AGLIANA. Chi ha seguito i lavori consiliari, sarà rimasto colpito dai numerosi scambi di battute al vetriolo, tra il sindaco Mangoni e il capogruppo Alberto Guercini della lista civica Agliana in Comune (che assorbe anche le briciole di Liberi e Uguali).
Alcuni membri dell’opposizione ci dicono, appagati, che non c’è soddisfazione maggiore a quella di vedere i due leader di area della sinistra (ovvero, almeno uno, certamente) dirsele di tutti i colori nel pieno dei lavori consiliari.
Con quale coraggio, Mangoni si rivolga a Guercini per fare un’alleanza in vista delle elezioni amministrative che arriveranno nel maggio 2019 è facilmente comprensibile, o forse non lo è affatto: decidete voi.
Vale anche qua l’epiteto pronunciato da Roberto Giachetti al congresso del Pd del 2016? Chi ce la avrà la “faccia come il culo”: Mangoni o Guercini?
E chi supererà l’altro per quantità? Non si adirino i due, facciano un respiro e riflettano: ci sono dentro fino al collo. Si tratta di un chiaro matrimonio d’affari al quale non potranno dirsi indifferenti, vista la congiuntura quadripolare sul Comune di Agliana.
Sia ben chiaro, si tratta di una semplice ipotesi di scuola, alla quale dobbiamo fare salva e ancora non dimostrata la circostanza – solo possibile – del posizionamento sullo strapuntino dell’integerrimo (!) Guercini (essendo il minore dei due, sarà necessarimente questo a posizionarsi) per entrare in una possibile giunta Dem.
Se qualcuno lo ritiene impossibile, se ne faccia una ragione: noi ne abbiamo viste di tutti i colori, e al peggio non c’è fine.
Salvini “sbaciucchiandosi” con Di Maio rinnova l’era del maxi inciucio di governo.
Dunque cosa costerà al locale Guercini mettere una pietra sul passato ed entrare in giunta con i cattocomunisti di Mangoni, residuati dalla crisi del Pd, tutt’ora sospesi in un ribollire da Congresso con febbre alta (…si salvi chi può), rafforzata dalla massima instabilità offerta dal porcellum?
Anzi, più dell’affinità programmatica politica tra i due acerrimi avversari aglianesi, risulterà di grande effetto catalizzante la presenza dei pentastellati guidati dal Bartoli e di un centro destra del tutto rinnovato e stimolato, grazie anche al potente influsso del neo sindaco Tomasi che nel capoluogo Pistoia, sembra davvero fare proseliti anche a sinistra.
[Alessandro Romiti]