STORTO COME LA CITTÀ

Si presenta così
La capitale della cultura si presenta così?

PISTOIA. Un altro cartello stradale storto a Pistoia. Che fa buona compagnia agli altri nello stesso stato. Solo che questo indica l’ingresso nel centro urbano di Pistoia in viale Italia, non è quindi un buon biglietto da visita per chi arriva in città.

Ne avevamo segnalato un altro dello stesso tipo e con medesima situazione poco tempo fa, indicante la frazione di Casamarconi tra gli ultimi paesi montani rientranti nel territorio del Comune di Pistoia prima dell’ingresso in quello di Piteglio. Adesso quest’altro cartello indicante la città capoluogo di provincia, storto da un po’ di tempo.

Può succedere per i motivi più vari, sommovimenti del terreno dovuti alle radici degli alberi presenti nelle vicinanze, sinistri stradali, atti di vandalismo, usura del tempo ecc. Però almeno trascorso qualche anno una buona amministrazione comunale lo risistema, il cartello, o, se necessario, lo sostituisce visto che la relativa spesa non sarà abissale. Sbagliare è umano come si suol dire, è perseverare che diventa diabolico.

Raddrizziamo il cartello, perché se Pistoia vuole nel suo futuro puntare sulla città turistica d’arte, o addirittura candidarsi a capitale della cultura, necessita sicuramente di indicazioni stradali chiare e ben posizionate.

Un cartello stradale ben sistemato è segno di certezza, uno invece storto è sinonimo di chiusura in sé o quantomeno di dubbio. La certezza fa andare tutti avanti, il dubbio invece, in tempi di crisi come questi, è un lusso che si possono permettere solo in pochi…

Print Friendly, PDF & Email

One thought on “STORTO COME LA CITTÀ

  1. Buon giorno,…i cartelli stradali dovrebbero essere pochi, chiari e che possibilmente oltre ad essere chiaramente visibili non deturpino la vista. Tra le altre cose dovrebbero proprio sparire i cartelloni publicitari che davvero sono una vergogna italiana. Ma si sa che i soldi non puzzano e nonostante tanti blabla degli amministratori spesso tocca passare con prole davanti a cartelloni assai espliciti che publicizzano certe “fiere” per malati di sesso. E poi parliamo di tutela dei minori, e poi parliamo di decoro urbano e poi parliamo di tutela e valorizzazzione del paesaggio. Siamo la Nazione dei cartelloni publicitari che manco negli USA, il regno del consumismo arrivano a tanto.
    Massimo Scalas

Comments are closed.