PISTOIA. Due episodi della cronaca di questa settimana ci colpiscono: l’annuncio della nuova legge toscana per la caccia agli ungulati e il dramma di uomo della Lucchesia preso a fucilate, dentro il proprio oliveto, da un cacciatore che vi era entrato.
Alziamo il telefono e contattiamo, incalzandolo sui fatti, l’ex Consigliere comunale Fabrizio Geri, il dentista noto da sempre su posizioni animaliste e sostenitore dell’inutilità della caccia.
Due aspetti che separo: da un lato le mistificazioni sui danni degli ungulati, un allarmismo creato apposta per giustificare questo ennesimo regalo al mondo venatorio. Leggo affermazioni di Sandro Orlandini (vedi – n.d.r.), e qualche tempo fa di Francesco Mati, basate su numeri totalmente inventati: 300mila ungulati in sovrannumero, da abbattere in tre anni.
Invito allora pubblicamente Giovanni Pratesi o altri membri della Federcaccia a certificare queste cifre e a un confronto serio sul tema: già, cosa aspetta Luigi Bardelli a fare un bel Canto al Balì, come ai vecchi tempi, per focalizzare davvero i termini del problema ungulati e relativi danni?
La sua, del resto, è una Tv libera, non dovrebbero esserci problemi per un confronto franco, trasparente e senza propaganda.
Ricordo poi a Orlandini e Mati – curiosamente in passato hanno pensato solo al vivaismo, in quanto l’agricoltura da noi è stata irragionevolmente ritenuta marginale, non certo il core business delle nostre aziende – che il settore primario ha beneficiato nel tempo di finanziamenti a pioggia dall’Europa, anche per sostenere le eccedenze, cioè produzioni da buttare, improduttive, “più produci più becchi soldi” anche se quello che produci lo butti via.
O perché i vari agricoltori e allevatori non si sono fatti finanziare, anche col vecchio Psr (piano sviluppo rurale – n.d.r.) recinzioni, gabbie, reti e tutte le barriere per impedire l’accesso agli ungulati? Forse perché alla fine fa comodo avere un pretesto per mantenere il giochino della caccia?
L’ho detto e lo ripeto, provocatoriamente: vi va bene, a voi cacciatori, fare qualche mese di ecatombe, una tantum, chiamatela caccia in deroga, di selezione o come diavolo vi pare, per sterminare il numero drogato di ungulati che ritenete in eccesso, e poi stop assoluto e perpetuo della caccia?
So bene che non avete argomenti e forse bisogna aspettare che qualche capetto degli agricoltori venga impallinato dal fuoco amico perché cambi il vento.
Gli incidenti mortali causati dai cinghiali sono da prevenire, ma le uccisioni di uomini durante le battute di caccia vi stanno bene?
E con gli incidenti causati da auto e moto, con persone investite sulle strisce pedonali che si fa: si vieta l’automobile?
Quanta ipocrisia e strumentalità… Insisto: le categorie economiche dovrebbero essere più serie nel portare avanti i legittimi interessi, difendere cioè terre coltivate e allevamenti, che, come spiegato, si ottengono in altri modi.
Poi dall’altro lato c’è la politica, che gioca a sua volta con i cacciatori perché sa che il loro voto organizzato è sempre stato una garanzia. In Italia vige l’art. 842 cc, che risale al ventennio, in un contesto storico dove ci si preparava alla guerra: non è stato abrogato e tutt’oggi sospende e annulla la proprietà privata, che i cacciatori possono violare per legge.
Non siamo nemmeno padroni a casa nostra e l’uomo preso a fucilate in provincia di Lucca lo conferma. L’Italia ha il record per lo spazio destinato alla caccia e da noi un bracconiere, condannato, è riuscito addirittura a fare l’Assessore provinciale… alla caccia.
I politici toscani che autorizzano e desiderano potenziare questa situazione fanno dunque perno su una legge fascista e ciò non mi sorprende: bisogna aspettare anche qui che qualche big democratico cada sotto il fuoco amico perché la caccia sia gestita con responsabilità.
Al momento, con gente come Marco Remaschi – qualcuno mi indica quali sono le sue competenze sulla caccia? – ciò non è possibile.
Fabrizio Geri è costretto a tirare su barriere architettoniche per non avere nella sua terra gli ungulati a due zampe: quelli a quattro non mi danno noia!
La proposta di legge sull’emergenza ungulati ammette indirettamente che abbiamo una classe politica infame, di ignoranti che autorizzano soggetti armati a togliere la libertà di passeggiare nei boschi e nei propri terreni in sicurezza, senza rischiare l’impallinamento.
Allora armiamoci e risolviamo pure l’altra emergenza, quella degli amministratori inetti, che hanno devastato territorio, sanità etc. e sperperato le tasse di chi ha mantenuto qui la residenza fiscale. Ma spariamo anche ai finti ambientalisti del Pd che oggi stanno zitti e continuano ad accettare ogni indecenza.
Sorrido curiosamente al pensiero degli aggettivi che Indro Montanelli userebbe, oggi, per definire Renzi e la sua combriccola da strapazzo a ogni livello, che per la verità ho più involte sfidato a un confronto di merito su qualunque argomento: senza avere risposta.
Vedi anche:
il bello è che sanno benissimo che stanno sterminando gli ungulati e stanno già preparando una soluzione che fà rabbrividire
Caro Atc, ma quanto mi costi! Tutti gli sprechi di un ambito territoriale di caccia (greenreport): http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/caro-atc-ma-quanto-mi-costi-tutti-gli-sprechi-di-un-ambito-territoriale-di-caccia/