PISTOIA. Non sarebbe stata una domenica qualsiasi, lo sapevamo tutti. La giornata è iniziata a Fognano col pranzo che ha riunito, a casa della “Montalese”, tre generazioni di tifosi. Tra inni, cori, un paio di bicchieri di vino a testa, l’impareggiabile ospitalità di Garella e soci ci ha permesso di aspettare la partita in un clima goliardico e pieno di ricordi.
Un modo meraviglioso di fare condivisione, quello che si esprime con l’appartenenza ad una storia che parte da lontano e che vive nei ragazzi che animano la curva oggi. Non è possibile pubblicare foto o video, lascio all’immaginazione di chi non ha partecipato lo sforzo di capire il motivo. Pur con qualche capello bianco in testa, quei ragazzi restano impareggiabili.
Poi, il suo momento. Ci aspettavamo una domenica di amarcord e le attese non sono state deluse. Dopo un primo pomeriggio di ricordi targati anni 90, ecco la serata piena di emozioni vivissime, legata a situazioni decisamente più recenti. È stata la serata di Paolo Moretti, la sua prima da avversario al PalaCarrara.
Un grande, immenso, meritatissimo applauso lo ha salutato fin dall’uscita del tunnel lato curva Firenze. Tanti occhi lucidi e soprattutto una sensazione stranissima nel vederlo sedere sulla panchina degli avversari ha davvero contagiato tutti i presenti. Striscione in curva dedicato, perché la gente del palazzo non dimentica niente e nessuno, targa consegnata dal Vice Presidente Lucchesi, Paolo è quasi stato costretto a calarsi nei panni dell’avversario.
Al termine della partita ha infine confessato che anche per lui non è stato semplice. Mi sarebbe piaciuto essere nella sua testa per vivere le sue sensazioni, chissà come sarà ripartito alla volta di Varese, chissà quante immagini belle si è portato a casa. Una bellissima pagina di emozioni vere, insomma, come solo a Pistoia, probabilmente, sappiamo creare e regalare.
Dopodiché, pur in emergenza, il nostro ex ci ha fatto sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa la pagnotta. Del resto, Moretti aveva due assenze pesantissime ma anche la possibilità di pescare uomini in una panchina più profonda, il nostro Vincenzino invece ha dovuto rifarsi agli insegnamenti di Sun Tzu per sopperire alle assenze di Preston e Michelone e portare a casa due punti fondamentali in classifica.
È stata una battaglia intensa, anche se oggettivamente bruttina agli occhi dei puristi del basket. Abbiamo rivisto le qualità migliori di Paolo, quella particolarissima capacità di mettere la sabbia negli ingranaggi avversari e mandare fuori ritmo e fuori rotta gli attacchi costruiti da Esposito, quella straordinaria bravura nell’alternare al momento giusto le difese, dalla zona alla uomo fino anche alla mista, quella precisione certosina nello sforzo di far mancare ai nostri registi i punti di riferimento offensivi più importanti. Tanto di cappello, Paolino! Partivi quasi certamente sconfitto ed invece manca poco vinci. Mai banale, come sempre.
In verità, abbiamo fatto una gran fatica anche per problemi tutti nostri. Paolo ha intasato l’area per mandare in sofferenza Kirk, ma è stato avvantaggiato anche dalla serata non brillantissima come percentuali al tiro, in particolare da fuori, dei nostri ragazzi. Siamo in riserva, lo conferma anche Vincenzino, la spia si è ormai accesa. Un paio di settimane a ranghi ridotti le abbiamo tollerate, adesso è fondamentale recuperare davvero tutti e ricominciare ad affrontare gli avversari con dieci uomini in forma.
All’orizzonte c’è l’esodo di Bologna e non vediamo l’ora di partire. Filloy ha ricordato la scorsa stagione, quando, ancora negli spogliatoi a cambiarsi, si stupì nel sentire arrivare i tifosi ospiti al palazzo. Eravamo tantissimi e creammo una cornice meravigliosa, purtroppo la partita non fu all’altezza e durò solo venti minuti.
Un pronostico è praticamente impossibile. La capolista si presenta all’Unipol Arena forte del primato, meritatissimo, con le qualificazioni alle final-eight sostanzialmente in tasca e con la leggerezza della squadra che non deve vincere per forza. Gli aspetti che lasciano qualche dubbio, invece, sono due.
Il primo, come già accennato, riguarda l’effettivo stato di forma recuperata nelle prossime ore dagli acciaccati. Il secondo è quello di dover sfidare una società gloriosa, in un palazzo importante, affrontando un roster che probabilmente vale qualcosa in più della posizione che attualmente occupa in classifica.
Sarà una battaglia ma noi saremo mille camicie rosse sugli spalti, animati da autentico spirito garibaldino. Forza ragazzi.
[Luca Cipriani]