FIRENZE. Gentili signori
l’etica e l’estetica sono i fari della nostra cultura ma questi fari sono spenti in Toscana e nelle Regioni italiane.
La Toscana “rosso sangue” non è sola. No. La Toscana non è sola a tradire etica e estetica perseguitando gli animali. Ci sono anche le altre Regioni e, nel silenzio assertivo o nelle sentenze altere, lo Stato.
Mentre il mondo umano gira intorno a se stesso, alla sua distruttività, alle guerre armate, a quelle economiche e ideologiche, alla rapacità e alla corruzione, alle chiacchiere e non alle parole, centinaia di migliaia di animali selvatici verranno perseguitati per appagare la sete di denaro, di potere e di violenza di pochi.
Per ogni persecuzione si tira fuori dal cappello la colpa: sono troppi, attaccano le greggi, provocano esondazioni, sporcano i monumenti, riducono la biodiversità, devastano i campi, procurano incidenti stradali… dimenticando che siamo noi i colpevoli considerato che nostra è la conduzione del pianeta.
La Toscana ha varato la legge che prevede l’uccisione di centinaia di migliaia di ungulati (cinghiali, caprioli, cervi, daini, mufloni) che presto verrà estesa a tutta Italia (parola del sottosegretario all’Ambiente). Per tre anni consecutivi si sparerà ovunque, nei boschi, nelle campagne, sulle colline, intorno alle pievi isolate, ai castelli, nelle macchie, lungo la costa e perfino nelle città, come è appena accaduto a Fiesole e a Firenze.
La Toscana verrà invasa da migliaia di cacciatori, gli spari e l’abbaiare dei cani accompagneranno le vacanze dei turisti ma, peggio ancora, sarà il rischio a cui saranno sottoposti a dover preoccupare. In una stagione venatoria infatti si collezionano oltre cento vittime umane e migliaia di animali domestici, quante vittime si collezioneranno in 3 anni consecutivi di caccia? E poi in altri 3… altri 3… considerato che questa legge è finalizzata a creare una filiera alimentare di fauna selvatica?
Ma non bastano i cinghiali, i caprioli, i cervi, i daini, i mufloni, dobbiamo uccidere anche le nutrie che distruggono gli argini, i colombi e gli storni che sporcano, le volpi in tana con i cuccioli, gli orsi pericolosi, i gatti liberi… e ora anche i lupi, animali icona della nostra storia e della nostra fantasia, che sbranano le pecore e i loro parenti, i cani randagi ibridati perché i Comuni non hanno applicato la legge 291/91 contro il randagismo lasciando che i poveri cani, animali d’affezione, nostri amici, salvatori, assistenti, guida, terapeuti (e chi più ne ha più ne metta) se ne andassero sui monti rifuggendo da quell’uomo traditore e ipocrita che da una parte li ospita nella propria casa e dall’altra li abbandona.
Questa deriva anti francescana, anti Laudato sì, anti umanista, quella che dimentica la dignità dell’uomo nel rapportarsi agli altri inquilini del pianeta (come denuncia il professor Luigi Lombardi Vallauri, filosofo del diritto), questa deriva che non tiene conto dei fari culturali che i migliori hanno acceso per noi, è preoccupante, denota quell’abisso morale nel quale i “poteri forti” (prepotenti) intendono trascinarci.
Noi ripudiamo queste direttive violente e vorremmo che con noi lo facessero anche tutti i cittadini italiani che non hanno abdicato alla loro coscienza, alla loro intelligenza, alla loro indipendenza, soprattutto i giornalisti, tenuti a diffondere le informazioni con equanimità e non cortigianeria.
Ma, cercando su quella ragnatela mondiale che è il web, possiamo ascoltare l’altra campana, quella che ci tengono nascosta nel magazzino della dimenticanza. In questo modo saremo liberi.
Grazie.
[corrieri – associazione gabbie vuote onlus firenze]
Buon giorno, sono vegetariano, però mi sfugge una cosa: non mi pare di aver letto da parte vostra una proposta alternativa, a meno che non vogliate sostenere che il problema, di chi sia la colpa, non esista. Cinghiali e cervi in particolare ormai vagano nelle periferie cittadine. Sono troppi e troppo vicini all’uomo e, se per i cervi ci si può limitare a qualche auto ammaccata i cinghiali sono un pericolo concreto. Cosa proponete?
Massimo Scalas