Don Biancalani inaugura una mostra, partecipa il vescovo Tardelli e mezza chiesa dei vescovi e alla kermesse manca proprio il più attivo fautore del “tutti-dappertutto senza documenti”. Era forse a piantare mori di Caponnetto al Liceo Forteguerri o in giro con gli scout-Agesci?
Le regole del buon giornalismo ce le hanno dettate Coletta, Curreli, Grieco e Contesini
e l’Ordine della Tosana, con Maurizio Gori, le ha pure ribadite di recente
IN «TERRA APERTA» TUTTI FRATELLI
E SOLO ARTICOLI DA MONTANELLI
Di solito presenzialista indefettibile a immagine e somiglianza del non-presidente Mattarella, pur essendo un fautore dell’apertura della terra a tutti indistintamente, del sostituto-scout Claudio Curreli ne abbiamo sentito la mancanza.
Dinanzi a un’occasione così ghiottamente inclusiva – ce lo lascerà dire o farà in modo di rinviarci a giudizio? –, questa assenza, da un così fervente prònubo dei diritti dei non-italiani, non ce la saremmo aspettata.
Che ne pensano i timidi contestatori di Vicofaro, con diritti civili rinnegati dalla stessa procura di Coletta, che riscuote – e profumatamente – per garantire la legalità, ma solo quella di chi… pòle?
Avanzeranno un’altra educatissima minaccia di causa civile alla prefetta di Pistoia, Licia Donatella Messina, che non apre mai bocca su nulla e non si espone mai, se non dinanzi alle telecamere di Tvl, in studio o in crociera, per esternare pensieri di una disarmante ovvietà?
È impossibile – per noi giornalisti non allineati e non montanelliani come vorrebbero in procura Grieco e Curreli – tacere.
Siamo troppo come l’ex-Pm Piero Tony: anche noi non possiamo rimanere muti.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]