MONTECATINI. A inizio mese abbiamo posto al Comune di Montecatini Terme una richiesta per l’apertura di un tavolo sulla ripubblicizzazione del servizio idrico sostenuta dal voto di milioni di italiani, ma simbolicamente anche da centinaia di milioni di esseri umani che non usufruiscono di un accesso sicuro e gratuito alla risorsa più importante del pianeta, patendo così sete, fame e malattie a causa di governi e multinazionali che la utilizzano come arma per il potere e fonte di lucro sicura in quanto monopolio naturale.
E proprio Montecatini Terme con la sua storia imperniata sull’acqua ha l’occasione di essere un punto di riferimento per chi vuole e deve dare seguito alla volontà del popolo italiano, ossia per un’acqua fuori dalle logiche profittatrici di mercato.
La stessa Parigi, sede della Suez a cui tanto si vanta di appartenere Acque Toscane, ha scelto la ripubblicizzazione del proprio servizio idrico con un risparmio annuo di 30 milioni di euro, così come hanno ripubblicizzato altre città francesi, tedesche, statunitensi e di tutto il mondo.
Tuttavia per il momento l’Amministrazione della città termale ha risposto con un silenzio imbarazzante mentre si è fatta sentire una minacciosa risposta del gestore idrico logicamente avverso alla ripubblicizzazione del servizio idrico. Questo conferma ancora di più che chi gestisce il servizio idrico è anche il vero e unico padrone dell’acqua.
Il privato infatti acquisisce la conoscenza e il sapere (know-how) del pubblico nella gestione del servizio idrico per poi addirittura approfondirla e svilupparla rendendo così assai complesso il processo di ripubblicizzazione e brandendo quindi il “sapere” come un’arma contro qualsiasi volontà di ripubblicizzazione.
Ecco perché non stiamo parlando solo di acqua ma anche di democrazia. Ed è proprio per questo che subiamo il preavviso di azioni legali a scopo intimidatorio mentre dal Comune non si è mossa foglia.
Adesso l’amministrazione di Montecatini ha un’occasione unica, vista la scadenza ormai prossima del contratto di gestione col privato, per sottrarre l’acqua dei cittadini dalle mani di una multinazionale che sta facendo profitti come nessun altro a livello mondiale sulla risorsa idrica e per porre un freno alle direttive dell’Aeegsi e dell’Autorità Idrica Toscana che vanno incontro agli interessi dei gestori privati e non ai bisogni della popolazione che oggi paga l’acqua più cara d’Italia e si vede recapitare minacce di distacco a fronte di bollette poco chiare dove sono ricaricati tutti gli investimenti, veri e presunti, più i profitti.
Chiediamo quindi, e richiederemo ancora, all’amministrazione comunale di aprire un tavolo di confronto con i cittadini e le parti sociali, ma senza il gestore privato che non si presenterà certamente per fare gli interessi della collettività, bensì i propri.
Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole