teatro. L’AVARO DI MOLIÈRE AL “NAZIONALE”

Lello Arena
Lello Arena

QUARRATA. [a.b.] Giovedì 7 gennaio ore 21:15 presentato dall’Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro/ Bon Voyage Produzioni/Civit’Arte 2013 Festival di Bagnoregio al teatro Nazionale di Quarrata sarà presentato “L’Avaro” di Moliere con Lello Arena e con Fabrizio Vona e Francesco Di Trio e Fabrizio Bordignon, Enzo Mirone, Rossella Pugliese, Antonella Romano, Maria Sperandeo. La regia è curata da Claudio Di Palma.

Lo spettacolo è inserito nella stagione teatrale 2015-2016 promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Quarrata.

La scheda. Quando ci si appresta a preparare l’ennesimo allestimento di una commedia classica è sempre lecito porsi una domanda: quale perdurante valore consente ad alcune scritture teatrali di attraversare i tempi incontrando e provocando in modo continuo e sempre nuovo l’interesse di pubblico ed artisti?

Nel caso specifico de L’avaro di Moliere ci si chiede anche cosa permetta all’aridità spirituale e materiale di Arpagone di essere ancora oggi tanto leggibile e fruibile; cosa le abbia consentito di attraversare tre secoli, ed essere ancora attuale. È certo che l’artificio drammaturgico molieriano ha un’efficacia oggettiva. Esiste, però, un altro valore altrettanto incontrovertibile che fa da contrappunto alla meticolosa tecnica di punteggiatura teatrale di Moliere.

È quello evidenziato e rappresentato da un mondo intimamente corrotto di straordinaria e persistente contemporaneità. Un mondo che Moliere anima di complottismi, di ipocrisie, di arrivismi, e che abita di fingitori, spreconi, faccendieri, di fronte ai quali l’avaro Arpagone si erge quasi come figura sinceramente reo-confessa, pervasa, infondo, da una profonda onestà intellettuale.

Una scena dello spettacolo
Una scena dello spettacolo

Lui è naturalmente complementare a tutti gli altri, il suo vizio lo conduce ad una solitudine apparentemente compiaciuta e strafottente, ma che lo costringe a perdere poi quasi più di quanto abbia cercato di trattenere. È incapace di donare il suo tempo e se stesso, valuterebbe il dono come una perdita e la perdita è spreco e lui è un economo conservatore, non può sprecare. È un posseduto dal denaro, accumula ma non usa, diffida, sospetta, accusa, impone, la sua insana fragilità lo destina al drammatico succedersi di buffo e tragico.

Una ritmica recitativa incalzante, mira all’esasperazione del vertiginoso virtuosismo teatrale del testo. I personaggi sembrano addirittura attraversare le epoche (come se la tela si aprisse nel ‘600 e calasse sul 2000) in una successione di stili che si snoda nell’immutabilità della trama originaria. Intorno un perimetro, quasi museale, di teche che custodiscono una nutrita e cangiante collezione di sedie.

Sedie di epoche diverse in cui è possibile leggere il segno del potere, ma anche quello dell’assestamento e, conseguentemente, dell’impigrimento e della devitalizzazione. Simbolo e segno, insomma, di quella depressione dissimulata di Arpagone che gioca, combatte e si dimena con indomito furore e spaesata dabbenaggine contro le maschere della borghesia e contro i fantasmi della propria psiche.

Il prezzo del biglietto, posto unico numerato è di € 18 intero, € 16 ridotto. Sono previste riduzioni di euro 2 per i soci della Bcc Vignole e Montagna Pistoiese. Info: Piazza Agenore Fabbri, Quarrata – Tel. 0573 774500. Vendita biglietti: Biblioteca Multimediale “G. Michelucci” in Piazza Agenore Fabbri, Quarrata – Tel. 0573 774500 oppure Libreria “Il Ghirigoro” – Piazza Risorgimento 1, Quarrata – Tel. 0573 1720009.

Vedi: http://www.enteteatrocronaca.it/produzioni/l-avaro/

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