TESI GROUP, IL NUOVO COACH SA SCALDARE IL CUORE

Vincenzino Esposito durante la conferenza stampa
Vincenzino Esposito durante la conferenza stampa

PISTOIA. Dopo aver ammirato un talento purissimo come giocatore, nell’attesa fiduciosa di vederlo crescere come grandissimo coach alla guida della Giorgio Tesi Group, nella conferenza stampa di presentazione abbiamo scoperto in Vincenzino Esposito un eccellente comunicatore.

Non era semplice per il nostro coach, per nulla. Come prevedibile El Diablo ha dovuto districarsi tra la necessità di infiammare la platea, vastissima se si considera la sala stampa gremita e la diretta televisiva, l’esigenza di far passare alcuni concetti semplici in modo estremamente chiaro e l’obbligo di rispondere in qualche modo ad una serie di domande cui era probabilmente impossibile dare risposte nette. Soprattutto sull’ultimo punto mi è piaciuto da matti. Se mi passate la battuta, Vincenzino ha dimostrato una capacità da alta scuola democristiana nel saper rispondere a lungo non dicendo sostanzialmente quasi nulla su molti temi affrontati.

Del resto, il coach era arrivato da poche ore ed era impensabile avesse già le idee troppo chiare. Staff tecnico, colpi di mercato, filosofia di gioco, Vincenzino fa sostanzialmente capire che è pronto ad affrontare la sfida affrontando la stagione con l’umiltà dell’uomo che sa lavorare in un gruppo senza necessariamente voler imporre la propria vision e con la consapevolezza dei propri mezzi.

 Esposito con Maltinti
Esposito con Maltinti

Più volte ribadisce che lui è Vincenzo Esposito, certamente, ma non scenderà in campo e soprattutto è un ottimo tecnico e non un semplice trascinatore. Ha la sua idea di pallacanestro, ovviamente, ma non la racconta e si limita a rassicurare che, intelligentemente, saprà lavorare con quel materiale che gli sarà messo a disposizione, garantendo che saprà tirare fuori il meglio di tutti.

Nomi di giocatori non ne fa, ma fa capire che valuterà l’uomo, prima ancora che il giocatore, e che questi dovrà essere in grado di capire dove viene a giocare ed in che contesto si andrà ad inserire. Ribadisce, ed ha ragione da vendere, che nella mezza stagione come coach di Caserta ha dimostrato di trasmettere passione e la capacità di dare un’anima ad una squadra che non ha mollato fino all’ultimo secondo.

Si parla di italiani, ma anche in questo caso Esposito non si sbottona. C’è da capirlo, al bar sport è semplice mettere in fila Saccaggi, Cortese, Antonutti, Severini, Zerini e compagnia, ma molto dipende dall’idea di squadra e di gioco che si hanno in mente, oltre che dalle occasioni di mercato che si possono presentare nelle prossime settimane.

Dirigenza e sponsor con Esposito
Dirigenza e sponsor con Esposito

Le prime due annate di massima serie ci hanno insegnato che la miglior riuscita di una stagione dipende essenzialmente dalla chimica che si crea tra i vari componenti scelti, quindi è comprensibile che il coach preferisca non sbilanciarsi, concedendoci solo un concetto comunque da appuntarsi, quello per cui prima che alla quantità si guarderà alla qualità.

Sul capitolo giovani è coerente con quanto detto e molto prudente, sa bene degli ottimi risultati del vivaio ma prima di assicurare circa la possibilità di lanciare un ragazzo vorrà valutare a fondo le capacità e soprattutto se la maturità raggiunta da alcuni dei vicecampioni U19 è sufficiente per affrontare una massima serie senza bruciarsi.

Fa leva molte volte su concetti di passione e feeling con la piazza, fa capire che è entusiasta di essere tornato a Pistoia dopo le ottime sensazioni vissute da giocatore e che non ha nessuna paura dell’ombra lunga di Paolo Moretti.

Insomma, un coach consapevole e sicuro, prudente con intelligenza e che non vede l’ora di infiammare la piazza giocando e vincendo. Mi piace da matti.

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