strette intese. MANGONI E “LA NAZIONE” SOLIDALI ?

Giacomo Mangoni Sindaco di Agliana

AGLIANA. Ebbene sì, lo confessiamo, siamo stati noi a pubblicare per primi la notizia della visita delle Fiamme gialle negli uffici del Comune di Agliana. Il Sindaco Giacomo Mangoni non si affatichi a cercare il primo giornale che, nella mattina del giorno 11, ha lanciato la deprecabile notizia (sembra davvero confermata l’inchiesta sul danno erariale dell’affaire Agisport), attingendola da qualche fonte chiaramente anonima, anzi no, dal magnifico Mago Othelma.

Notizia deprecabile per il Comune, non per chi l’ha divulgata: i dem son fatti così, amano difendersi con le più spericolate teorie complottiste, non con delle ragioni ordinate a fatti e ragionamenti logicamente sostenibili.

Del resto, noi siamo qui per questo e le minacce trasversali del Sindaco, ci lusingano e non poco. Sappia Mangoni che il giornalismo – quello vero – è un “cane da guardia della democrazia” (cit. M. Twain) e stia tranquillo che le sue diffide, non ci scoraggiano affatto, anzi sono proprio il gradito riconoscimento consegnato da un autorevole mayor renziano.

Questo il trafiletto de La Nazione, anonimo

Con il sindaco Mangoni vantiamo la condivisione di un premio giornalistico nazionale raggiunto a colpi di diffide e minacce di querela! Ma non è finita qui: se la minaccia del sindaco ci lusinga, ben di più ci onora e gratifica, quella sviluppata dal trafiletto apparso su La Nazione dal titolo suggestivo e confessorio – non per caso privo di firma – che si chiede se erano “notizie regolari?”.

Bella domanda, uscita su un quotidiano nazionale: e quali sarebbero – di grazia – quelle “regolari” e quelle “non”?

Il caso sarebbe da spedire alla Commissione disciplinare dell’Ordine dei giornalisti Toscani per sapere che cosa ne pensano di questa suggestiva excusatio non petita del noto giornale fiorentino, dimostratamente organico al palazzo.

Facendo una rapida esegèsi dell’articoletto, siamo anche curiosi di capire come Mangoni “…chiederà alle competenti autorità (sarà il Partito, il Segretario Comunale, Dott.ssa D’Amico, alla Prefettura o la Magistratura? n.d.r.) di valutare se la divulgazione delle notizie apparse in questi giorni sia avvenuta legittimamente o meno (si rilegga l’articolo 21 della Costituzione, prima di fare cose semplicemente ridicole n.d.r.)”.

Sembra che i colleghi de La Nazione, siano anche concordi con Mangoni non avendo espresso alcuna critica alla strabiliante considerazione cripto-dittatoriale del primo cittadino, che sembra vivere nell’Italia pre-repubblicana, quella del Benito nazionale.

Le notizie devono essere vagliate e/o censurate, questa è l’analisi ultima, con la morale, della considerazione d’insieme tra le due espressioni.

Intanto che scriviamo su questa paradossale vicenda che attesta un “mondo alla rovescia”, ci giunge notizia che sempre il sindaco Giacomo Mangoni, ha preso carta e penna per rispondere al Prefetto e dunque spiegare il suo punto di vista sulle proteste espresse dal gruppo dei consiglieri di opposizione, tutti solidalmente impegnati ad affermare che sono vessati e impediti di esercitare le loro funzioni politiche.

Le fattispecie di illegittimità sono ben tre: violazione al Tuel (Testo unico enti locali), allo statuto del Comune e alla direttiva europea sulla trasparenza amministrativa (F.o.i.a.)., ma di questo ne parleremo domani, dopo avere verificato le nostre fonti e sperando di non “indispettire” ulteriormente  Mangoni con un’altra iniziativa volta a denunciare la malagestio dell’Amministrazione e supplire alla “trasparenza mancante” ad Agliana.

[Alessandro Romiti]

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