CASAL-VALLE. Onestamente se fossi il geometra Leardo Corsini non mi fiderei ad andare in giro da solo, specie di notte. Mi verrebbe la voglia di prendermi un paio di bravi come quelli di don Rodrigo per guardarmi le spalle.
Questo perché quel Comune binario, che si chiama Serravalle Pistoiese, vede da una parte i casal-grillesi e dall’altra i serra-masottini come una coppia di ostili separati in casa.
A Casale, il geometra Corsini pensa di far candidare a sindaco la moglie, Franca Frosini; mentre, aldilà della Stella, Renzó le Mokó pare stia mestando la polenta nel paiolo al fine di convincere il suo “nipotissimo” Luca Santucci.
Santucci è, fra l’altro, affinizzato (ne ha sposato la figlia) con un’eminenza grigia pistoiese, quel Remo Fattorini che, partito a piedi da un giornalino settimanale che andava di moda negli anni 90 (Sette Giorni), ha sfornato un sacco di giornalisti, lui compreso. Lui che, a fianco di Enrico Rossi, al momento di andare in pensione è stato anche – salvo errori – addetto o ufficio stampa dei francesi del Tpl, il trasporto pubblico che Rossi ha messo in mano ai francesi di cui sembra avere stima infinita. E con una politica che, a forza di regalare pezzi di Toscana ai francesi, sta per far loro dono anche delle Terme di Montecatini (pure a dispetto dei suoi compagni Pd della Valdinievole).
P[artito] D[el-litigio] a Firenze, e lo stesso in area serravallina. Fedeli iscritti del Pd ci fanno giungere suggestioni e ci invitano a scrivere e sottolineare che il Cassero è stato un dono del geometra Corsini.
Noi lo scriviamo perché è la verità: loro, i Pd che congiurano contro Leardo, non vogliono, evidentemente avere tra le scatole – come candidata sindaco – la sua gentile signora Franca. E due chilometri più in là c’è il Mochi, l’uomo che sussurra alle auto rotte, che stuzzica il “nipotissimo” Santucci.
Oltre la ferrovia – quella che non va avanti perché il buco del tunnel sotto Serravalle fa scricchiolare le case… – si punta a gente di certificato lignaggio e di sicura fede vetero-comunista; di qua la questione è più soft, con la Franca Frosini che (dicono) invita a forme di consociativismo di tipo “compromesso storico” o “governo di unità nazionale” facendo l’occhiolino perfino alla destra, sollecitata a non fare «muro contro muro», ma a sedersi a un tavolo per risolvere i problemi “tutti insieme” – una specie di banco di sardine, insomma…
Quel che c’era da dire lo abbiamo detto. Ora la parola passa ai cittadini del Comune di Serravalle. Ma si tenga presente un fatto certo: che chi spera che Piero Lunardi, alle prossime, non faccia la campagna elettorale sulla discarica e sul cloruro di vinile importato a Casale dalla sinistra al potere, fa vedere, anche ai ciechi, che non capisce niente.
Da una parte il cloruro di vinile fa bene alla destra come tema elettorale su cui battere a maglio (potrà perfino pigiare sull’acceleratore dell’Arpat e della prevenzione fasulla dell’Asl Toscana Centro); dall’altra – secondo lo Scelta – quel distillato essenziale fa bene alla salute più dell’olio di ricino di cui si preoccupa tanto la Querci.
Anzi: c’è addirittura chi sostiene che lo Scelta stia imbottigliando il cloruro in boccette di plastica della Coca Cola e lo stia esportando in Germania, per rifornire direttamente, a Berlino, l’Angela, l’Ursula von der Leyen e tutto il Bundestag.
È già previsto, a giugno, un Klorurenfest tipo Monaco, ma con la partecipazione dei “ragazzi dello zoo di Berlino”!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica, satira e Cassero
Cloruro di vinile: è buono, è gratis, è di sinistra e non fa andare di corpo come l’olio di ricino