Le incongruenze sono macroscopiche e tali da non poter essere ignorate. La domanda che ci poniamo è: la stampa ha o non ha il diritto di porsi delle domande su ciò che le succede intorno? E se non ha alcun diritto, perché stampare giornali e riempire paginate di web solo con stronzate degne della grande coppia Ferragnez così cara a quel pipióne di Conte?
DISSE IL PAPA, CH’ERA PRETE:
«SBAGLIO? MI “CORRIGERETE”»!
QUESTE FURON LE PAROLE
DEL POLACCO DI GRAN MOLE. . .
CORRE VOCE… È una delle espressioni più usate nel mondo dell’informazione. Quel mondo che descrive la realtà politica italiana che, fra Pd, pezzi di merda vari, venduti, comprati, lgbt e preti alla Becciu; istituzioni in mano a teste-di-cazzo, faccendieri etc. (c’è altro da mettere?), ha preso in mano un paese, che fino agli anni 90 era la quinta potenza industriale del mondo, e lo ha desertificato, riempiendolo, negli ultimi vent’anni – con grande gioia dei nazisti della Merkel – di neri, gialli, rossi, verdi, camaleonti, camaleConti e non-presidenti di tutti i tipi auspicati e spinti avanti da ladri-crestaioli alla Napolitano: Mario Monti, Mattarella, 4-5-6 governi non votati da nessuno.
Democrazia del cazzo, della minchia, della fava, degli stronzi. Ho ecceduto i limiti della continenza? E tutte le merde che ci hanno tolto tutto, in che cosa hanno ecceduto, loro, nei nostri confronti? Nel bene della patria? È un dovere civico e civile rispettare chi, ogni giorno, ci piscia in capo, sorride e dice: «Siate felici! Stamattina c’è una bella pioggerellina di marzo come quella di Angelo Silvio Novaro».
Oggi c’è l’òvo-fresco di giornata nel pollaio aglianese del signor Benesperi. Pollaio in cui, sopra i due galli della Checca (l’Elisir d’amore sembra fatto apposta per Agrumia!) c’è una bella gallina ovaiòla che s’è fatta crescere – come dicevano un tempo le vecchie contadine – i fagioli, cioè i coglioni dei galletti che venivano tagliati per farne capponi. Li avete mai visti, comunisti del post-comunismo, come sono fatti i fagioli? No, eh? Perché voi mangiate a tavola già apparecchiata. Ve l’ha sempre preparata il popolo, lavoratore e fottuto da voi, col sudore della propria fronte. Amen.
Il sindaco del nulla, laureato su Filippo Mazzei in America (nessuno capisce un cazzo di ciò che sto scrivendo, ma è uguale: tanto più o meno siete tutti dei Di Maio e delle Azzoline transitate attraverso delle Valerie poco-serie Fedeli); quest’uomo spuntato dal nulla e che nel nulla eterno foscoliano tornerà senza lasciare traccia, se non una scarsa bava di lumaca su cui scivola anche il suo braccio destro, l’Agnellone di dio che toglie le castagne dal fuoco: proprio costui, corre voce che non abbia rinnovato la tessera del glorioso partito della Meloni/Poponi/Cetrioli-Trecioli e Cocomeri o, come dicono in Valdichiana, Cicómori.
Adesso il Benesperi/MaleSpari s’è forse sganciato dal suo maestro di cazzate, il senatore La Pietra che, con la sua politica sballo-democristiana, ha di fatto messo nella condizione di schiantare i tre Comuni della provincia di Pistoia, un dì nera più del carbone e oggi rossa più della famosa cappella r’ ’o cazz’ ’e’ pàrete della barzelletta napoletana. Le cose stanno così?
Da come si è messo il sor Luca-tremarella, può perfino sembrare che Pedrito el Drito sia pronto a fare il salto del fosso e andare a chiedere amorosi abbracci alla sua tanto odiata sinistra che ha sempre combattuto come la peste. Era tutta scena e basta?
A chi si rivolgerà, nel caso, al momento eventuale di farlo? Alla soffice Eleanna, che ha già ripreso in mano la situazione? Al barbuto Guido Del Fante, teorico del comunismo illuminato a giorno e dottore sociologo al sapore di Ricciarelli Pepi e Panforte Margherita, vanto del rossissimo Monte dei paschi di Siena? Alla Valentina Noligni, assessora alle finanze con buco lasciato aperto sulla scrivania dopo la precipitosa fuga o, infine, alla bella Luisa Tonioni e al suo altra metà del cielo, il grande Vannuccini ridens?
Cosa combina questo pseudo-sindaco che premia gli uomini (e le donne) del Pd, dal pro-papa di Agliana, il caritatevole prònubo degli islamici con bandiera palestinese all’altare e aperto agli arcobaleni; alla Papessa Giovanna, che regge sulle sue fragili spalle tutto il San Jacopo con salda mano da scienziata nobilitata da uno solo minimale studio sul fumo del tabacco, ma però (anche se non si dice) con tante rinunce alla vita familiare e tuttavia compensate da una bella tessera del Pd? Il Pd ci salverà. Andrà tutto… pène?
Quando (e come) il Benesperi e il suo assessore ovino passeranno lo steccato e si riconcilieranno completamente con i loro eterni nemici, seguendo l’ecumenismo bergòlico-paolosettimino aglianese delle porte aperte?
