PISTOIA. “Piacerebbe a tutti potersi sedere al tavolo del ristorante a cinque stelle con dieci euro in tasca, ma non è possibile.” Diciamo che se un concetto del genere lo esprime Antonio Conte, congedandosi polemicamente dalla Juventus, rischia di venir ricoperto di ridicolo da mister Allegri la stagione successiva, quando quegli stessi euro, che non solo non sono così pochi ma che soprattutto vengono meglio spesi e meglio gestiti, portano i bianconeri alla vittoria dello scudetto, della coppa Italia ed in finale di una competizione in cui “parrucca” non ha mai particolarmente brillato.
Se lo dice Vincenzo Esposito, invece, ribadendo l’ovvio per cercare di spiegare il momento non particolarmente felice – almeno in termini di risultati – dei propri ragazzi, è francamente difficile dargli torto.
Qualcuno dice che, se è vero che non costituisce scandalo perdere a Reggio Emilia, è altrettanto vero che i ragazzi sembrano aver perso per strada quel coltello tra i denti che ha caratterizzato la prima parte della stagione. Capisco il senso di questo appunto, ma non lo condivido appieno perché credo sia fisiologico avere fasi alterne di forma fisica, a prescindere dagli infortuni che comunque quest’anno sono stati molto condizionanti. Non bisogna nemmeno sottovalutare il fatto che è un classico delle squadre che partono per salvarsi quello di iniziare la stagione in modo brillante, per trovare punti insperati contro quelle squadre che invece puntano al colpo grosso ed entrano in forma nella fase finale della stagione, quella che conta davvero nella loro ottica.
Comunque non è così fuori dal mondo sostenere che a Reggio ci siamo lasciati andare troppo presto, concediamolo pure a prescindere dal valore dell’avversario e da ogni altra considerazione. Non credo sia irrispettoso immaginare che, anche se il coach ribadisce di non fare calcoli e di preparare una partita alla volta, nella testa di qualche giocatore possa essere scattato un meccanismo per cui, a fronte di quell’autentica montagna da scalare costituita dalla forza della Grissin Bon, si sia inconsciamente mollato subito pensando alle sei partite che restano da giocare, tutte decisamente più alla portata.
Dunque, aspettiamo Torino e vediamo che succede in campo. Personalmente sono molto fiducioso, non tanto sulla vittoria finale, il risultato sarà condizionato come sempre dalle mille variabili di una partita, tanto sull’atteggiamento dei ragazzi. Mi aspetto una battaglia vera, mi aspetto che venga data anche l’anima.
Fu la prima cosa che dissi a Michele Antonutti quando ci conoscemmo in occasione del media-day, a Pistoia vincere o perdere può avere un’importanza relativa a patto che venga sputato anche il sangue in campo, perché in quel caso il tifoso biancorosso perdona tutto.
A Reggio si può anche concedere che questo non sia avvenuto, ma a questo punto contro Torino è lecito aspettarsi la riscossa ed una gran voglia di divorare il parquet. Sono fiducioso perché credo che, al di là delle dichiarazioni di circostanza, nello spogliatoio ci sia questo tipo di consapevolezza e la voglia di tornare a vincere ed strappare applausi convinti. Staremo a vedere.
Al di là dell’atteggiamento, arriva Torino per una sfida tutt’altro che banale. Onestamente, la partita dell’andata rappresenta forse quella maggiormente vinta più per demeriti avversari che per meriti nostri. Diciamo la verità, se si riscorrono gli ultimi 40 secondi di partita, la Manital ha fatto tutto quello che le è stato possibile per perdere e regalarci due punti. Speriamo di non restituire il favore.
Esposito ha parlato di un avversario pericoloso – al di là dell’attuale posizione in classifica – che può essere battuto solo con grande intensità, facendo esperienza dell’imbarcata di Reggio e provando a trovare migliori letture nelle varie situazioni di gioco. Una Manital talentuosa, dunque, che a giudizio del coach ha le proprie caratteristiche migliori proprio sotto canestro, ovvero nelle posizioni dove adesso probabilmente fatichiamo più del dovuto. White, Mancinelli ed Ebi, dunque, contro Kirk e Czyz, sarà probabilmente nei ruoli di 4 e 5 che si deciderà la partita.
Prima della palla a due, i ragazzi della Baraonda Biancorossa saluteranno gli amici dei Boys Torino con un aperitivo fuori dal settore ospite, dalle ore 17.30 in poi.
Nell’occasione sarà possibile acquistare le sciarpe celebrative del gemellaggio tra le due tifoserie. La parte di ricavato spettante alla Baraonda Biancorossa sarà devoluta all’associazione “Autismo apuania onlus”, che a margine della partita ha organizzato, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, l’evento Basket Blue Day, ovvero la distribuzione di un braccialetto blu come forma di vicinanza a tutte le famiglie in cui vi sia qualcuno colpito da questa grave malattia.
[Luca Cipriani]