FIRENZE-PISTOIA. Si è svolta ieri l’assemblea di ambito ex Ato 3 a Firenze dove per Pistoia era presente il vicesindaco Daniela Belliti. “Questo – scrive Rosanna Crocini – è il report inviatoci. Credo che finalmente si sia imboccata la strada giusta”.
Oggi 18 aprile la Conferenza Territoriale n. 3 Medio Valdarno era convocata per approvare le tariffe 2014-2015 e il Piano degli Investimenti, secondo la modalità nel Metodo Tariffario Idrico deliberato dall’AEEG il 27 dicembre scorso. Naturalmente i Comuni aderenti al tavolo dell’acqua (Pistoia, Prato, Poggio a Caiano, Agliana, Quarrata, Serravalle, Montale, Sambuca, Montemurlo, San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Pian di Scò-Castelfranco) hanno ribadito la loro opposizione al metodo tariffario, che continua a violare il risultato del referendum.
Oltre a questo l’AEEG ha poi previsto che, in caso di inadempienza degli enti d’ambito, possa il gestore deliberare unilateralmente le tariffe: che sicuramente non potrebbero essere favorevoli agli utenti!.
Per questo abbiamo lavorato prima per ottenere un obiettivo di partenza: l’azzeramento dell’aumento della tariffa per il 2014, perché il Piano Investimenti di fatto non si è cambiato, mentre risulta che fino al 2014 il gestore non ha realizzato la bellezza di almeno 69 milioni di investimenti, tutti però incassati nelle tariffe precedenti.
La proposta originaria di un incremento del 5,6% è stata quindi abbattuta grazie ad una riduzione netta del 2,2% più il conguaglio da restituire ai cittadini di 7 milioni e 100.000 euro, che renderà la bolletta del 2014 uguale a quella del 2013.
Inoltre i Comuni hanno ottenuto il raddoppio del Fondo delle agevolazioni tariffarie e una diversa modulazione della tariffa che tenga conto delle fasce di reddito più basse e smetta di penalizzare le famiglie numerose: questa la proposta che entro il mese di giugno l’AIT deve realizzare già per il 2014.
Publiacqua ha scritto di non aver gradito il cambiamento delle tariffe imposto dai Comuni, perché dice che le tariffe devono essere approvate d’intesa con il gestore. Tuttavia, ha anche avanzato una proposta che si facesse carico delle istanze dei Comuni.
Ma che cosa ha proposto? Ha chiesto ai Comuni di farsi carico di questo abbattimento della tariffa, rinunciando ad incassare fino al 2016 i canoni di concessione. Una proposta dal nostro punto di vista irricevibile. Perché un’azienda che chiude il bilancio 2013 con un utile di 30 milioni, e avendo realizzato appena 62,8 milioni di investimenti rispetto ai 78 milioni previsti dal budget 2013, non può chiedere ai Comuni l’anticipazione di cassa: ai Comuni che soffrono del taglio dei trasferimenti e della crisi economica delle famiglie, con riduzioni consistenti di entrata e senza utili a consuntivo.
La Conferenza Territoriale ha quindi approvato una proposta alternativa elaborata dall’AIT, che prevede un taglio drastico delle spese di gestione interne a Publiacqua (acquisti attrezzature, mobili e arredi, software ecc.) per circa 3 milioni di euro, e uno slittamento di interventi di manutenzione ordinaria per circa 1 milione e mezzo al 2015, ma con l’impegno a utilizzare la parte degli utili del 2014 a recuperare questi interventi e a continuare a mantenere basso il prelievo tariffario.
Con questa delibera abbiamo quindi dato l’input a utilizzare tutte le risorse a investimento, a ridurre l’utile di esercizio pagandoci meno tasse e quindi avendo più risorse per il territorio, a efficientare l’azienda nelle voci di funzionamento interno, e non prelevare più soldi dalle tasche dei cittadini per investimenti che non si realizzano mai per l’intero. Ora si apre una fase nuova nel rapporto tra la parte pubblica e Publiacqua. I Comuni sono chiamati a controllare le performance, a stabilire le priorità degli investimenti e a garantirne la realizzazione. Lo dobbiamo ai cittadini, che hanno diritto all’acqua e hanno chiesto con un referendum che tornasse pubblica.
[comunicato]
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