stazione di pracchia. CAMBIAMO!: “L’OPERAZIONE DELL’ACQUISTO CI LASCIA BASITI”

Non comprendiamo come un ente composto da tre comuni montani, vada ad acquistare un bene su un comune non di sua pertinenza. Quando ha già diversi immobili che non riesce a rilanciare”

La stazione della Fap a Pracchia

PRACCHIA. È notizia di questi giorni – notizia data da Linea Libera che trovate pubblicata qui n.d.r. – che l’Unione dei Comuni dell’Appennino Pistoiese ha deliberato, la predisposizione di tutti gli atti necessari alla partecipazione del bando di vendita di Ferservizi Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, per l’acquisto della Stazione Fap di Pracchia.

Precisiamo che non siamo contro il recupero della stazione Fap di Pracchia, ma questa operazione ci lascia abbastanza basiti, riempiendoci di domande.

Innanzitutto non comprendiamo come un ente composto da tre comuni montani, vada ad acquistare un bene su un comune non di sua pertinenza, con tutte le complicazioni del caso.

Anche il fatto che si usino gli introiti dei Bim, che hanno una destinazione d’uso ben precisa, in un comune che non fa parte del consorzio ci pare una forzatura.

Infine ci facciamo la domanda delle domande: L’Unione dei Comuni ha già diversi immobili che non riesce a rilanciare (qualcuno ha detto Casetta Pulledrari?), quindi ne vuole prendere un altro?

Hanno già un’idea di cosa farci? Un progetto? Anche perché se l’acquisto è modesto, la ristrutturazione avrà dei costi ben maggiori, e quindi sarebbe bene sapere fin da subito la destinazione d’uso.

Nei prossimi giorni scriveremo all’Unione e al presidente Marmo per chiedere spiegazioni.

Antonio Gambetta Vianna
Marco Poli

Cambiamo con Toti
Montagna P.se

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