non di leggi nuove, ma di una profonda riforma morale che coinvolga profondamente la coscienza e la responsabilità di ognuno.
Questa lunga crisi da cui stentiamo ad uscire, sia un chiaro invito da parte del buon Dio a cambiare strada, a dare un assetto diverso all’economia mondiale, soprattutto a rivedere profondamente il mondo finanziario perché non si arricchiscano alcuni a scapito di altri e siano superate le gravi ingiustizie sociali che ci sono nel mondo. Credo però anche che, oltre ai grandi meccanismi, occorra partire dal basso, creando un movimento che salga come una marea e spinga al cambiamento. Questo processo non è altro che quello di saper intessere relazioni umane significative tra di noi, stringendoci le mani e guardandoci negli occhi, con sincerità, nell’attenzione e nel rispetto, nella fraternità.

So che questa terra è fatta di gente che condivide queste convinzioni. Gente che non si arrende, gente caparbia, ostinata, rude, se vogliamo, ma che si sa rimboccare le mani e soprattutto sa tessere una rete di solidarietà concreta che sostiene e dà speranza. Vengo per mettermi anch’io nella squadra di chi cerca di darsi da fare per migliorare le cose.
Vengo certo a servire la comunità cristiana, ma anche per essere, per quello che posso, seme di speranza per tutti, credenti e non credenti, italiani e stranieri, a qualunque religione appartengano. Vengo nel nome del Signore e non so parlarvi d’altro che di Lui e del suo amore per ogni creatura. Spero di poterlo manifestare non solo a parole, ma con l’impegno generoso della mia vita che da oggi appartiene a voi, a questa città a questa terra.
Come guida e pastore della chiesa di Pistoia assicuro, nel rispetto profondo dei ruoli e dei compiti, la piena collaborazione alla città nella ricerca del bene comune, a difesa e promozione della dignità dell’uomo, perché cresca l’attenzione verso i più deboli, perché si edifichi una società a misura d’uomo coi suoi valori e diritti e capace di integrare positivamente lo sviluppo economico con questi stessi valori ed il rispetto dell’ambiente. Quell’ambiente che Dio creatore ha donato a noi, ma anche alle generazioni che verranno dopo di noi.
Rivolgo il mio apprezzamento e la mia stima a tutti coloro che sono impegnati nel difficile servizio dell’amministrazione della cosa pubblica e rivolgo al Signore una particolare preghiera perché siano sempre animati non da interessi personali o di parte, bensì dalla ricerca sincera del bene della popolazione, rifuggendo come dalla peggiore delle sciagure ogni tipo di corruzione.
Il mio augurio quest’oggi alla città che con tanto affetto mi accoglie e di cui entro a far parte, è che sia sempre di più un pezzetto di storia nuova del mondo, uno spazio dove fioriscano i valori autentici dell’uomo, irradiandosi, con benefico contagio, oltre i suoi stessi confini.
Fausto Tardelli