PISTOIA. L’assessora alla cultura è proprio Cimabue, fa una cosa e ne sbaglia due.
Nel maldestro tentativo di scaricarsi di pesanti responsabilità sulla chiusura del teatro e di Pescia Antica, manifestazione difesa da molti commercianti nonostante sia nata e cresciuta sotto l’amministrazione Marchi, dà una risposta usurata sul piano politico: è sempre colpa dei precedenti.
Sarebbe l’ora di finirla con questa manfrina, ma almeno queste cose le faccia dire a chi sa qualcosa, lei che fino a poco fa manco sapeva dov’era il palazzo del Vicario. Poi si lancia e realizza l’ennesima autorete. “Il teatro manca delle autorizzazioni, non è a norma, manca il certificato antincendio”.
Se le cose stanno così, vediamo se conosce la legge meglio di come fa l’assessore. Vada subito in procura e presenti un esposto contro tutti i sindaci, a cominciare dal suo, visto che la stagione teatrale l’anno scorso si è regolarmente tenuta. Questi signori avrebbero infatti giocato con l’incolumità degli spettatori.
Noi ci sentiamo invece di ringraziare chi ha consentito sempre il funzionamento del teatro, anche assumendosi ponderate responsabilità. E chiediamo inoltre, ai frequentatori della stagione, cosa stiano pensando Ause, Asvalt, Avis, Pubblica assistenza e Misericordia, ovvero quelle associazioni benefiche che usufruivano giustamente del teatro a titolo gratuito.
Questa persona vuol fare la Zarina, senza legittimazione partitica e soprattutto popolare, e nessuno la sopporta più. Come oppositori dovremmo essere lieti della sua permanenza, ma come pesciatini, siamo davvero stufi.
Oliviero Franceschi
Consigliere Comunale