società & cultura. È USCITO “IL METATO”

Il Metato 81PISTOIA. È in edicola il numero 81 di “Il Metato”, il trimestrale dell’associazione culturale Amici di Pupigliana e della Valle del Brandeglio che racconta, con approfondimenti inediti e fatti di cronaca, i costumi, le tradizioni e gli eventi del territorio pistoiese.

Il metato, o seccatoio, è il piccolo edificio in cui le castagne, prima della sbucciatura e della macinatura,  vengono distese su di una “griglia” di legno e seccate attraverso il fumo di un fuoco perennemente acceso: una struttura, quindi, su cui per secoli si è fondata l’economia montana della filiera della castagna.

I metati erano anche l’unico luogo di socializzazione e incontro, svago e talvolta amore: in ogni borgata ce ne esisteva almeno uno.

Il numero di agosto, con firme come sempre di primo piano (Andrea Ottanelli, Luigi Pulcini, Sauro Corsini, Dorando Baldi, Carlo Bartolini) raccogli anche le rubriche “Il Corriere della memoria”, con notizie di cronaca dei decenni passati, e “Come eravamo”, con foto e cartoline del collezionista Ideale Mosi.

Una di queste raffigura un’immagine della Giostra dell’Orso dei primi anni ’50, con pista a doppio anello e orso nella pista centrale. Uno spunto e un contributo per ripensare, eventualmente, le prossime edizioni?

Tra i temi del numero in uscita va menzionata la storia del Conservatorio San Giovanni Battista, oggi Fondazione, nelle sue fasi di vita religiosa e di educazione istruzione: nel 1910 il suo ‘Giardino d’infanzia’ fu scelto per concorrere all’Esposizione Internazionale di Bruxelles e nel 1914 contava 444 alunne.

Mappa della memoria della Casa di Zela
Mappa della memoria della Casa di Zela

Tra l’altro è da poco consultabile, nei locali di corso Gramsci della Fondazione, la mostra permanente sulla storia del Conservatorio.

Viene anche presentata la prima mappa della memoria italiana, relativa alla Casa di Zela, di cui parleremo prossimamente.  Una divagazione sui primi giorni del 1975, in cui a Pistoia si susseguirono, a seguito di un’esplosione, rivendicazioni terroristiche e allarmi di ogni tipo.

Una ricerca linguistica del filologo piemontese Giambattista Giuliani, che, convinto della corrispondenza tra la lingua popolare della Toscana e quella dei letterati del Trecento, si mette sulle orme di un bracciante di Treppio, Stefano Agresti, che scriveva in ottava rima.

Aneddoti e ricordi sul campionato della bugia de Le Piastre a fine anni ‘90, animato da vignettisti del calibro di Antonio Tubino, Luca Boschi e Moreno Burattini; l’evoluzione del gelato artigianale, tra strumenti per la mantecazione e tecnica del freddo e poi ancora divulgazioni sull’epoca precedente al boom dei videogiochi in cui, a Pistoia come in tutta Italia, si andava nei bar per il flipper.

E infine pillole di toponomastica, dibattito su Pistoia Capitale della cultura 2017 e storia di San Felice, santo pistoiese e contitolare della cattedrale.

[Linee Future]

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