sorprese & sudori freddy • 2. SERRAVALLE, SERRAVALLE… COSA C’HAI SULLE TU’ SPALLE?

La stampa normale e normata viene ad annusare i resti delle notizie di Linea Libera, ma non vuole beghe. Mirabile risposta di un giornalista: «Sì, già… Ma io non voglio mica prendermi delle querele come il Bianchini!». E il consigliere comunale ha concluso: «E allora cosa vuoi da me? Che le querele me le becchi io per te?». Fine trasmissione del fatto, chiaro, tondo, limpido e lineare

 

Perché in mezzo secolo nessuno dei giornalisti di Pistoia ha mai alzato un dito per dire: «O gente, s’ha a far finita o no? Ma qua non lo vedete che procura e tribunale sono dei pericoli per l’incolumità e la dignità dei cittadini?»

 

GIORNALISTI: LAMENTELE

E TREMÓR PER LE QUERELE!

 


 

Il sonetto di stamani | ha davvero sciolto i cani. | Corron tutti dappertutto | e qualcuno è digià in lutto…

 

L’USCITA del sonetto caudato (o sonettessa) sulla GdF a Serravalle ha fatto più danno della grandine. Ieri quand’è arrivata la finanza, mentre negli uffici comunali avevano il fiato sospeso, qualcuno – mi dicono – ha sussurrato: «Ovvài… si ricomincia!».

Stamattina presto in almeno quattro o cinque mi hanno chiesto come facevo a saperlo. E la risposta è stata quella che il mio capo, Giuliano Fontani, dette a un curioso: «Che mestiere fo, io?».

Chi ha orecchie per intendere – e non nappe di ciuco ai lati della testa –, intenda. Gli altri, anche se non capiscono – come ad esempio la sprovveduta, a mio parere, procura della repubblica di Pistoia – fa l’istessa, direbbe Totò.

Dietro a questo stupore di molti, c’è stato anche, stamattina, quello di un giornalista di fresca data, che casualmente ha lo stesso cognome di un mio zio acquisito di Parma, di professione fonditore. Solo che questo giornalista più che fonditore come lo zio Giacomo, m’è parso, onestamente, fuso.

Costui ha infatti contattato un consigliere comunale di Serravalle e – questo è il bello –, dopo avergli mostrato il mio sonetto a presa di culo, firmato Bitta Svedesi da Ponte Stella cugino di Remo Cerini da Pistoia, gli ha chiesto: «Ma mi dici un po’…».

E il consigliere – con cui, parola d’onore: cosa che io ancora ho, mentre altri molto meno assai – gli ha risposto: «Che ne so, io? E perché dovrei saperne qualcosa? Se credi, fa’ come il Bianchini. Dàtti da fare…».

Mirabile risposta del giornalista: «Sì, già… Ma io non voglio mica prendermi delle querele come il Bianchini!». Così il consigliere ha concluso: «E allora cosa vuoi da me? Che le querele me le becchi io per te?». Fine trasmissione del fatto, chiaro, tondo, limpido e lineare. Domattina quel giornalista lì, leggerà questo commento e dovrà, come minimo, darsi di bischero dinanzi allo specchio, almeno una trentina di volte. E sarà sempre poco.

Questo non è il mestiere di Linea Libera

Quando dico che la stampa pistoiese (ma toscana, ma italiana, ma europea – vedi Sassoli) fa pena; quando dico che i giornali sono poco più che delle agende dell’anno prima di casalinghe che vi annotano le ricette delle due Benedette e non solo; quando dico che Tvl Tv Pistoia Libera (e tocco un tasto pericoloso, perché il Bardelli era amicissimo del Dell’Anno e ora lo è del Curreli che, appena può, mostra come un salvatore del pianeta), che Tvl è poco più di una tele-parrocchia che dà solo le notizie che le sono utili: mi becco, sì, 16 querelanti e 35-40 querele (e da qui vedete subito che la procura procede con gli occhi bendati sulla via del ridicolo), ma fo informazione molto di più io, con quel povero Linea Libera odiato da tutti, che i dieci altri sedicenti organi di stampa della provincia, i quali, per quanto li conosco nei miei 53 anni di vita in mezzo alle notizie, sono sempre stati difensori e propugnatori della regola del sedare sopire, sopire sedare.

Sederebbero, tutti questi nobili organi di stampa, persino «un sedativo, un sedatavo, un sedano», tanto per citare Igor/Àigor di Frankenstein Junior.

In 53 anni, ho sempre e solo visto, con sommo dispiacere, gente che, come il sindaco di Agliana, Pedrito Benesperi, appena appare una qualsiasi autorità all’orizzonte, se la fa sotto dallo spavento.

Tutta gente che si dà arie perché ha una tessera in tasca. La prima e più importante, come scrive la Ponticelli – anche lei giornalista… – sul suo Facebook, quella del Pd; e poi, a seguire, quella delle guardie del corpo del Pd, cioè l’Ordine – e non solo quello dei giornalisti…

Non si può andare avanti così, caro giornalista omonimo del mi’ zio defunto di Parma! Lui faceva il fonditore e si bruciava la pelle dal calore dell’altoforno. Tu stai al fresco e all’ombra perché non vuoi rischiare.

Ti posso anche capire, guarda. Ma esci dal branco arruffato dei giornalisti e va’ a fare la raccolta del porta-a-porta: di meglio non puoi fare, amico caro, con il tuo spirito gregario, inclusivo, impegnato nel sociale e pronto a tacer per non aver parmigiani e grane padane alle costole. Come di meglio non possono fare tutti quei giornalisti dei giornali filogovernativi che appoggiando il potere costituito, lo appoggiano al culetto del popolo.

Ho la fila di gente che viene a lamentarsi perché rovinata dal tribunale e dalla procura di Pistoia. Tutta gente che è andata dai giornalisti moralisti baciacristi comunisti togliattisti sempretristi che magari rispondo, a certi sventurati, come è accaduto: «Di te non posso scrivere. Mi torna comodo tenere aperto questo giornale, a me! Capito?».

Che schifo, zio! Ecco perché il Bianchini prende 16 querelanti e 35/40 querele a carico. Perché in mezzo secolo nessuno dei giornalisti di Pistoia ha mai alzato un dito per dire: «O gente, s’ha a far finita o no? Ma qua non lo vedete che procura e tribunale sono dei pericoli per l’incolumità e la dignità dei cittadini?».

Vedi zio, a me sono toccati 104 giorni di arresti vergognosamente immondi: ma nonostante la mia età, il rigore morale e la fede nella legalità mi tengono orgogliosamente in piedi e a testa alta. Te, zio, magari, domani un Curreli o un chiunque altro ti mette sotto anche solo per 1,4 giorni.

Ma dalla fifa che ti rode le crespe, tu ti squagli come un Lindor portato in tasca il 15 d’agosto a Viareggio in Passeggiata da mezzogiorno alle due. Hai capito o ti devo fare uno schizzo?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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