PISTOIA. La pallavolo è uno sport che entra dritto nel cuore per non uscirne più. Deve pensarla così anche Debora Liguori, bella ragazza di Pistoia, che ha studiato al “Pacini” e poi Economia Aziendale e Management all’Università di Firenze.
Una giovane donna non solo piacente, ma pure con la testa sulle spalle. Debora ama il volley, ma non può giocarlo: o meglio, quest’anno ha iniziato a praticarlo più tardi, a stagione inoltrata, nell’Uisp (Unione italiana sport per tutti) e non nella Fipav (la Federazione italiana pallavolo).
Sino alla scorsa annata, invece, Liguori era il nome, conosciuto e apprezzato, della palleggiatrice – alzatrice, regista, fosforo, chiamatela come volete – della prima squadra della Scuola Volley Pistoiese, un gruppo solido, allenato negli ultimi anni da Gigi Zani e Francesco Pieri, in lotta in Prima Divisione provinciale pistoiese per la promozione in serie D regionale toscana. Era stata, tra l’altro, anche a Casalguidi, alla Pallavolo Milleluci. Una giovane con diverse esperienze alle spalle.
La scorsa estate, a vent’anni (ne ha compiuti 21 il 17 febbraio scorso), è stata esclusa dal nuovo progetto della Scuola Volley Pistoiese perché “vecchia”. Della serie “largo a forze fresche”. Ora, capirete, a vent’anni si è giovani a prescindere, anche e soprattutto nello sport. Magari non giovanissimi, ma senza dubbio non vecchi o troppo esperti.
Debora racconta, senza fare polemica alcuna. “Avevamo chiesto chiarezza, ovvero che intenzioni avessero i dirigenti del sodalizio: perché in tutte le storie, anche in quelle sportive, ci si può separare senza traumi.
“Purtroppo i nostri appelli primaverili sono rimasti inascoltati e a settembre, quando i giochi di tutte le società sono fatti, trovare una squadra è stato impossibile.
“Non solo io, ma anche altre donne, più o meno giovani, sono rimaste a piedi. Hanno dovuto fermarsi, bloccare la propria attività sportiva controvoglia. Perché non servivano più”.
Debora non ce l’ha con nessuno, non vuole farsi giustizia, non grida e non dà in escandescenze, chiede soltanto di poter riannodare i fili della propria trafila sportiva. “Proprio così – conferma –. Io e le mie ex compagne di squadra – quel gruppo solido, costituito da amiche vere, della Scuola Volley Pistoiese – vorremmo tornare a giocare, possibilmente assieme. A divertirci seriamente con la pallavolo. Solo questo, nient’altro”.
Chi la ingaggerà, lo assicuriamo, farà un affare. Perché è motivatissima. Una “vecchia” giovane ventunenne con il desiderio di tornare a stupire.
[Gianluca Barni]