MONTECATINI. A proposito del Consiglio comunale straordinario sulla situazione delle Terme, interviene Luca Baroncini (Mi piace Montecatini):
Consiglio Comunale Straordinario sul tema Terme di Montecatini. Straordinario di nome ma assai deludente nei fatti. Presente anche il socio di maggioranza (quello che conta davvero per le decisioni) ovvero la Regione Toscana, rappresentata dall’assessore al Termalismo Federica Fratoni (Pd).
Era lecito quindi finalmente attendersi delle risposte e delle soluzioni concrete. Invece sia il nostro Sindaco che l’Assessore Fratoni non hanno aggiunto assolutamente niente e cosa assai più grave non hanno risposto alle domande che ho posto.
Le domande e proposte che ho fatto ieri e a cui non ho ricevuto risposta le scrivo qui, perché i cittadini sappiano cosa non viene detto loro:
1) anziché fare scarica-barile di responsabilità, chi ci amministra ci dica a quali soluzioni ha pensato per Terme di Montecatini. Più che il passato mi interessa la verità sul presente e le soluzioni pensate per il futuro. A tal proposito: esiste un piano industriale e perché non lo presentate alla città? E se no, perché non è stato ancora fatto? Che prodotto vogliamo offrire al mercato vista l’obsolescenza dell’idropinica? Con quali strategie di marketing intendiamo veicolarlo e a quale segmento di clientela? Quale assetto organizzativo può essere sostenibile con i previsti ricavi?
2) Corrisponde al vero che Terme Spa ha ricevuto un verbale di accertamento dell’Agenzia delle Entrate per 100mila euro come riportato dai giornali e per quali motivi?
3) Il presidente Rossi ha fatto solo campagna elettorale quando ci ha promesso lo scorso maggio di aiutarci a realizzare gli investimenti necessari, poiché le decine di milioni di euro che Bellandi e Rucco promisero che la Regione ci avrebbe dato non sono mai arrivati e col recente Defr è certo che non arriveranno mai.
Adesso, sempre Rossi, dice per bocca della Fratoni che la Regione sosterrà sì gli investimenti necessari (primo tra tutti Leopoldine) ma “a patto che la società raggiunga prima il pareggio di bilancio”.
Signori, è un cane che si morde la coda nonché una presa di giro, poiché chiunque sa bene che se c’è una speranza di raggiungere l’equilibrio di bilancio è solo portando a termine gli investimenti in sospeso dato che con l’attuale struttura dei ricavi e dei costi l’unica prospettiva è portare i libri in tribunale. Semmai Rossi dovrebbe dire vi aiutiamo a patto che ci presentiate un business plan vincente e credibile… Ci sta la Regione a questa mia proposta?
Risposte ricevute? Zero, signori. Zero. E questa sarebbe Democrazia?!
Adesso una domanda la faccio a voi: siamo in buone mani secondo voi tra governo regionale e amministrazione comunale?
Ieri intanto è emerso un grosso e preoccupante mistero: che fine ha fatto il Piano Industriale?
Luca Baroncini