PISTOIA. Davvero bella l’idea del “Media day” organizzata presso la sede dello sponsor Giorgio Tesi Group per mettere a contatto i giornalisti con giocatori e staff tecnico, una forma insolita ma estremamente efficace per permettere anche qualche variazione sul tema rispetto al classico canovaccio delle conferenze stampa di presentazione dei singoli giocatori.
Voglio risparmiarvi i concetti che non fanno troppa notizia. Il gruppo è fantastico, lo ribadiscono tutti, da Esposito agli under 18 aggregati alla prima squadra. La curva è meravigliosa ed il giorno del raduno sono rimasti tutti estasiati dalle oltre mille presenza in tribuna. Sono tutti bravi ragazzi che dimostrano voglia di lavorare e tutti garantiscono il 110 per cento di impegno. Sia chiaro, non mi sogno nemmeno di considerare questi concetti banali o scontati, ma converrete con me che, su questi temi, la vera notizia vi sarebbe stata solo se qualcuno avesse dichiarato il contrario.
Preferisco invece riportare quel che a, mio insindacabile giudizio, è decisamente più interessante, cominciando dalle considerazioni proposte dallo staff tecnico.
Premesso che, secondo me, non vedevamo a Pistoia un centro come Alex dai tempi di Tyler, chiedo come verrà utilizzato e che tipo di gioco ci dobbiamo aspettare dopo anni di prevalente proposizione di soluzioni dal perimetro. Bongi esordisce dicendomi che in verità possiamo valutare anche Marcus come centro vero e che per certi aspetti li possiamo considerare entrambi comunque atipici, quantomeno nella misura in cui possono giocare anche fronte a canestro e posseggono un buon tiro da fuori.
Conviene con me che rivedremo un po’ di gioco post basso e che, probabilmente, assisteremo ad un maggior equilibrio nelle scelte di gioco. In sintesi, la bilancia tra gioco dentro e fuori dovrà sicuramente essere in pari. Esposito quasi emoziona quando sottolinea che, per quella che è la sua visione del basket, bisogna tornare ad avere un giocatore robusto sotto canestro altrimenti, parole testuali, si rischia di vedere una partita di pallanuoto dove c’è una boa attorno a cui girano tutti gli altri.
Chissà se a qualcuno fischiano gli orecchi, sù a Varese. Vincenzo conferma il concetto ricordando anche il tipo di gioco proposto la scorsa stagione a Caserta, sull’asse Moore-Ivanov, infine conclude il discorso dicendo che una filosofia che preveda un giocatore importante sotto canestro rende il gioco più efficace e la pallacanestro più bella da vedere. Ricordando la mancanza di variazioni sul tema dello scorso anno anche quando gli esterni sparavano a salve, verrebbe quasi voglia di dargli un bacio.
Chiedo quanto è lecito aspettarsi dai giovani, dato che mi sembra che quest’anno lo staff stia lavorando sui ragazzi con molta intensità. Risponde Billeri e sottolinea l’intelligenza di Severini, che capisce di basket ed a soli 19 anni è in grado di reggere il campo al livello di massima serie. Per lui, così come per Mastellari, dovranno essere fatte valutazioni attente per non compromettere una crescita graduale.
Su Severini in particolare è stato fatto un investimento importante e l’inserimento per giocare minuti di partita vera andrà fatto passo dopo passo. Chiedo quindi di Lombardi, che con Billeri sta facendo un lavoro a parte in attesa del recupero fisico completo, ed anche per Eric il coach ha parole importanti. Pistoia ha fatto bene a credere nel giocatore sottoscrivendo un biennale, il ragazzo deve ancora crescere come giocatore ma è un gran lavoratore e promette bene.
Dopo aver sottolineato quanto piaccia questo roster e quanto entusiasmo sia nuovamente rifiorito intorno al Pala Carrara, chiedo ad Esposito se può togliermi una curiosità di mercato. Ricorderete, forse, che nei giorni immediatamente successivi al mancato ingaggio di Chikoko si era percepito, a torto o ragione non è mai stato chiaro, un pizzico di preoccupazione perché il tempo cominciava a stringere e troppe caselle nel roster erano ancora da riempire. Chiedo quindi se quel momento è stato di particolare apprensione e se può raccontare qualcosa.
Vincenzo di primo acchito non sembra gradire la domanda, dato che esordisce dicendo che le chiacchiere da bar non lo interessano, poi però con molta serenità si limita a ribadire che per ogni ruolo vi erano almeno 3-4 scelte possibili e che non vi era alcun ordine di gradimento particolare, né una particolare preferenza su questo o quel giocatore. Molto semplicemente, le dinamiche che hanno portato a non chiudere con Chikoko erano da mettere in conto, pertanto non vi è mai stata particolare ansia e dopo la mancata firma del contratto si sono limitati a rivolgersi altrove sulla base della rosa di nomi che era già stata individuata.
Chiedo infine chi ci metteremo alle spalle alla fine del campionato. La domanda è cattiva, perché la scaramanzia degli sportivi è nota e perché in questi casi il politichese abbonda dato che con quello non si sbaglia mai nel rispondere. Vincenzo si limita a dire che per ora si interessa solo dei nostri e che comunque è impossibile fare previsioni perché una cosa sono le squadre sulla carta ed un’altra cosa sono quelle sul campo. Statisticamente, questo è innegabile, ci sono sempre 3-4 squadre che costituiscono la sorpresa in positivo o in negativo di stagione.
Personalmente, spero non saremo noi la sorpresa. La squadra, infatti, sembra buona e ben costruita ed è inutile nasconderlo. Anche lo staff tecnico è felice di lavorare con questi ragazzi, si percepisce chiaramente, il tempo dirà se la sensazione è stata giusta.