TESI GROUP, SCATTA IL TOTONOME

Alberto Martellossi
Alberto Martellossi

PISTOIA. Nell’attesa della suonata delle campane a festa e dell’annuntio vobis che chiuda i giorni di lutto ed apra la stagione del nuovo pontefice del PalaCarrara, gli appassionati rincorrono alcuni nomi e si interrogano sull’identikit del nuovo condottiero biancorosso.

Prima di azzardare qualche previsione è bene ricordare che l’ingaggio del prossima coach sarà necessariamente molto basso. All’Alibabar di Sant’Agostino i bene informati raccontano cifre molto precise che però non sempre coincidono tra loro. Due cose, tuttavia, sembrano certe.

La prima è che l’ingaggio dovrà essere pari, più o meno, alla cifra risultante dalla sottrazione tra quanto offerto a Moretti per proseguire come guida dei biancorossi e la buona-uscita che quest’ultimo ha trattato con la società per lasciarsi da buoni amici.

Si parla quindi di una cifra oggettivamente bassa. La seconda è che, come conseguenza del ridimensionamento nell’investimento sullo staff tecnico, è facile immaginare l’ingaggio di una figura certamente credibile ma comunque senza troppe pretese. Non necessariamente giovane o inesperta, ma sicuramente in cerca di rilancio.

Maltinti in conferenza ha detto di aver ricevuto molte telefonate ed io gli credo, perché Pistoia sembra davvero essere un’oasi di tranquillità per chi vuole lavorare con la sicurezza di percepire la fiducia di un ambiente sereno, tuttavia la questione dell’ingaggio sarà ovviamente dirimente nella scelte da fare.

Marco Calvani
Marco Calvani

Viene piuttosto da chiedersi, senza polemica ma con sincera curiosità, come sia possibile che, preso atto che i 4-5 sponsor principali sembrano disposti ad impegnarsi come lo scorso anno, vi sia un affanno così grande nel gestire i conti di cassa. Scelte sbagliate nelle stagioni passate, ci viene detto, quando in più di un’occasione, così pare, è stato probabilmente fatto il passo più lungo della gamba.

Non resta quindi che sperare che i buoni propositi sulla maggiore trasparenza verso l’esterno circa la gestione e le scelte siano seguiti da fatti concreti, perché possiamo certamente abbonarci a scatola chiusa e lo abbiamo già fatto in tantissimi, ma l’assoluta chiarezza almeno sulle prospettive di breve periodo è un qualcosa di dovuto nei confronti di tutti i tifosi.

Passiamo al totonomi. Il più affascinante, ma in netto ribasso nelle ultime ore, è quello di Vincenzino Esposito. Partiamo dal presupposto il suo nome sia ancora segnato sull’agenda della dirigenza per fare alcune considerazioni. Innanzitutto il suo ingaggio avrebbe il sapore di amarcord biancoazzurro e finirebbe per rasserenare i tifosi più risalenti che, tra l’altro, sono anche i più polemici.

In secondo luogo El Diablo ha ben figurato a Caserta sfiorando l’impresa di una salvezza impossibile, dato che è subentrato nella guida della squadra quando questa era ancora a zero ed è riuscito ad ottenere gli stessi punti che ha fatto Moretti, per dire, in tutto il girone di ritorno.

Infine, essendo comunque retrocesso e avendo alle spalle un altro esonero, non è certamente tra gli allenatori più costosi. Di contro, rappresenta una scommessa grande come una casa. Dato che anche la prossima stagione, salvo clamorose intuizioni di mercato, dovrebbero scarseggiare i fenomeni, forse è il caso di cercare un coach con le spalle più larghe.

Vincenzo Esposito
Vincenzo Esposito

Gira la voce Dalmonte, che piace molto a Iozzelli, ma nelle ultime ore sono cresciute le quotazioni di Martellossi e Calvani.

Il primo lo ricordiamo tutti a Brescia. Nella stagione della finale ha sicuramente ben figurato, anche se va detto che aveva a disposizione una squadra niente male e due americani da urlo. Una garanzia in termini di esperienza, grande amico di Galanda, non ha particolarmente brillato negli ultimi mesi.

Personalmente, lo prenderei di corsa. Il secondo viene ricordato principalmente per aver portato Roma alla finale contro Siena qualche anno fa, ma al di là di quella stagione, quando tra l’altro fu probabilmente favorito da una griglia playoff un po’ particolare, ha dalla sua esperienze di molti anni che sono stati caratterizzati dalla guida tecnica di piazze nemmeno troppo tranquille. Insomma, affidabile. Mi piacerebbe anche lui.

Sarei curioso anche di vedere cosa è capace di combinare il buon Sandro Dell’Agnello con un roster decente. Certamente l’esperienza a Pesaro non è un gran biglietto da visita, ma Sandrokan potrebbe stupire.

Meno eccitanti ma per nulla banali anche tutti gli altri nomi circolati nelle ultime ore. Staremo a vedere.

Print Friendly, PDF & Email