TERME: «LA SINISTRA SMETTA DI LITIGARE O LE NOMINE LE FARANNO LE BANCHE»

Giovanni Donzelli
Giovanni Donzelli

MONTECATINI. “Il Comune di Montecatini e la Regione continuano a litigare sulle nomine: se lo scontro non cessa e non ripartono i lavori al più presto, il rischio vero è che presto a fare le nomine saranno le banche che hanno elargito milioni di prestiti per completare le terme Leopoldine”. È l’allarme che lancia il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione e candidato a governatore Giovanni Donzelli, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli.

“Quella fra il sindaco di Montecatini e l’assessore Nocentini è una guerra di potere tutta interna alla sinistra, il quale prezzo viene pagato per intero dalla città di Montecatini – aggiungono gli esponenti di Fratelli d’Italia – o il Pd la smette di giocare a Monopoli e cerca una veloce via d’uscita sostenibile, oppure i cittadini saranno costretti, ahinoi, a continuare a pagare in prima persona per l’incapacità e l’inefficienza”.

Le terme leopoldine
Le terme leopoldine

“Ogni giorno che il cantiere è fermo – aggiungono Donzelli, Marcheschi e Staccioli – costa ai toscani, secondo le stime delle stesse aziende che dovrebbero lavorare nel cantiere, 9.900 euro al giorno. Manca un vero business plan e la gestione è un disastro”.

Continua dunque la raccolta firme lanciata ieri da Fratelli d’Italia per chiedere al sindaco Bellandi un piano finanziario: “Anche se andassero in porto le operazioni economiche per far ripartire il progetto – concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia – non è chiaro se, una volta a realizzate, le nuove terme stiano economicamente in piedi sulle proprie gambe. È stato fatto un calcolo di costi e ricavi previsti? Vogliamo trasparenza su questo”.

[tronci – ufficio stampa fdi]

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