STREMAO ONLUS DONA SEI TABLET ALL’OSPEDALE SANTO STEFANO

Abbracci e sorrisi sullo schermo aiutano i malati nei momenti di fragilità e solitudine


Nella foto sono presenti le dottoresse Elettra Pellegrino medico direzione sanitaria, Francesca Squilloni presidente Stremao e Donatella Aquilini direttore malattie infettive con in mano i tablet donati. Sono in un corridoio dell’ospedale Santo Stefano di Prato. I volti delle dottoresse esprimono gratitudine

PRATO. Stremao onlus Prato, un’Associazione che da alcuni anni si occupa di raccolte di generi alimentari e di prima necessità per i cittadini ha donato sei tablet al Santo Stefano. Questi dispositivi sono diventati indispensabili per regalare un sorriso ai pazienti ricoverati, comunicare con i propri cari, spezzare la solitudine imposta durante la pandemia.

“Siamo tutti i giorni in prima linea, proprio come gli operatori sanitari impegnati ogni giorno nella cura dei pazienti Covid, ha sottolineato Francesca Squilloni, presidente di Stremao. Consegnamo pacchi alimentari alle famiglie bisognose e dall’inizio della nostra attività abbiamo recapitato 1804 pacchi alimentari da 44 chilogrammi.

Ci siamo resi disponibili a donare questi strumenti. Il nostro è un piccolo gesto ma lo riteniamo importante ed utile per aiutare i pazienti e i loro familiari”

I tablet saranno messi a disposizione del Pronto Soccorso, dell’area di degenza Covid e dei reparti ospedalieri no Covid ed utilizzati per la comunicazione tra pazienti e familiari a supporto del processo di umanizzazione e di sostegno psicologico.

La possibilità di fare una videochiamata, scambiarsi un abbraccio via tablet, vedere la propria abitazione sono elementi importanti che aiutano nel processo di assistenza e cura e riducono il senso di solitudine.

È proprio la distanza dai propri familiari uno degli aspetti più drammatici che gli ammalati vivono in questo momento ed allo stesso modo è doloroso per chi è a casa non poter stare vicino e prendersi cura di chi soffre.

“Ringrazio Stremao per questa donazione e per la sensibilità a nome personale, degli operatori e dei pazienti ricoverati che potranno utilizzare questi dispositivi, ha detto Daniela Matarrese direttore sanitario dell’ospedale.

Sono un dono prezioso che consentono di dare sostegno e vicinanza ai pazienti ed ai loro cari”.

[vannucchi – asl toscana centro]

Print Friendly, PDF & Email