storie. “IO, SALVATORE, SENZA FISSA DIMORA, SONO ALLA RICERCA DI UN LAVORO STABILE E DI UN RISCATTO SOCIALE”

Salvatore Castaldi

PRATO — PISTOIA. Ha richiesto e ottenuto nell’agosto scorso il reddito di cittadinanza e attende tra febbraio e marzo di essere chiamato dal Centro dell’Impiego di Prato per conoscere il suo percorso di lavoro. La sua è una delle tante storie di cittadini che vivono in una dimensione di esclusione sociale in cerca di aiuto morale e di un riscatto personale. Un riscatto che può arrivare soltanto da un lavoro stabile, necessario per poter ottenere un tetto dove vivere.

Salvatore Castaldi, originario di Barano d’Ischia (Napoli) ha alle spalle una famiglia che vive a sua volta in una situazione di povertà e di difficoltà abitativa da cui, non avendo né una famiglia, né figli a carico, si è allontanato per non gravare su di essa.

Ci ha contattato per essere “ascoltato”, al solo scopo di raccontarsi e attraverso la sua testimonianza, farsi in un certo senso portavoce di tante altre persone, che come lui, senza fissa dimora, con una residenza fittizia, si aspettano prima o poi di ottenere una “dignità lavorativa” che gli permetta di riemergere e di riscattarsi socialmente.

Oggi ha 36 anni. All’età di 14 anni aveva scritto a proposito di mass media a Eugenio Scalfari, il direttore de La Repubblica. Si era poi iscritto al liceo Classico ma per problemi familiari dovette abbandonare gli studi al quarto anno, iniziare a lavorare e cimentarsi in diversi mestieri senza però trovare una sua dimensione. A settembre 2018 ha ripreso gli studi conseguendo nel luglio scorso il diploma di tecnico afm (“Ragioneria”) con il punteggio di 86/100.

L’albergo popolare di San Frediano a Firenze

Ha trovato ospitalità in diverse regioni italiane (Liguria, Umbria) e dal 2015 frequenta la Toscana dove si è sempre appoggiato ai servizi sociali senza poter essere preso in carico da un assistente sociale non essendo residente. Ha alloggiato negli Alberghi Popolari di Pistoia e di Firenze anche per ripararsi dal freddo.

“Carattere tranquillo, molto rispettoso, di sani principi, onesto, ama gli animali, riesce a cavarsela in cucina, bravo nelle pulizie, sa tenersi pulita la camera, di sana e ottima costituzione è anche donatore di sangue ed è molto religioso”.

Così in poche righe lo descrivono dalla rete di solidarietà del quartiere 1 del comune di Firenze. Altrettante positive parole nei suoi riguardi arrivano da centri Caritas e da sacerdoti che hanno avuto modo di conoscerlo e di constatarne la buona volontà, buone intenzioni e corretti rapporti con le altre persone.

“Sono ritornato in Toscana per migliorare e potermi inserire in questa società difficile sperando che quanto prima possa trovare la mia strada. Ho ottenuto una residenza come senza fissa dimora in via della Casa Comunale 941 a Prato anche grazie alla sensibilità e alla volontà di attenzione nei miei confronti del dottor Simone Faggi, attualmente capo Gabinetto dell’ufficio del sindaco di Prato e da poco ho iniziato un percorso con i servizi sociali di Prato potendo percepire il reddito di cittadinanza che mi sostiene in parte senza permettermi di avere una condizione abitativa soddisfacente”.

“Ho scritto recentemente – ci spiega – anche al vicesindaco di Pistoia Anna Maria Celesti dopo avere ottenuto il biglietto da visita con tutti i suoi recapiti in occasione della cena per il capodanno offerta il 31 dicembre scorso presso la mensa Caritas Don Siro Butelli di Pistoia e anche a lei ho lasciato i fogli di presentazione di persone che mi hanno conosciuto. Aspetto quanto prima di poterla incontrare così che possa prendere in considerazione la mia situazione e fare qualcosa perché riesca ad inserirmi socialmente e con un lavoro”.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

 

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