PISTOIA. Al comitato dei genitori del Liceo Petrocchi non è piaciuta la presa di posizione di cinque genitori che sono usciti con un documento critico nei confronti della dirigente scolastica Elisabetta Pastacaldi.
Ecco il testo di risposta ai dissidenti ospitati dal ‘Tirreno’:
Il Comitato dei genitori del Liceo Artistico Petrocchi smentisce di essersi pronunciato contro la Provincia, responsabile di non essere riuscita a reperire negli ultimi anni una succursale idonea per gli studenti del Petrocchi. I genitori hanno richiesto più volte e ottenuto di poter svolgere assemblee all’interno della scuola come documentato dagli articoli dei quotidiani locali, ed anche sulle pagine del Tirreno.
Le scelte organizzative gestionali della scuola sono tutte espresse nel POF e nulla hanno a che vedere con la carenza di locali che non è certo dovuta a errori di gestione da parte della dirigente bensì all’inadempienza degli organi preposti.
La preside e tutti i genitori sono al corrente delle spese sostenute dalla Provincia non tanto per realizzare una succursale, quanto per pagare affitti e quindi anche spreco di denaro pubblico. La succursale Bolognini, per l’affitto della quale sono stati spesi migliaia e migliaia di euro, è un ex falegnameria inadeguata sia sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza tanto che il 13 settembre 2007 i docenti hanno firmato una denuncia alla Procura della Repubblica perché stanchi della fatiscenza di tale succursale e delle promesse mancate della Provincia.
Questa situazione non può certo essere imputabile alla Preside Pastacaldi che era entrata in servizio dal 1° settembre del 2007. Inoltre il piano superiore della succursale Bolognini lo scorso anno è stato dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco.
La politica scolastica del Petrocchi non è certo basata sul numero degli iscritti, il fatto è che la scuola è gettonata perché funziona molto bene come dimostrato da tutte le attività svolte e dai numerosi riconoscimenti che gli studenti ottengono. Le affermazioni dei 5 genitori, e si sottolinea 5 su 2000, offende anche tutti gli insegnanti della scuola in quanto nell’articolo si parla di mancata qualità dell’insegnamento.
Una scuola ha diritto di crescere anche perché esiste il diritto allo studio.
I 5 genitori che non sono soddisfatti della didattica possono sempre cambiare istituto, se i loro figli rimangono, forse è perché si trovano bene e perché la didattica è soddisfacente pur con la difficoltà degli spazi mancanti.
La dirigente non ha fatto nessuna manovra, ha solamente avvisato i genitori della difficoltà che la scuola attraversa per l’inadeguatezza dei locali. Dopo aver parlato con la Dirigente ci sentiamo di riportare questa sua affermazione: “È un preciso dovere di ogni Dirigente far crescere la propria scuola e ciò è accaduto negli anni della mia gestione malgrado tutte le difficoltà dovute alla carenza di spazi, ciò significa che la scuola funziona e che la didattica è adeguata, altrimenti perché i ragazzi si iscriverebbero qui così numerosi? Mi ritengo parte lesa perché la carenza di spazi mette la mia persona, in quanto responsabile prima della sicurezza, in grave difficoltà. Inoltre mi chiedo perché i 5 genitori non siano intervenuti democraticamente alla riunioni del Comitato creato in data 28 Maggio 2014 (atto depositato in Comune il 10 Giugno 2014) né abbiano mai espresso neppure a me le loro perplessità. Questa lettera è un vero e proprio attacco nei confronti della mia persona, che ritengo vergognoso in quanto l’unica mia colpa è perseguire il benessere della scuola e degli studenti e non l’interesse personale”.
La portavoce del Comitato dei genitori Liceo Petrocchi
Michela Lo Cicero
Non ci si capisce niente. Solo una cosa si comprende e cioè che i Dirigenti Scolastici non contano un fico secco. Allora, perchè pagarli? La colpa morì fanciulla?????