terzo settore 118. CORSINOVI RIAPRE LE NOSTRE MAI SODDISFATTE DOMANDE SULLE ANOMALIE DEI CONTRIBUTI EROGATI AL 118

Alberto Corsinovi, Presidente regionale delle Misericordie, ha riaperto la questione dei contributi regionali

Il recente atto di dolore del colonnello Alberto Corsinovi delle Misericordie toscane, riapre nuovamente il tema dei contributi tra la Regione e le organizzazioni di volontariato. Una relazione opaca, indicizzata e ancora da chiarire. Simone Bezzini, assessore delegato della Regione Toscana, vuole ritentare la replica, sforzandosi di più? Ma il problema è aperto anche sulle altre Regioni o siamo solo noi dei cattivoni garibaldini e irriverenti?

FIRENZE. Questa volta la palla in campo l’ha tirata il colonnello Corsinovi con il suo recente “atto di dolore” per il default da 3,8 milioni di euro (solo per la Toscana), dove scrive che il sistema delle convezioni regionali sta crollando, e con esso, anche il sistema del soccorso con il 118, assicurato dalle organizzazioni di volontariato diverse.

Un argomento noto a Linea Libera che ha denunciato già dal 2016 le molte chiacchere soporifere sull’argomento “contributi 118”. Andatevi a vedere il pezzo di allora: sembra che niente sia cambiato.

La vicenda è stata riproposta successivamente all’attenzione dell’allora assessora Stefania Saccardi ottenendo una risposta fuorviante e inutile: la potrete leggere cliccando quì, dove richiamiamo l’insoddisfatto articolo che ha però un vasto interesse pubblico.

Ma la lettera di tre anni fa è sempre attuale e la possiamo proporre ancora, semplicemente cambiando il nome del presidente di Regione Eugenio Giani e l’Assessore Simone Bezzini.

Eccola qui per voi lettori:

Gentile Presidente Eugenio Giani e Ass. Bezzini,

questo giornale ha da tempo registrato numerose incongruenze e anomalie del mondo del volontariato ovvero dei servizi di assistenza prestati nella rete delle associazioni del 118 di cui la Regione Toscana è titolare.

Eugenio Giani, risponderà alle domande o farà ammuina come Rossi?

Il rimborso delle spese per gli interventi di soccorso, prestati dalle associazioni di volontariato, è delineato con la riforma del sistema di emergenza sanitaria introdotto con la legge regionale 40/2005 che riconosce le associazioni come rete di sistema e questo, a seguito di sentenza europea e di altre successive che ponevano limiti con la categorica esclusione di eventuali “tariffe” mascherate da rimborsi.

Non a caso le associazioni convenzionate con la Regione Toscana presentano da allora, una “nota di debito” (ruolino degli interventi prestati) e non più la fattura fiscale: questo per sottolineare la natura “non commerciale” del quantum remunerato, oltre alla non secondaria formula di affidamento senza bando di gara in quanto “accreditate convenzionalmente” nel sistema 118. Siamo consapevoli, che tale procedura è stata attuata principalmente per offrire le prestazioni di carattere di emergenza e soccorso, in stato di continuità delle cure e quanto previsto dai “L.e.a.” (p. e. per la dialisi). Ma dalla procedura, sembra però di poter dedurre che è stata “aggirata” la norma sull’affidamento appalti e le più liberistiche indicazioni dell’UE per il rischio di contestazioni e ricorsi giudiziali da parte di soggetti privati, applicati nel mercato della “assistenza sanitaria”.

Sul punto è solo da considerare che l’ipotesi in esame è pressoché impossibile in quanto nessuno (e neanche più associazioni raggruppate), potrebbe offrire la copertura di un servizio che è sempre più complesso con tariffe “all’osso” e che, tenendo conto dell’ipotesi alternativa in esame, si prevederebbe una decisa connotazione commerciale e conseguente regime fiscale di fatturazione, uscendo dal profilo del mero “rimborso di spesa del servizio”.

Sui contributi al servizio 118 è tutto a posto?

Sulla pratica dei rimborsi si osserva che essi vengo subordinati a:

1) Presentazione di apposita nota/ruolino mensile da parte dell’associazione accreditata che effettua il servizio.

2) Verifica amministrativa da parte dell’Asl competente per territorio della richiesta in base ai numeri di missione per emergenze (emessi da 118), riporti (certificati H), ricoveri (dottori di famiglia), terapie (certificati Asl per terapia effettuata).

3) L’Asl effettua il pagamento del 100% dell’importo in nota/ruolino all’associazione emettente.

4) Sulla base dell’importo riportato sulla nota/ruolino presentata, al momento del calcolo dell’importo di ogni singolo servizio viene calcolato – in aggiunta – un contributo fino a un massimo del 6% (ma di fatto risulta consolidato al 6% fisso) che viene erogato direttamente alla Federazione regionale di rappresentanza dell’associazione di volontariato, quale titolo di rimborso delle spese affrontate (e soggette a rendicontazione) per le attività indicate dall’art. 76 quater LR 40/2005 al comma 1 bis (tali somme sono comunque considerate parte del rimborso erogato per il servizio di trasporto sanitario)

Si chiede dunque di precisare:

– In base a quale criterio economico viene erogato questo contributo alle federazione regionale di rappresentanza

Come funzioni il meccanismo di rendicontazione e come sia possibile accedervi.

Questa volta, speriamo in una risposta chiara puntuale e priva di contraddizioni, che ci permetterà di essere rassicurati sulla definitiva conduzione della distribuzione “a pioggia” delle risorse pubbliche ed evitarci così di spostare la questione su altre scrivanie.

Avviso ai lettori: mai come su questo argomento si deve avere presente il pensiero del filosofo Pierre Bayle: in metafisica e in morale la ragione non può edificare, ma solo distruggere.

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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