
MONTAGNA. Sessantasette km, fra una buca e un’altra, di nero bitume. Un importante nastro d’asfalto che collega, Firenze, centro pulsante della Toscana, con il profondo nord della Montagna Pistoiese. Siamo sulla S[trada] r[rotta] 66.
Una strada prima granducale, poi statale, ora regionale, ma di competenza e gestione provinciale: mancano i comuni e poi ci sono tutti.
Una strada che attraversa tre “stati”, quello di Firenze, quello di Prato e quello di Pistoia, più un’infinità di “contee” grandi e piccole.
Una babele di amministrazioni e sana burocrazia, con una media di ben 22,33 periodico di km per provincia. Ma come fanno a gestirla?
Prendiamo i cartelli stradali, sono: brutti, storti, illeggibili, scoloriti, rugginosi, obsoleti, logori, sporchi e cadenti. Queste alcune delle loro caratteristiche salienti.
Tuttavia, queste peculiarità passano in secondo piano, dato che i cartelli sono, per lo più, invisibili, sommersi dalla vegetazione e dal fieno del Presidente della Provincia Rinaldo Vanni; fieno che cresce rigoglioso e indisturbato sui cigli della strada.
Però un cartello è tutto e può fare la differenza, come quello posto all’inizio del tratto montano della 66 – chiamarla strada è un eufemismo –, la “regia via” dove si spendono palate di denaro pubblico (500 mila euro) per rivestire i muri in pietra, senza curarsi del [s]fondo stradale martoriato da buche e dossi e da interi tratti di carreggiata che vengono rifatti per il solo gusto di vederli ri-ri-ri-franare (vedi la frana di Piazza).

L’enorme cartello esorta gli automobilisti in transito a contribuire e lasciare la strada pulita con tanto di severa minaccia in caso di inottemperanza. “Guai a voi anime prave”, la Provincia vigila, ma chi vigila sulla Provincia?
E i cartelli, se non sono visibili, a cosa servono? E le indicazioni prescritte come possono essere rispettate da chi vi transita?
Domande e dubbi amletici come quelli che assillano di notte il Vanni (vedi: erdogan[ate] italy. Riforma Costituzionale: Province no, risorse sì ).
Eppure la segnaletica stradale dovrebbe essere sempre mantenuta in perfetta efficienza da parte degli enti o esercenti obbligati alla sua posa in opera; e dovrebbe essere sostituita o reintegrata o rimossa quando sia anche parzialmente inefficiente o non sia più rispondente allo scopo per il quale è stata collocata.
Se poi gli enti proprietari della strada non adempiono agli obblighi, deve intervenire d’ufficio il Ministero dei lavori pubblici, che ingiunge di adempiere a quanto dovuto.
In caso di inottemperanza, nel termine di quindici giorni dall’ingiunzione, provvede il Ministro stesso ponendo a carico dell’ente proprietario della strada le spese relative.

Il problema è che nessuno segnala – ad esempio la Prefettura – lo stato delle cose: tuttalpiù l’occhio casca sulle cosce e così occhio non vede, perché intento a mirare ameni paesaggi e il cuore, di conseguenza, non duole.
Nessuno muove un dito, perché tutti si sentono autorizzati a non farlo e si assiste al solito balbettio del: “Non ci sono soldi”, dietro cui si nascondono coloro che si sono assunti volontariamente le responsabilità.
Se lo stato della segnaletica verticale non brilla, lo stato delle cunette è addirittura peggiore.
In questa vicenda, indegna anche per l’ultima delle repubbliche delle banane, il massimo sforzo lo ha profuso la Polizia Municipale di Pescia elevando verbale di contravvenzione di ben 20 euro nei confronti della Provincia di Pistoia per “eccesso di erba”.
Perfino un fatto banale come quello dello sfalcio è diventato, nella “repubblica dell’ottimismo per legge”, non solo un problema, ma anche un problema irrisolvibile.
Attendiamo ansiosi l’ordinanza della Provincia con cui si obbliga i conducenti a prestare attenzione ai cartelli.
A breve verrà posizionata la nuova segnaletica: “Attenzione! Cartelli stradali!”.
Per completare mancherebbero foto del sotto del ponte di San Marcello Pistoiese e dell pezzo di strada a Mammiano
Ho percorso infinite volte quella strada, l’ultima appena un’ora fa di ritorno dall’ Abetone. Sembra che ci siamo letti nel pensiero con chi ha esteso questo articolo. E’ una cosa vergognosa una strada tenuta così proprio nel culmine della stagione turistica (ma anche in altri momenti, se è per questo). La denuncia e le foto stanno lì a testimoniarlo. Ma poi, mi domando? Chi è veramente il responsabile di tutto questo? Chi è in grado ed ha la buona volontà di raccogliere la denuncia/segnalazione e fare veramente qualcosa? E, visto che è intervenuto Marco Poli, la sua forza politica la vuole fare una bella battaglia anche su questo argomento?
E considerate che qui siamo su una strada che un tempo era statale, con la carreggiata comunque abbastanza larga, ecc. Ma se si lascia l’erba alta sui cigli delle strade minori e più strette (es da Gello a Sarripoli, dal bivio di Campopiano a Villa di Saturnana-Villa di Cireglio-Le Grazie) il pericolo si fa evidentissimo a causa del restringimento di visuale che si crea in prossimità delle curve.
Volete scommettere che se un giorno qualche guaio dovuto a questo stato di incuria capitasse a qualcuno dei piccoli politicanti che tutti conosciamo, che allora si troverebbero anche soldi e mezzi per intervenire?
Piero
La Provincia forse non può più intervenire…. ho visto in televisione un tipo che diceva che sono state abolite! Esistono ancora ? Quella strada ormai va bene per il Tourist Trophy.
Giuliano Tonarelli, albergatore di Cutigliano scrive su Fb:
“L’attuale situazione è come un lancio dagli 11.000 ml, il paracadute non si apre, nemmeno quello di emergenza, ci si sta avvicinando velocemente alla terra, che succederà ………………………………. . Siamo stati buoni solo a istituire enti inutili, riempire le stanze delle migliaia di cattedrali nel deserto di scrivanie, e ogni scrivania una persona, fare e disfare solo BUROCRAZIA INUTILE, si è creato lavoro improduttivo solo per non far annoiare i dipendenti e non farli vivere nell’ozio.
Tutto il resto è attualità e quello che vediamo ogni giorno con i nostri occhi.
Qualcuno, sbagliando, a tirato del LETAME, cosa tireranno domani. Oggi è Ferragosto, ci sono le ferie, anche se TANTI non ci sono andati, vedi supermercati aperti, il 29 Agosto o il 5 Settembre si dovrebbe tornare a lavorare, che sorpresa ci riserverà il rientro!!!!”