THE FLEXX, BENE BRAVI BIS

Baraonda Biancorossa [foto Maestripieri]
PISTOIA. Mamma mia quante cose da dire in questo articolo, partiamo dalla più importante ed andiamo con ordine.

Non si può non aprire questo pezzo senza un piccolo ricordo di Gianfranco Bisin. Sono sincero, non ho avuto con lui molti scambi di battute ed opinioni e, pur frequentando moltissimo il palazzo, non ho mai avuto particolari occasioni di creare quella confidenza che ha caratterizzato il rapporto tra questo grande tifoso e gli altri supporters più assidui del PalaCarrara.

C’è tuttavia un’immagine chiarissima che mi è tornata in mente quando ho saputo della sua scomparsa, quella di un signore già un po’ in là con gli anni che, il giorno del raduno della squadra – non ricordo sinceramente se in occasione del campionato di C2 o in quello successivo di B2 – si alza dal seggiolino della tribuna e, sciarpa dei Redskins in mano, con un gruppetto di amici intona la celebre “e noi non ci si arrende”.

Non sapevo chi fosse, all’epoca non conoscevo nemmeno Fabione, ma quell’immagine di passione vera – come spesso si dice, tra curvaioli, oltre ogni categoria – credo rappresenti meglio di qualsiasi altra parola il grande tifoso che è stato ed il vuoto che ha lasciato in tantissimi amici del palazzo. Buon viaggio, Gianfranco.

Samuele Bertinelli

Passando a cose meno serie, vi è poi la grande questione del tetto del PalaCarrara. Gaudeamus igitur, se si scorre la home di facebook è un tripudio di peana per il grande immenso Samuele Bertinelli.

Anche il buon Bartolomei, tra una candidatura a Pistoia ed un’altra a Marliana, tira un grosso sospirone di sollievo, tutto è bene quel che finisce bene. Vi sono poi anche ex assessori e consiglieri comunali uscenti che, col tono grave e professorale tipico del politico severo ma giusto, chiedono a gran voce le scuse al sindaco. Bene, bravi, bis.

Bertinelli, mannaggia a noi, scusaci! Scusaci, davvero, ma l’anello al naso non lo abbiamo e non lo vogliamo indossare, né oggi né mai. Scusaci, ma davvero ci resta difficile credere che quest’Amministrazione uscente sia degna di lode per come ha gestito la vicenda.

Scusaci, ma continuiamo a pensare – scrivo io ma sono ragionevolmente sicuro di intercettare buona parte dell’umore del PalaCarrara – che fosse lecito aspettarsi una maggiore attenzione al problema quando ancora era possibile indire una bella gara di appalto, coi controfiocchi, aderente alla legge e senza risvolti giudiziari.

Scusaci se pensiamo che tutto questo pasticcio sia figlio della furia con cui quest’Amministrazione è stata costretta ad operare per risolvere un problema che per anni ha volutamente ignorato, nonostante l’evidenza della necessità dei lavori.

Alessio Bartolomei in Consiglio

Cari amici, non c’è limite a quello che un politico riesce a dire. Poco fa ero presente in Commissione bilancio quando ha preso la parola Bartolomei.

Un sudore freddo lungo la schiena che vi lascio immaginare. Il già democristiano, già forzista, già pidiellino, già civico per Pistoia Futura, neo leghista e, pare, pronto a candidarsi sindaco anche a Marliana – anche se, ad onor del vero, interrogato sul punto glissa, un leghista decisamente poco pimpante – Alessio Bartolomei, insomma, si è detto felice della splendida conclusione della vicenda del tetto.

Ora, a parte che Bartolomei ignora molte cose. Non sa, Bartolomei, che al PalaCarrara si allenano decine – per non dire centinaia – di bambini e giovani di diverse società. Non sa, Bartolomei, che quando insiste nel dire che la gestione del PalaCarrara dovrebbe essere lasciata a chi lucra sul giocattolino dice una sciocchezzuola pazzesca, prima di tutto perché il PalaCarrara, appunto, è certamente il luogo di svago – ad altissimo impatto sociale – dove si allenano centinaia di giovani pistoiesi, in secondo luogo perché deve ancora nascere l’imprenditore che si arricchirà con la pallacanestro a Pistoia.

La cosa che Bartolomei, però, ignora maggiormente – ed in questo è in buona compagnia di tutti quelli che vorrebbero le scuse al sindaco dagli appassionati di pallacanestro – è che avevamo una dead-line entro cui risolvere la faccenda, pena un tot di punti di penalizzazione nel prossimo campionato, se non peggio. Queste cose, sai com’è? le sa solo il vero appassionato di palla a spicchi, non quello che si presenta le due settimane prima del voto per raccattare due preferenze in più.

Roberto Maltinti [foto Maestripieri]
Bene, seguitemi perché la cosa è interessante. Ci sono alcuni che, molto comprensibilmente, a seguito della notizia che la commissione bilancio sta per licenziare una transazione che dovrà essere successivamente votata ed approvata dal Consiglio comunale, si sono chiesti quando mai la ditta potrà riscuotere quanto dovuto.

Occhio, però. Non avevamo detto che, fosse risultato un problema nel bilancio del Pistoia Basket prima della fine di marzo, ci sarebbero stati grossi rischi per la stagione successiva?

Dunque, se a Palazzo di Giano devono ancora discutere e votare, come si fa ad evitare guai? Il Pistoia Basket è, come ricorderete, committente formale dei lavori, come fa a rimettere in regola i bilanci prima delle penalizzazioni degli organi di controllo fip?

Voglio scriverlo chiaramente, non ho alcun contatto con la ditta che ha eseguito i lavori e non ho riscontro da loro, tuttavia i bene informati, categoria fonte strasicura, mi dicono che il tetto è già stato pagato.

La questione PalaCarrara vista da Cittrè

In altre parole, noi dovremmo ringraziare Bertinelli per cosa? Se non era per i nostri santi in Paradiso, i soliti noti appassionatissimi di basket, il problema brillantemente risolto dalla Giunta si sarebbe concretizzato nella migliore delle ipotesi in una penalizzazione, nella peggiore nella LegaDue.

Grazie Sindaco! È stato creato un pasticcio clamoroso, si è messa in affanno la società e, senza l’intervento dei soliti noti, avremmo anche preso una clamorosa penalizzazione, nell’attesa dei comodi di Palazzo di Giano. Chapeau. Davvero bravi! Siamo fieri di voi!

Infine, devo scusarmi con il grande Mazzoncini. Gli avevo anticipato che questo pezzo sarebbe stato dedicato a lui, perché i ragazzi, sul campo, corrono il doppio degli avversari e quindi è giusto rendere onore al merito anche di chi cura la forma fisica.

Il Mazzo, persona seria ed umile come sempre, mi aveva risposto che, in verità, anche da quel punto di vista il merito avrei dovuto dividerlo tra lui e tutto lo staff tecnico, cui lui si limita a proporre diverse strategie di allenamento, ottenendo in cambio la massima fiducia.

Perdonami, Gianluca, ma di basket giocato ne parliamo al prossimo giro.

[Luca Cipriani]

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