terra santa. MONSIGNOR GORI ALFIERE DI CRISTO

Mons. P. Pizzaballa Vescovo di Gerusalemme

AGLIANA. Una bella rievocazione quella dedicata all’analisi della situazione della Terra Santa e specificamente dei cristiani in Medio Oriente, resa possibile grazie alla presenza di autorevoli rappresentanti della Chiesa che ci hanno riportato una severa e genuina rappresentazione del quadro socio politico del medio oriente tutto.

L’ospite d’onore della serata è stato sicuramente Mons. Pierbattista Pizzaballa, oggi amministratore apostolico del patriarcato latino di Gerusalemme e già anno Custode di Terra Santa oltre al Vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni, frate minore francescano, attivo in numerosi progetti di solidarietà per la Terra Santa e il Medio Oriente e lo storico Prof. Paolo Pieraccini che ha tratteggiato la biografia di Mons. Alberto Gori, applicato in Terra Santa fin dal 1919, inviato là con la divisa del cappellano militare.

Ci ha colpiti – nel tavolo dei relatori – la presenza integrale del sindaco Giacomo Mangoni che avrebbe dunque snobbato l’incontro a Prato con il bomba di Rignano suo segretario di partito e nume tutelare. Che il giovane Mangoni si stia preparando a fare qualche salto nell’immediatezza della prossima debacle democrats del 4 Marzo? La serata al Moderno, sembra dunque un predellino da collegare alla congiuntura politica del momento e il caos generalista e generalizzato in casa Pd.

L’intervento del Vescovo Fausto

Tornando alla Terra Santa  questa è, prima di tutto, un coacervo di popoli con le loro distinte professioni religiose che hanno a loro volta altre derivate di inferenza socio-politico-culturale: un guazzabuglio di intenti e proposte politiche che sono impossibili da coordinare e forse anche catalogare da un esperto conoscitore come il Vescovo Pizzaballa certamente un diplomatico d’eccellenza.

Figuriamoci poi quale potrà essere la probabilità di una sua attuazione pratica in una composizione delle liti tra i popoli, ovvero di un raggiungimento di una relativa condizione di pace, la cui fiammella di speranza è sempre accesa.

Pizzaballa ci ha spiegato che lo stato di tensione sociale legato agli effetti di azioni di guerra e terrorismo è in Terra Santa, una costante diffusa dovunque ormai normalizzata e che ha anche fortemente ridotto la effettiva percezione dello stato di allarme sociale cresciuto in Europa a seguito delle azioni terroristiche islamiche.

La President(a) Ilaria Signori della Misericordia di Agliana è tra il pubblico

La Terra Santa appare un calderone in ebollizione, dove le intuizioni di Mons. Gori – ecco confermarsi nell’attualità la sorprendente prognosi per una internazionalizzazione dei territori – tornano incredibilmente di attualità anche dopo settanta anni, nulla modificandosi sul piano delle molteplici tensioni sociali, correlate dall’eterna questione israelo/palestinese oggi, ulteriormente aggravata dalle diffuse tensioni e guerre che affliggono l’intero medio oriente.

Quella di Mons. Gori è stata una missione dove lo stesso ha espresso competenze diplomatiche davvero inusuali, assicurate dal suo temperamento caratteriale determinato e rigoroso, tanto da farsi criticare dai suoi collaboratori più moderati, come testimoniato dall’epistolario letto dallo storico Pieraccini che ha egregiamente sintetizzato in pochi minuti almeno una metà dei più salienti quaranta anni di missione del Vescovo aglianese.

Il proposto Don Tofani saluta gli ospiti e ringrazia il pubblico

Chissà cosa avrebbe detto il Monsignore aglianese del proposto che ha permesso l’organizzazione dell’evento, il Don Paolo Tofani che aborriva – e notoriamente oggi aborre – la categoria dei Cappellani militari qual era Gori (che lo è stato in primis): anche il celebrato vescovo aglianese, come lo stesso Don Paolo, era molto determinato nel portare avanti le sue opinioni senza farsi intimidire da alcuno (Tofani lo ha ribadito in modo sibillino di fronte alla platea e al Vescovo Fausto).

Chissà se tra i due avremmo avuto intese o scintille?

[Alessandro Romiti]

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