PISTOIA. Non so se ci avete fatto caso, ma sulle pagine social della Legabasket Serie A girano i video in cui molti giocatori si sfidano a colpi di tiri dalle tribune dei vari palazzetti. Ne è stato girato uno anche da Cournooh – nominato non ricordo da chi – che riesce a segnare una super tripla dalla gradinata. Il video si chiude col motto della Lega “Tutto un altro sport” e, francamente, suona ai miei orecchi come un’involontaria provocazione.
Tutto un altro sport? Di cosa stiamo ragionando? Del tiro dalla gradinata oppure delle prestazioni in campionato? Probabilmente è tutta colpa nostra, intendo di chi come me scrive, si avventura in qualche previsione, azzarda qualche giudizio, perché, se è vero che l’aria di Pistoia ha fatto bene a molti, è altrettanto vero che non vi era alcun motivo razionale per essere così sicuri che David in questa stagione sarebbe esploso ed avrebbe messo in mostra chissà quali numeri. Mea culpa, mea grandissima culpa e mi fermo qui, perché il Natale è in arrivo e mi piace l’idea di passarlo sereno, senza pensieri di possibili querele in arrivo.
Del resto, il più grande errore in questo inizio stagione probabilmente l’ho commesso io. Ricordate il titolo della settimana scorsa? “The Flexx, finalmente ci siamo”. Mannaggia, almeno potessi prendermela con il titolista, invece è tutta farina del mio sacco. Almeno avessi messo un punto interrogativo, lasciando aperto un margine di dubbio. Niente da fare, il sollievo per la fondamentale vittoria contro Torino mi ha fatto perdere il senso della prudenza.
Non ci siamo proprio, in realtà, come dicono quelli bravi su facebook quando viene commentato il governo Gentiloni. Doveva essere un esame di maturità la trasferta di Milano, il risultato è stato una bocciatura senza possibilità di appello. Eravamo curiosi di vedere come sarebbe stata affrontata la trasferta in Sicilia, cosa dovremmo pensare?
La verità, quantomeno dal mio modesto punto di vista, è che, senza mancar di rispetto a nessuno e senza sottovalutare le difficoltà di Esposito e soci, da Capo d’Orlando era lecito pensare di venir via con i primi due puntoni conquistati lontano da casa. Non dico fosse una passeggiata di salute, ma se si analizzano alcuni elementi ancora oggi sembra impensabile perdere una partita del genere. Eppure!
Il principale imputato, fin troppo banale sottolinearlo, Andrea Crosariol. Anche in questo caso bisogna mi morda la lingua, le mani e la tastiera del pc, non si fa in tempo a scrivere due cose gentili sul lungo che questo mette in mostra tutto il peggio di sé.
Del resto, se uno con la sua stazza e le sue mani non gioca in nazionale, quando in maglia azzurra sei dannatamente in affanno sotto canestro, un motivo deve esserci e Andrea ce lo ha ricordato – per certi aspetti, chiarito – domenica sera.
Roba da matti, un giocatore che viene graziato un minuto prima quando passeggia sopra un avversario finito a terra e che, non soddisfatto, porta un palese blocco irregolare e finisce per applaudire gli arbitri meriterebbe un super multone che non prenderà mai, ma va bene così.
Dispiace piuttosto vedere Esposito che, sollecitato sul punto, finisce per essere costretto a fare da scudo sulla prestazione gravemente insufficiente del giocatore.
Vincenzino, lasciamelo dire, non si può sentire che Crosariol non è stato rimesso in campo perché preso di mira dagli arbitri e perché Di Carlo ha messo in campo un quintetto atipico senza lunghi veri. Ohibò, da quando il tema tattico il coach di Pistoia se lo fa dettare da Di Carlo? Con i lunghi in palla, avremmo certamente patito dietro ma avremmo fatto e disfatto a nostro piacimento, in attacco.
Il coach ha poi provato a sviscerare il mal di trasferta, che comunque si riassume nelle percentuali al tiro da fuori. Ricordo che, fino a qualche tempo fa, utilizzavo il nome di CJ Williams come manifesto della cronica incapacità di fare canestro, ma credo che il buon Terran Petteway, oltre che l’indecifrabile neutro Roberts, si possano candidare prepotentemente alla successione.
I bene informati sussurrano che la ricerca sul mercato sia sempre aperta, hai visto mai si presentasse la classica buona occasione da prendere al volo? Me ne compiaccio e voglio sottolineare lo sforzo concreto di chi si fruga in tasca, ma la domanda malandrina e senza risposta è inevitabile. Davvero tanti piccoli giocatori costano meno di un singolo buon giocatore? Non era forse meglio, allora, osare di più in estate? Domanda senza risposta, probabilmente anche inutile da porre!
La verità è che “bisogna tirare fuori il sangue dalle rape”, scrivo tra virgolette perché cito testualmente, tuttavia voglio chiudere il pezzo recuperando un pizzico di razionalità con un virtuosismo democristiano. Il punto è che, classifica alla mano, non è ancora giunto il momento di far suonare la sirena dell’allarme.
Il ruolino della marcia verso la salvezza passa dalle partite in casa, dove, tra l’altro, i nostri beniamini giocano decisamente meglio. Sotto con Cantù, dunque, l’atmosfera sarà calda quanto basta per far tirare il meglio e, soprattutto, l’orgoglio di un gruppo che deve ancora dimostrare tanto. Ci spero e ci credo. Buona partita a tutti.
[Luca Cipriani]