teatro dell’arte. FERDINANDO, LA DONATELLA E LA PAOLA

La Nazione enfatizza l’uscita del Sindaco

MONTALE-AGLIANA. Nel “Camaleonte” di Anton Cechov  è scritto che Il potere, basta osservarlo bene, per scoprire quanto è ridicolo.

Ridicolo – non una ma due volte – è stato anche Ferdinando Betti, Sindaco di Montale, nelle reazioni seguite alla notizia di una indagine sulla gestione dei soldi pubblici, con qualche incongruenza per la Protezione Civile che abbiamo pubblicato la scorsa domenica su queste pagine.

La prima ridicolezza è stata quella letta su “La Nazione” il 7 maggio, dove il primo cittadino annuncia di aver dato disposizioni alla Segretaria Generale D’Amico di assumere informzioni e verificare se presso la Procura della Repubblica era stato davvero aperto un fascicolo a nome suo e della Paola Nanni.

Chiunque sa – e la segretaria meglio dovrebbe (forse), di chiunque altro – che il certificato dell’articolo 335 c.p.p. è possibile ottenerlo solo in proprio, ed essendo massimamente coperto da riservatezza non potrà certo essere rilasciato al Segretario Comunale. La Donatella, inoltre, è già incasinata a ricoprire tutte le buche emerse con Anac (a Roma, ci sono ben due procedimenti aperti all’Ufficio di vigilanza) e con la questione della mancata costituzione della Commissione di disciplina, la buvette del Comune di Montale e altre allegre facezie. Lasciatela lavorare, dunque!

Paola Nanni è andata a corsa in Procura

La seconda ridicolezza è apparsa il giorno 8. Sempre La Nazione ci informa che il Sindaco si è recato in Procura con la Comandante Paola Nanni per “chiedere informazioni” (ovvero il certificato ex art. 335cpp).

La notizia è struggente per come è stata caricata da tanta enfasi pre-elettorale e compassione. Perché la “coppia istituzional-comunale” si è precipitata in Procura congiuntamente e con tanta preoccupazione: non vale per loro il principio del male non fare, paura non avere?

Di cosa avevano paura? A noi questa urgenza fa sorridere, perché ci pare una specie di perplessità su comportamenti che dovrebbero conoscere con assoluta certezza. Ma non erano vergini, casti e puri? Non potevano limitarsi a pubblicare i bilanci degli ultimi due esercizi per sgombrare ogni dubbio?

La Segretaria Generale Donatella D’Amico

In Procura, poteva andare solo il Sindaco, mentre la comandante Nanni restava in ufficio, attendendo l’esito dell’informativa che – per i comuni mortali – richiede almeno tre settimane (appunto il 26 prossimo, dopo la tornata elettorale).

Sarà però interessante verificare se il Sindaco e la Nanni potranno disporre del 335 in tempi “a razzo”, avvalendosi di qualche pista accelerata riservata alle “autorità”: e se ciò accadrà, sarà ancor più chiaro che a Pistoia, come si dice, «c’è chi pòle e chi un pòle» – alla faccia del bicarbonato di sodio!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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