«LineaLibera» – Periodico di Area Metropolitana. Informazione, cronaca, politica, attualità, satira, cultura, inchieste, servizi, varietà. Sede legale: Pistoia, Via Bonellina 18/A – presso «Linee Stampalibera Società Cooperativa r.l.» – Si aggiorna periodicamente a intervalli orari non predeterminati.
Storia della giunta disgiunta Benesperi-Aveta-Ciottoli che ha rotto la Lega (e pure altro…) nel democratico paese di Magnino Magni, dell’ottimo fu-comandante Nesti, delle assenze del Vannuccini, del pane e delle rose della Tonioni e degli accordicchi di non aggressione Ciottolov-Piddentròpp con premi alle Lucille e carriole di euri alla Porta Aperta tofanea
La prima facciata della delibera sfacciata per la costituzione di parte civile del Comune di Agrùmia nel processo farlocco contro Linea Libera
DECISIONE . . . A QUANTE “MANE”?
BOH? MI PAR SCRITTA DA UN CANE!
La seconda facciata della delibera sfacciata per la costituzione di parte civile del Comune di Agrùmia nel processo farlocco contro Linea Libera
PER CASO stamattina mi ricàpita sott’occhio la famosa delibera del 31 marzo scorso, con la quale non il Comune di Agliana, ma il Trio Lescano Benesperi-Aveta-Ciottoli, con uno “sgambetto alla Ciottoli” ai loro colleghi leghisti di giunta, decise di far decidere al Comune stesso di costituirsi parte civile contro Edoardo Bianchini e Alessandro Romiti, di Linea Libera, accusati – con la corriva complicità del signor Claudio Curreli, fatto procedere a briglia sciolta dal signor Tommaso coletta – di essere degli stalker seriali.
Sì: perché chi non salta un fascista è, è. E siccome noi non saltiamo con il Pd e la sinistra (dio che non c’è, te ne ringrazio assai!), ecco che dobbiamo essere soppressi, arrestati senza motivo, possibilmente tostati in una camera a gas che a Pistoia si chiama procura e tribunale.
Ho riletto attentamente la delibera e devo dire – anche a quell’imbecille che mi scrive lettere anonime e che potrebbe essere anche una gentile signora del cazzo: se vuole può querelarmi, ma non ha coraggio, dato che è uno squallore e gli squallori, progressisti o no, sono solo coraggiosi quando parlano in anonimo –; ho riletto la delibera e devo dire, da potenziale dirigente degli enti locali qual fui, anni 75-78, che essa è scritta a cane e che la Zivah, la bellissima alaskan malamute di mia figlia, la avrebbe stesa assai meglio e con maggiore appropriata sapienza giuridica. Ma ogni canile ha i cani che si merita, come l’Italia ha gente alla Draghi-Napolitan-Mattarella o Landin-Lamorgese.
La delibera del cane (del cazzo non si può dire perché il cazzo è una cosa seria…) ve la commento per punti. Seguite numeri e riflessioni.
1-2. Nei punti 1-2 il bigottume legalitario del Menga, politicamente corretto, esordisce affermando che “i nomi non si fanno per rispetto della privacy”. Ma due righe dopo il bigottume cita direttamente Linea Libera e richiama, a chiare allusioni, i nomi noti di una notissima vicenda che vede coinvolti Edoardo Bianchini e Alessandro Romiti.
È forse proteggere la privacy, astenersi dal citare il nome di Silvio Berlusconi nelle puttanate delle sue vomitevoli olgettine più puttanesche che altro? O è solo il sintomo di quel fariseismo che, caduto in disuso da quando le pie donne della Dc non sono più andate al vespro della domenica, sono diventate “patrimonio dell’umanità” dei filobibbiani catto-com?
3. Al punto tre, in mezzo a un ampio giro di parole che molto somiglia ad una masturbazione (ad Agrùmia, volgarmente, per intenderci sega stop-and-go), si scopre che i due dis-amministratori di destra (Principe Pedrito senza Terra e Sceriffo di Melléttingham, Sir Maurice River Pebble) vogliono il risarcimento dei danni tutti materiali, morali, patrimoniali e biologici (da epigastralgìa diarroica) subiti «a causa dei reati commessi» da Bianchini e Romiti.
Domanda: questi reati sono stati o no commessi? Qui parrebbe che il sindaco e il suo assessore squadrista dessero la cosa per certa. La prima udienza di cui si parla in delibera (c’è stata il 6 luglio scorso), non è andata poi così tanto bene come volevano far credere, almeno stando alla testimonianza dello Sceriffo Ciottoli che, per un pelo non è stato arrestato in aula per reticenza sotto giuramento…
E se invece Bianchini e Romiti si fossero limitati a raccontare solo verità certificate, quanti euri dovranno pagare loro, più il Comune di Agliana che si è trovato in corsa perché spìntovi da Trio Lescano?
4. Al punto 4 è il caso di riflettere che se «la condotta dei due imputati (ricordiamoci sempre Bianchini e Romiti – n.d.r.) offende anche il buon nome e l’immagine del Comune di Agliana ove più volte e in vari articoli di giornale il Sindaco e l’Assessore, il Segretario Generale, oltre a vari funzionari e dipendenti, sono stati oggetto di continue offese e che la vicenda ha avuto risalto sulla testata giornalistica di cui sopra con immaginabili danni alla reputazione dei soggetti indicati ma più genericamente determinando un grave danno al buon nome ed all’immagine del Comune di Agliana» si dà apoditticamente per certo che i due delinquenti sono già colpevoli come accade col peccato originale, ancor prima di nascere. Scusate se capisco poco, agrumiési, ma io e Romiti siamo forse già stati condannati dal tribunale del popolo piddìno?
Qualcuno scrisse La vita agra, adatta a Agrùmia della Blimunda
Più con più si scopre che, a questo punto, si ritengono gravemente offesi anche sua eccellenza Donna Paola Aveta e altri vari funzionari comunali, non meglio generalizzati, che però non hanno mai presentato querele in merito e che, proprio per questo, di cosa devono lamentarsi se non della loro pavidità che li muove a saltare sull’apparente carro dei vincitori Pedrito senza Terra e Sceriffo di Melléttingham? Ma chi li ha fatti laureare certi dottori del Comune di Agrùmia?
5.Al punto 5 «il sinistro occorso» al Comune (non il processo, oserei dire, ma la disgrazia di avere una giunta con due come Benesperi e Ciottoli sulla biga), richiede che venga pagato dall’assicurazione che i capoccia si sono fatti ovviamente non a spese personali, ma del popolo agrumiése.
Personalmente non ne sarei troppo sicuro e certo della rifusione delle spese da parte dell’assicurazione, dal momento che tutto il macello è stato scatenato dal comportamento se non doloso, sicuramente colposo di due geni della dis-amministrazione: il sindaco e lo sceriffo-squadrista Ciottoli.
Entrambi, partiti con la dichiarata volontà di arare il Comune e seminarvi sopra il sale, hanno finito con il farsi linguino con gli ex avversari e con il piantare, nell’orto comunale, non carote e melanzane per 75 anni di scempi rossi, ma mughetti, giacinti, verbene, lavanda e gelsomini. Bella inversione ad U! Peccato solo che si tratti della U di cUlo del popolo.
6. Al punto 6 riborda! Il cane estensore della delibera insiste nel dare per certa l’assoluta verità dei fatti contestati ai due delinquenti seriali di Linea Libera: «Considerata la gravità dei fatti offensivi che vengono contestati a “..omissis …” e considerato che tali atti hanno determinato per il Comune di Agliana un grave danno al buon nome ed all’immagine, in quanto miranti a creare discredito nei confronti dell’Amministrazione Comunale nel suo complesso». Ma queste affermazioni così roboanti, non concretizzano il cosiddetto fatto determinato attribuito a Bianchini e Romiti? E non sarà divertentissimo discuterne in sede civile? Un vero spasso, cari laureati legulei agrumiési!
