teatro di pescia. LA ‘SCOPERTA’ DI VALERIO DI PIRAMO

Il teatro Pacini a Pescia
Il teatro Pacini a Pescia

PESCIA. Torniamo sulla polemica tra il consigliere Oliviero Franceschi e l’assessore alla cultura Barbara Vittiman dopo che è uscita la notizia di un utilizzo temporaneo del teatro “Pacini” di Pescia.

A innestare un nuovo caso questa volta è Valerio Di Piramo, autore, regista e attore originario di Pescia che, sul gruppo facebook “Cara Pescia ti scrivo”, ha postato ieri un lungo intervento in cui, nel ricostruire la storia di quanto avvenuto, commenta poi la risposta data dalla stessa Vittiman, arricchendo la vicenda di ulteriori particolari.

Ecco il testo:

Forse sta mancando la chiarezza necessaria. E soprattutto la verità, come al solito, galleggia nell’aria, eterea, sfuggente, e nessuno riesce a prenderla, a farla sua una volta per tutte. E dopo questa premessa così “teatrale” veniamo al fatto.

Ed il fatto è questo: il Teatro Pacini è chiuso, ormai tutti lo sanno, per inagibilità, attendendo il prestito da una banca per i restauri necessari, e quindi fare la gara d’appalto per i lavori, e poi fare la gara d’appalto per la gestione.

Roba lunga, direbbe il mio amico Guareschi, roba che non si sa né quando comincia né quando finisce. Comunque fin qui tutto bene, nel senso che l’amministrazione ha sacrificato la corrente stagione teatrale in nome di una sicurezza che doveva essere fatta almeno quindici anni or sono. Forse si potevano fare ambedue, sicurezza e stagione, ma il no perentorio e deciso del sindaco & company ha spento tutti gli echi di questa debole proposta.

Ci sono stati violenti attacchi dell’opposizione riguardo a questa vicenda, ma si sa, l’opposizione ormai è poco credibile per il semplice fatto che criticherebbe anche la quantità di parmigiano messa dalla maggioranza sui maccheroni, e quando si grida tante volte al lupo al lupo quando arriva davvero il lupo nessuno crede più che sia vero.

Ma continuiamo la nostra storia.

Giorni fa, furono notati dei movimenti strani intorno al teatro Pacini: furgoni, scarico di materiale, gente che andava e veniva: insomma, qualcosa che insospettì, e non poco, la popolazione, almeno quella più attenta alle sorti del nostro teatro. Qualcuno disse: Finalmente! Sono cominciati i lavori!

Ma la cosa suonò subito falsa come una banconota da quindici euro, visto che ancora non era stato visto il becco di un quattrino per finanziare il progetto.

Valerio Di Piramo
Valerio Di Piramo

Ma allora? Che cosa stava succedendo? Si sa, la calunnia è un venticello, e cominciò a circolare la voce che ci fosse una compagnia che stava provando uno spettacolo.

Il venticello si tramutò presto in uragano quando un noto ristoratore di Pescia disse che gli attori e i tecnici mangiavano nella sua trattoria (dove peraltro si mangia benissimo, provare per credere, come diceva un altro illustre concittadino) e parlando era saltato fuori che stavano provando uno spettacolo, e quando un altro noto Pesciatino per i suoi trascorsi passati, presenti e forse anche futuri musicali disse che era entrato nel teatro durante le prove di questa compagnia e che avvalorava la tesi del ristoratore.

Ma come? Allora il nostro glorioso teatro è inagibile solo per alcuni? Figuriamoci l’opposizione! Fece subito sua questa storia, e cominciò ad indagare per capire quanto c’era di vero in questa storia, attaccando violentemente l’amministrazione e soprattutto chiedendo la testa (in senso metaforico) dell’assessore alla Cultura.

 Il sindaco si è inalberato, e quindi si sono susseguiti articoli sul giornale e video multimediali in difesa dell’operato dell’assessore il quale ha sempre sostenuto che erano tecnici incaricati di valutare la possibilità di fare uno spettacolo “del teatro green secondo il disciplinare Gea”, e l’ha detto come se fosse la cosa più normale del mondo, come se tutti dovessero sapere che cos’è questa disciplinare Gea.

Ora, io è dal milleenovecentoottanta che frequento il mondo del teatro, e in questi ultimi otto anni ne ho visti moltissimi in tutt’Italia, quindi non credo di essere uno sprovveduto in materia, ma vi confesso che questa risposta mi ha spiazzato e anche un po’ intimorito, confrontando la mia misera cultura teatrale con una frase del genere che non lascia adito a nessun tipo di dubbio.

L'assessore alla cultura Barbara Vittiman
L’Assessore alla cultura Barbara Vittiman

Bene, fin qui la storia conosciuta. Ma siccome esiste internet, ho voluto dare un’occhiata per scoprire a cosa si riferiva quella frase tanto oscura quanto fuggente dell’assessore.

E ho scoperto che la disciplinare Gea è questo: “Una novità nel campo teatrale italiano: la produzione ad essere realizzata interamente in applicazione del Gea-Green Entertainment Act, il disciplinare che contiene tutti i principi e gli accorgimenti necessari per la realizzazione di film o di spettacoli teatrali a basso impatto ambientale. Accorgimenti che possono essere facilmente “misurati” attraverso il rating previsto, che mutua il sistema delle lettere (Aaa Bbb…) normalmente utilizzato per stabilire la salute economica degli Stati”.

Quindi una commedia rispettosa dell’ecologia. Benissimo, ben venga. Ma poi ho scoperto anche che una certa Barbara Gualtieri è tra le promotrici dello spettacolo, che si intitola “Polvere di stelle”, e che lo spettacolo, che è stato in prima nazionale ieri sera (21 novembre) al teatro Politeama di Prato, è stato effettivamente provato al Teatro Pacini, e pensate un po’ com’è strana internet… ci sono anche le foto del teatro Pacini allestito per lo spettacolo.

 Questo ho trovato. Non faccio altri commenti.

Però una cosa la devo dire: mi è sempre sembrata assurda e debolissima la risposta dell’assessore alla cultura. Tecnici che “VALUTANO” la possibilità di fare uno spettacolo, sia pure ecosostenibile, al teatro Pacini, dove si può allestire qualunque cosa? E quando sarà a norma, che problemi ci dovrebbero essere? Veramente debole debole.

Io alle elezioni amministrative ho votato per l’attuale amministrazione, ma credo che questo far credere lucciole per lanterne alla gente non sia un buon sistema per continuare il cammino a braccetto con noi cittadini.

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