Nonostante il glorioso squadrone rossonero cominciasse a mostrare qualche segno di cedimento tra i suoi campionissimi di centrocampo ed in difesa, il buon Silvio non sentiva discorsi e comprava il top player che facesse sognare la massa, fosse questo Ronaldinho o Beckam. Giocatori tutto sommato inutili per quel Milan che aveva altre necessità, eppure il colpo di mercato arrivava puntuale perchè il Pres era l’uomo che, soprattutto in campagna elettorale, doveva far sognare la gente.
Non sarà che anche Maltinti si è improvvisamente berlusconizzato? Che fai, Robertone, ti candidi alle comunali e prendi Jenkins per far sognare il tifoso biancorosso?
Sto scherzando – prima che Maltinti chiami l’avvocato, sto scherzando, per carità! – eppure qualche analogia, forzando evidentemente la mano, si può vedere.
Davvero qualcuno crede alle parole di chi dice che il colpo di mercato è stato fatto in ottica salvezza? Con 14 punti in palio, scontro diretto già alle spalle, 8 punti di vantaggio su Cremona (7, è vero, se si considera la differenza canestri, ma comunque 8 Cremona li deve fare), con Pesaro, Capo e Brescia che devono passare dal PalaCarrara, qualcuno ha seriamente paura di retrocedere?
Certo, manca la matematica, ma se retrocediamo in queste condizioni vuol dire che è successo qualcosa di talmente grosso e grave che non c’è colpo di mercato che tenga.
Dunque, lo facciamo per i playoff? Difficile, per due motivi. Il primo, il più importante, è che ciò non sarebbe coerente con la narrazione della storia da inizio campionato. Non ci sono soldi, se ci salviamo è come se avessimo vinto il campionato, tutto vero, dunque? Non solo, se la società ammettesse che vuole i playoff poi sarebbe difficile la prossima campagna abbonamenti raccontare che l’obiettivo è sempre la salvezza, visto che due mesi prima questa non è bastata più. Dunque?
Qualcuno si spinge a dire che, vista la situazione tetto, il colpo Jenkins è il modo di tirare giù il bandone in bellezza. Follia, voglio scriverlo chiaramente, per due motivi. Il primo è una sensazione a pelle, quella per cui la questione tetto, con un colpo di coda di campagna elettorale, sarà risolta. Il secondo è che può benissimo essere che lo sponsor scucia qualche lillero in più vincolando i soldi solo in ottica di un colpo di mercato e garantendo comunque lo stesso budget la stagione successiva. Diciamola tutta, non è digeribile che lo sponsor vecchio sia associato al sesto posto e quello nuovo, almeno sulla carta, al dodicesimo o tredicesimo.
La verità, cari amici, è che la campagna abbonamenti sarà, come sempre, anticipata e non si può seriamente pensare di chiedere i soldi con il tifoso che ha ancora negli occhi le delizie propinate da Petteway e Roberts. Per carità, lo zoccolo duro risponde sempre presente, oggi sono stati accontenati anche i tifosi più esigenti.
Altrimenti, perdonatemi, davvero non si spiega.
[Luca Cipriani]