supercàzzole. FRANCESCHI NON LA RACCONTA GIUSTA. L’INCENERITORE È OBSOLETO E PERICOLOSO , INCREMENTA ANCHE LE PM10

Nell’intervista a Tvl del Franceschi ci sono, ripetute per nove volte, la parola “sicurezza” e per cinque volte, la parola “manutenzione” ma però rassicura: nessun effetto sulle emissioni. Bene, bravo, una bella excusatio manifesta! Franceschi, vuole un’altra relazione dalla Ladurner? Ma non c’è già quella mandata in segretezza ai tre Sindaci datata 20 Marzo 24? A che gioco giochiamo Edoardo?

Il collega di Tvl ha dimenticato le domande più hot e Edoardo l’ha incantato con la solita storiella di “tutto va ben, madama la Marchesa”

PIANA. Franceschi ha solo “sospeso” l’attività dell’impianto di incenerimento e l’ha spiegato rassicurando tutti che non c’è alcun problema per le emissioni: il carro ponte è infatti pericoloso e i tecnici dell’Asl (Dipartimento Prevenzione – Spill) hanno disposto la chiusura per gli interventi di messa in sicurezza.

Ma non crediamo che la cosa stia in questi termini, risultando un evento – quello dell’ispezione dei tecnici di Asl Toscana – coatto, non spontaneo e volontario della Ladurner, indotto sicuramente dalla nostra denuncia avvenuta con la pubblicazione della relazione di Cis spa/Ladurner srl sottoposta ai tre Sindaci, il 20 di Marzo scorso e resa disponibile alla conoscenza della pubblica opinione solo grazie a questi schermi.

Franceschi, racconta una supercàzzola degna del Conte Mascetti, al microfono di Tvl e il collega che lo intervista, nemmeno cita l’imbarazzante relazione, mandata dalla nostra redazione anche all’attenzione del Procuratore Capo Tom Col per le sue valutazioni, sperando che non siano afflitte da fenomeni di “prossimità sociale”, come quella volta della vicenda del concorsopoli a Firenze, con i fratelli Turco.

La relazione, è imbarazzante, perché in essa è declamata per almeno sette volte la parola “obsoleto” riferita a diverse componenti dell’impianto in questione, e Franceschi non poteva rinunciarvi, dovendo chiedere – in un discorso pieno di eufemismi – circa tre milioni di euro per delle manutenzioni straordinarie che sono indispensabili per rendere sicuro il suo gioiellino.

Insomma, le bugie, hanno le gambe corte, ma l’inerzia dei tre Sindaci proprietari è decisiva – come spiegarono due candidati montalesi due giovedì fa alla Stazione – essendo paradossalmente il Ceo della Cis spa, a imporre le “cose da fare” ai Sindaci proprietari, non il contrario, come è solito succedere nelle società private libere da pulsioni politiche, per come non partecipate dal pubblico, qual è Cis spa.

Edoardo ha già emesso il suo giudizio, su tanto di carta intestata: l’obsolescenza c’è, ed è grave. E ora che si farà?

Gli interventi devono farsi urgentemente e la chiusura con decommissioning è impossibile e dunque, frugatevi le tasche o Sindaci, cioè, frugatele ai vostri cittadini elettori, che il gioiellino deve andare avanti, senza tanti discorsi: la deciso la zia Monia Monni, in Regione.

Ma il “basso profilo” c’è sempre in Procura sul gioiellino?

Tutti sapevano tutto. La reticenza è grande e l’omerta viaggia anche tra i banchi dei consiglieri. Provate a smentirci: la zia Monni aveva già deciso e tutti si sono adeguati. Forse sarà il Franceschi che porterà alla chiusura con i suoi atti?

Altre due figure protagoniste di questa “imbarazzante vicenda” (perdonateci se anche noi, come Franceschi, usiamo gli eufemismi) sono il Sindaco Betti e i Sindacati che dovrebbero tutelare la sicurezza dei lavoratori e che però, non hanno visto, né sentito niente, almeno fino a quando non ci scappa/no il/i, morto/i.

