PISTOIA. Anche oggi l’umanità intera, un giorno di più, si trova a dover piangere le sue vittime. Nella notte tra domenica e lunedì, Omar Mateen, un cittadino statunitense con precedenti per percosse nei confronti della ex moglie, entra in un famoso locale gay di Orlando, il Pulse, con un arma d’assalto automatica, e decide deliberatamente di uccidere 50 giovani (la media delle vittime è sotto i trent’anni) e ferirne oltre 50.
È importante sottolineare che tutti questi ragazzi si trovavano in un locale Lgbt e sono stati feriti e uccisi per il loro orientamento sessuale.
Il terrorista si è dimostrato disposto a rinunciare alla propria esistenza (verrà freddato poco dopo dalla polizia di Orlando) pur di uccidere coloro che si erano mostrati diversi da lui, millantando sedicente adesione allo Stato Islamico per sentirsi un soldato dell’odio, come a dover mostrare al mondo che la logica del suo gesto non fosse solo frutto di una disumana omofobia. Nichilismo e nulla di più.
I commenti di Trump, successivi alla più mortale sparatoria di massa degli Stati Uniti, puntano il dito soltanto sul possibile radicalismo islamico del cittadino americano, e non sulla facilità di acquisto di armi d’assalto o sull’intolleranza latente in molti ambienti della società americana (e non solo). Ci siamo già dimenticati della strage nella chiesa di Charleston?
Il terrorista era innanzitutto un omofobo, violento, aveva a più riprese picchiato la ex moglie e “preferiva trascorrere il suo tempo in palestra” piuttosto che essere devoto alla religione islamica.
Il nostro progresso civile e sociale non potrà mai essere messo in dubbio da un Omar Mateen qualunque, da un ventinovenne guidato dall’odio, ma anzi deve spronarci a fare ancora di più per la conquista effettiva dei diritti, della sicurezza e della libertà.
Riccardo Trallori – Segretario Prov.le Pd Pistoia
Sabrina Innocenti – Resp. Prov.le Diritti Civili PP Pistoia