In settimana vi racconterò la storia di una giovane e bella famiglia – padre, madre e tre stupendi bambini piccoli – completamente rovinata dalla cialtroneria ingannevole degli uomini e delle istituzioni pistoiesi
RIFLESSIONI SULL’UMANA CONDIZIONE:
CHISSÀ PERCHÉ NOÈ SCELSE SOLO ANIMALI
FRA GLI UOMINI più intelligenti e migliori che io abbia mai conosciuto in 53 anni di cronaca, metterei, e senza pensarci troppo, i cani e i gatti – seguìti anche da tutti gli altri animali domestici che abbiamo tenuto, teniamo e sanno darci movimento e vita con tutte le loro fanciullesche birbonate.
Ciò che fanno – distruggere sistematicamente la casa, i mobili, le sedie, i libri ed altro – è fatto tutto con l’impegno non di chi vuole farci degli spregi come certe mortali conoscenze a due gambe, ma con l’amore di chi si sente amato e riama standoci vicino e sopportandoci in ogni nostra perversione di pensiero e mania.
Al contrario, fra gli animali degni dello spregiato nome di “bestia”, che ho incontrato in 53 anni di cronaca e di rapporti insopportabili di lavoro, devo, purtroppo, mettere gli “uomini qualunque”: non qualunque perché non sono nulla, ma perché, pur essendo qualcuno e proprio perché hanno molti e terribili poteri nelle loro mani (o zampe o zoccoli), li adoperano – quei poteri – come fossero le merde di vacca di quelle con cui, prima della battitura del grano, i contadini della mia infanzia a Lecceto davano consistenza alla cosiddetta buìna (merda, appunto, di bue), che veniva sciolta nell’acqua e spalmata, bella come un besciamella verdolina, sulle aie in maniera da tappare tutti i formicai che c’erano in giro, e impedire a quelle grandi lavoratrici che sono le formiche, di portarsi sottoterra enormi quantità di preziosi chicchi di grano.
Ripenso – come del resto ho già scritto qui – al comportamento dei ducetti e delle baldracche che nascono con l’idea di essere eterni e intangibili perché credono in una loro indispensabile buìna capace di tappare i formicai che hanno dentro i loro cuori: solo che loro, al posto della merda di vacca, adoperano la merda del diavolo (stercus diaboli, il quattrino, Mammona) per schiacciare tutto e tutti. È per questo che li considero molto più bestie degli animali – senza offesa per bestie e animali!
Questa settimana che sta per iniziare, sull’unico giornale pistoiese che fa vera cronaca in questa provincia di anima nera, vi parlerò non della vita in diretta e di certe stronzate televisive o di certi Grandi Fratelli coglioni, ma della vita reale, umile e umiliata, che molti esseri, considerati inferiori da ducetti e baldracche, sono costretti a inghiottire, nolenti o volenti, perché non solo non hanno tutele in quella legge che dovrebbe essere uguale per tutti (ed è tutto fuorché questo), ma neppure (se non noi ridotti agli arresti domiciliari, perché diciamo e rappresentiamo verità nude, crude e sgradevoli) chi dà loro voce pubblica per denunciare le malefatte di cui sono vittime ogni giorno in casa e fuori.
Vi ho già raccontato di una famiglia che è stata rovinata in tribunale da certe brillanti menti di ducetti e baldracche, e che ha perso soldi e casa; che ha visto la separazione della moglie dal marito, che è rimasto con tre figli (perché il tribunale può fare anche questo: far saltare le famiglie tradizionali) spolpato come un delinquente comune da comportamenti scorretti di geometri e avvocati; ma vi racconterò anche di un’altra simile realtà di due giovani – bellissimi, dolcissimi, tenerissimi, innamorati di sé e dei loro tre stupendi figli – messi letteralmente sul lastrico dalla giustizia della legge che è uguale per tutti quelli che possono permetterselo in nome e per conto dell’articolo quinto: chi ha i quattrini ha vinto.
Vi parlerò di queste aberrazioni che fanno parte della vita di tutti i nostri giorni; che ci sono vicine nel tempo e nello spazio e che nessuno considera: perché molte sono le bestie, e solo gli animali sono uomini veri. Lo capiranno il paradosso i signori del vapore?
E magari vi parlerò anche di chi, in questo momento, mi ha già dato per colpevole e spacciato, come mi dicono che abbia fatto un altezzoso comandante dei vigili di Quarrata: buono solo a parlare perché ha una bocca, ma incapace di ragionare perché non ha un cervello.
Delle cose, amici cari e cari nemici, si guarda la fine, non l’inizio. Gli animali lo capiscono perfettamente, gli esserti cosiddetti umani il più delle volte no. Ed è per questo – non ho problemi a dirlo – che, nella serenità di spirito con cui mi sono sempre mosso, e non meno stavolta, il vero stress di questi giorni è stato dover sopprimere il mio gatto prediletto, Lucifero, moribondo e sofferente, che era invecchiato con me, piuttosto che vedermi messo agli arresti, applauditi da molte bestie, ma, grazie a dio, criticati anche aspramente da molti generosi animali!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Se ne saranno accorti, i censori dell’ordine dei giornalisti, che in onor della libertà di critica, cronaca e satira, un loro simile (ma non certo uguale) è chiuso in casa come un delinquente comune?
Il mio gatto, per esempio, quando ero assente per lavoro, nei giorni in cui insegnavo letteratura latina all’UnistraPg di Perugia, era inquieto e dava segno di capire che qualcosa non era al suo posto…
One thought on “state contenti, umana gente, al ‘quia’. ARRESTI? VEDREMO. ESORTO TUTTI A RAGIONARE CON PRUDENZA E CON GIURIS-PRUDENZA: ENZO TORTORA È SEMPRE TRA NOI”
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