Il Franceschi è struggente e accattivante: ha chiesto una “relazione alla LAdurner sull’inconveniente della mancanza di sicurezza. In una azienda privata, avrebbero messo i sigilli.

La mancanza di un banale dispositivo del carro ponte (un banale relè di fine corsa del valore da 100 euro) che, se spostato sul binario in modo imprudente, poteva crollare sulle cabine di comando è probabilmente solo un dettaglio di altri e più numerosi e gravi difetti (che ne dite allo Spill della questione del rivestimento del camino che escluderebbe la presenza delle Bat*?) che hanno reso il sistema impiantistico pericoloso e inquinante per le maggiori emissioni di NOx.

* L’acronimo definisce le “migliori tecnologie disponibili all’abbattimento dei microinquinanti organici

Franceschi, lo sapeva già dal mese di Marzo, cioè oltre due mesi fa, allorquando il gestore Ladurner srl, lo mise in chiaro in un rapporto di servizio preliminare alla stesura del molto hot documento tecnico.

Se ne faccia una ragione l’Avvocato di Lorenzo Cherubini (Jovanotti): i problemi ci sono a Montale, ma stanno sotto al tappeto, nascosti come polvere. Li vuole vedere meglio: ci convochi.

Il giornalista della Tvl, manca di fare altre domande “pelose” a Edoardo Franceschi, e adesso le proponiamo noi per completezza:

– L’Asl si è mossa su impulso della Procura della Repubblica o spontaneamente, leggendo questo schermo?

– Hanno redatto un verbale e comminato delle sanzioni alla Cis spa?

– Quante altre anomalie o difettosità hanno riscontrato?

– La riapertura dell’impianto “sospeso” (non ha detto spento o fermato, ma il più dolce “sospeso”, perché è certo che riprenderà) quando è prevista?

– E quando saranno avviati i supplementari lavori previsti dalla relazione interna del 20 Marzo per eliminare le numerose obsolescenze?

Betti, era a conoscenza delle deficienze funzionali dal Marzo scorso e i SIndacati dai primi di Aprile. Non ci sembra che abbiano fatto provvedimenti o vertenze. Che ne pensano in Procura? Va tutto bene così?

Questa storia, dopo la tragedia dell’Esselunga di Firenze, meriterebbe una qualificazione supplementare anche sul piano penale – è questo il nostro parere ex articolo 21 – trattandosi di inconvenienti tecnici che non possono configurare una “colpa lieve”, ma altresì grave, anche del Direttore tecnico preposto al controllo della sicurezza che, a fronte di tali denunce vergate dal suo Ceo, doveva chiedere il fermo di impianto e interventi immediati.

Un impianto che, se privo delle Bat, vedrebbe anche il Sindaco uscente Don Ferdinando Betti, indagabile per una colpa in vigilando, essendo lui il responsabile della tutela della salute pubblica, con una grave ipoteca sulla Autorizzazione Integrata Ambientale.

Magari in Procura, avvieranno un procedimento contro chi scrive, per “rivelazione abusiva di corrispondenza”: un reato fantasioso, quanto persecutorio ed esilarante, ignoto nel resto d’Italia, ma per il quale siamo a giudizio dal G.O.T. Avv. Daniela Bizzarri per questo episodio del 2018: non ci sorprenderebbe affatto, visto il livello di persecuzione giudiziaria che ci viene riservato.

L’Asl ha già ricevuto la nostra richiesta di “accesso atti” da due settimane, in relazione alla famigerata “relazione tecnica” spedita ai tre Sindaci proprietari e dunque aspettiamo di conoscere l’esito delle domande, che, come al solito, non mancheremo di pubblicare.

È la stampa libera, bellezza!

AR                                                                                                                                                                                    [alessandroromiti@linealibera.info]

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