7.Il pinto 7 è illuminante come la bomba di Hiroshima. «Rilevato che la giurisprudenza ritiene ammissibile detta costituzione di parte civile (cfr. tra le tante, Cass. Pen. Sez. III, n. 38835 del 19/06/2008; Cass. Pen. Sez. III n. 49963 del 27/06/2017; Cass. Pen. Sez. III 29905 del 09/06/2011)».
Tanto per essere maliziosi alla Andreotti: quando mai si è vista una delibera di giunta municipale che entra in prunai come quello della Cassazione penale?
Questi pipponi li realizzava di solito l’ottimo fu-comandante Andrea Alessandro Nesti per la sua ingestibile vocazione alla figura salomonica del VPO (senza però però Salomone). Non sarà mica, per caso, visto che Nesti lavora attualmente in area-Segreteria, che abbia messo una zampa in questa delibera…?
8. Punto 8, la parola cara alla Samantina di Benvenuti in casa Gori. Cosa mai farai, Principe Pedrito senza Terra quando, in fondo, dovesse venir fuori che avete fatto esattamente, tu e il Ciottolo d’Ombrone, la stessa richiesta di danni all’immagine anche al vostro peggior nemico, il fu-comandante con cui, sembra, vi siete riconciliati e a cui, ora, non parlate più di danno alcuno? Avete sotterrato l’ascia di guerra? E i danni del Nesti, denunciato anche dal Ciottoli, e per i quali la Blimunda si strappa i capelli e i CC della polizia giudiziaria riferiscono alla Procura che il fu-comandante è candido come il biancofiore dell’inno della Dc scritto da don Dario Flori Sbarra, sempre della Ferruccia? Lui libero con onore e noi, Bianchini e Romiti, marchiati col giglio dei romanzi di Dumas? But… are you all idiots?
Anche a lui, Nesti, mandaste una letterona con la richiesta di danni all’immagine del Comune. Vi ricordate la famosa lettera del 19 dicembre che Ciottoli aveva dimenticato e che ricordò solo quando il giudice Gaspari, il 6 luglio scorso, gli fece paura? Eppure volevate spaccarlo, il fu-comandante, in due, tre, quattro o quante le dosi del vaccino che altri squadristi vogliono imporre per il Green Pass!
Che ha fatto la dottoressa Aveta, il sindaco di fatto di Agliana? Vi ha ammansito col vino al fior di loto come i lotofagi dell’Odissea? Che è successo da quando avete scoperto che la donna dell’anno di Agliana è lampadata per 365 giorni e 366 se l’anno è bisestile?
Ecco cosa pubblicava il Voltaire a Montecatini, anni 80
Voglio ricordare a te e al tuo senatore prediletto FdI, Patrizio La Pietra, che – come anche Landini ha detto ieri a Roma – gli squadristi non sono ammessi in Italia, tantopiù nelle istituzioni.
Non basta premiare tutte le Lucille lampadate della terra per essere democratici.
È necessario dissociarsi (anche se la giunta aglianese è di per sé fin troppo dissociata…) dal nazi-stronzismo comunque esso affiori.
Da Linea Libera, unico quotidiano libero della Toscana, te lo suggeriamo con vignettone non criticabile in quanto storico.
È tratto da una pubblicazione montecatinese mensile che fu stampata in non più di un pizzico di uscite nel 1988.
Si chiamava Voltaire, libero pensiero. In uno di essi c’era anche Fallo subito come allegato, così come lo vedi e lo vedono i lettori.
Roba antica, Pedrito senza Terra. Quando la politica era seria, non un puttanaio come oggi…
Domani domenica 8 dicembre rischio neve su tutta la fascia appenninica FIRENZE. Tempo in peggioramento in Toscana per una perturbazione nord-atlantica, associata ad...