Ha ragione la Blimunda quando parla male di Agrumia: una realtà in cui si è, però, trovata assai bene finché il suo augusto consorte, gloriosamente fu-comandante della polizia municipale, scaricato dal Consiglio di Stato, trasse – spalleggiato da elefanti e rinoceronti piddini – le paghe per il lesso; e imperversò in lungo e in largo con un’infinita serie di porcherie amministrative e cause perse che iniziano dagli esposti anonimi e finiscono negli accordi di sottobanco per fottere la legge e mantenersi il posto – vedi la famosa lettera a Rino[ceronte] [nau]Fragai/Fregai.
E non dimenticate, o distrattoni, che fu proprio il Benesperi/MaleSpari a chiederne ragione in consiglio comunale: fatto che costò sia a noi di Linea Libera, sia al sindaco-fantasma, una bella querela del Nesti stesso, ora da San Luca/San Buka protetto in camera caritatis et articulo mortis – il latino ve lo traduce il proposto Tofani, che sa tutto ed è buono, pio e condividente.
E già che ci siamo, diciamola integrale come le fette del Mulino Bianco. Come avete potuto ben vedere dal pezzo di Alessandro Romiti ombrelli, baldacchini & immunità comunali. la segretaria aveta perdona il nesti. basta con gli incendi! d’ora in poi vince la «linea grisù», sol carezze e niente più!, San Luca Benespari si è bene espresso su uno dei suoi più acerrimi nemici di un tempo: sul fu-comandante non ci sono motivi per ricorrere alle sanzioni disciplinari.
Ha scoperto, il sindaco in fuga, che quel suo dipendente era vergine come Maria anche dopo aver partorito Gesù.
Deve averlo convinto Paolo VII Tofano a cui i fidi diPenDenti del Comune di Agrumia hanno regalato, a babbo morto, 6.000,00 euro dei contribuenti d’ItaGlia, di cui fanno parte anche gli agrumiesi tanto sprezzati dalla coltissima Blimunda.
La lettera di assoluzione del Nesti non l’ha firmata il capo del personale, cioè Madonna Aveta da Napoli, no: l’ha firmata proprio colui al posto di colei. Il sindaco per caso/a caso (a Pistoia non ci sono solo turisti per caso: c’è di tutto) si è preso la responsabilità che competeva al capo del personale. Perché ad Agliana la giunta è fatta di due politici/amministratori e una dirigentA che, di fatto, s’è allargata come una sogliola su tutto il Comune, affogando anche il primo partito di Agliana, quella Lega, che è finita per contare una sega, anche se il Silvio, pur se Buono, sembra (era l’ora!) che si sia svegliato incazzatissimo. Ma non sarà un po’ tardi?
La grande accoppiata La Pietra-Pira ha portato a questi ottimi risultati: chiare criticità per tre amministrazioni
Pistoia (Tomasi) è un casino sismatico con sbrindellamento di tutto e defenestrazione di Alessandro Capecchi
Serravalle Pistoiese (Lunardi) ha subìto immani rotture di coglioni con assalti alla carovana per piazzare assessori della Lega in giunta a fine-corsa (leggasi Cristiano Giovannelli)
Agliana (Benesperi/MaleSpari + Agnellone sceriffo paga-le-multe…) un troiaio in cui gli unici a godere sono i compagni redivivi, già pronti, a questo punto, a ripigliarsi la torta, pur se sputacchiata e rosicata (ma solo con denti di topo) dalla “destra del cambiamento”, ovviamente in peggio.
Prefetto Iorio, si svegli! E pensi seriamente a commissariare questo Comune sghembo e sgangherato della Piana. Non c’è una cosa che torna, ma c’è una segretaria che – come la magistratura di Palamara – ha occupato l’area della vacanza democratica degli pseudo-politici locali.
Siamo d’accordo che ormai dell’ItaGlia e degli itaGliani non gliene frega nulla a nessuno: ma quando lo schifo della realtà supera di gran lunga la fantasia, ci vuole, è necessario un Cireneo che raddrizzi la barca e cerchi di non farla affondare nella cacca!
Sto usando un linguaggio troppo realistico e poco borghese e politically correct? Fatevene una ragione, signori perbenino che andate, tutti, alla messa dei belli di don Tofano! Studiate la storia, che non conoscete affatto, e la letteratura che vi è assolutamente ignota.
L’indignazione ha molteplici aspetti: e agli indignati – come me, come questo vero unico quotidiano pistoiese – per cose giuste e vere, non potete e non dovete riservare il trattamento-decapitazione toccato al prof. francese onorato dall’Isis.
Non scandalizzatevi del linguaggio realistico, fili de le pute (citazione, quadrupedi!). Pensate solo che Charlie Hebdo vive e vegeta in Francia (con tutto il vostro sinistrese sostegno e la vostra augusta approvazione progressista, pelosa e sfavante) disegnando vignette in cui il padreterno è capofila di un trenino in cui il tender è Cristo (non giudicante dell’ultimo giorno, ma inculante del padre) e tuttavia, a sua volta, inculato dall’occhio triangoloso dello spirito santo. Tutto questo è più continente di Linea Libera?
Se tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge (Cost., art. 3) perché dovreste querelarmi per incontinenza? Non mi sono mica pisciato addosso…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. Libertà di cronaca, critica, satira e frustate
Non fate i bischeri più di quello che siete. Perché alla fine se ne accorge anche chi non ci aveva fatto caso…