STORIE DI MONTAGNA, NELL’ULTIMO NUMERO DI MONTAGNE 360

È il tema trainante del numero di dicembre della rivista del Cai. “Storie di persone che hanno l’ambizione di non veder scomparire la vita nelle terre alte”

MONTAGNA. Storie di montagna, tra avventura cura e arte. È questo il tema trainante del numero di dicembre di Montagne360, la rivista del Cai, che anche questo mese, oltre ad arrivare nelle case dei soci ed essere acquistabile in edicola, è consultabile on line o scaricabile gratuitamente a questo indirizzo.

«Storie di vita, di passioni, di sogni realizzati e di speranze. Storie di artisti, di giovani avventurosi, di ragazzi desiderosi di crescere in un mondo migliore, di persone che nutrono la legittima ambizione di non veder scomparire la vita in montagna.»

Nello speciale le Spedizioni pittoriche di Angelo Bellobono, che ha trasformato l’esperienza escursionistica in arte disegnando quadri con la terra raccolta sulle vette appenniniche.

L’avventura dei due Francesco, Bruschi Tomé, due giovani che hanno compiuto e realizzato La traversata delle Alpi selvagge, un’impresa senza tempo sulle Alpi Apuane, toccando 40 vette percorrendo 160 chilometri e 12mila metri di dislivello complessivi in 11 giorni, senza mezzi meccanici e in modo autosufficiente.

Viene poi presentato il progetto Un bosco per il pianeta del gruppo giovanile del Cai Parma, che ha piantato 250 piantine di abete bianco autoctono sulle montagne “di casa”, dando il proprio contributo al ripopolamento di una specie arborea dell’Appennino emiliano e che una volta all’anno torneranno per controllare il loro stato di crescita.

Sempre sull’Appennino emiliano, il racconto di due professionisti bolognesi e del proprio impegno nel convincere le comunità di migranti stagionali a rimanere sul territorio, per scongiurare lo spopolamento delle Terre alte e facendo così rinascere borghi abbandonati.

Quindi ampio spazio al consueto escursionismo e alpinismo tra Dolomiti e Appennino, a testimonianze e memorie di eventi e protagonisti del passato.

Marco Ferrari
[
marcoferrari@linealibera.it]

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