PISTOIA. Una cosa è sicura, The Flexx ha fatto il gran passo con l’obiettivo di accelerare la notorietà della marca sul mercato italiano attraverso la maggior visibilità che otterrà il marchio sponsorizzando il Pistoia Basket, sia l’Ing. Kaiser che il dott. Toninelli ce lo hanno ribadito talmente tante volte – dal comunicato alla conferenza stampa – che sul punto non possono esserci dubbi.
Sia ben chiaro, ne sono molto lieto e capisco anche la soddisfazione di Capecchi e Maltinti quando sottolineano che sono stati i tedeschi a cercare il Pistoia Basket e non il contrario, segno che qualcosa di più e meglio è stato certamente fatto negli anni.
Non solo, c’è da augurarsi che questo acceleratore funzioni bene e dia una grandissima spinta in avanti, tutti speriamo che quelle strategie di mercato, a cui lo stesso Dott. Toninelli ha accennato durante la presentazione del nuovo sponsor, portino benefici abbondanti nelle casse dei tedeschi. Lunga vita e prosperità a chi si fruga in tasca, ca va sans dire.
Unica cosa oggettivamente meno chiara è quanto sia stato promesso da questo nuovo sponsor e dell’ordine di grandezza di cui stiamo parlando. Dispiace farlo notare, ma alla fine della fiera quel dato è l’unica cosa che il tifoso medio vuole sapere. A precisa domanda, Capecchi ha risposto che il dato non è disponibile e c’è da capirlo, snocciolare numeri in presenza dei diretti interessati è poco elegante.
Il quadro che emerge dal botta e risposta che ne è seguito è che l’obiettivo rimane la salvezza, che di Europa se ne parla ma non ci sentiamo pronti e quindi, di fatto, non parteciperemo ad alcun torneo fuori porta, e che Vincenzo ha ancora un anno di contratto e quindi il problema della conferma non si pone. Insomma, convocati a palazzo per nulla.
Detta così – mi passerete la battuta – l’unica vera novità sono le strategie di mercato del nuovo sponsor. Senza mancar di rispetto a nessuno, troppo poco per scaldare i cuori.
Diciamo la verità, la curiosità non sta solo nel capire quanti soldini sono stati effettivamente messi in saccoccia, lo spunto d’interesse è dato anche dalla consapevolezza che il rapporto con Tesi è terminato nonostante una proposta di sponsorizzazione biennale messa sul tavolo dal vivaista.
Ora, siccome a fare i conti della serva sono buoni tutti, nessuno dubita che il salvadanaio da oggi sia un pizzico più pieno di ieri, ma capire di quanto diventa estremamente interessante, anche perché la separazione dalla famiglia Tesi è stata presentata ricorrendo al concetto dell’operazione dolorosa ma necessaria per il bene superiore della società.
Tra l’altro, sempre senza voler mancar di rispetto a nessuno, sono circa dodici mesi che la piazza sta aspettando l’inizio dell’ormai celeberrima operazione trasparenza promessa da Maltinti all’indomani della risoluzione del rapporto con Moretti, staremo a vedere se con un ulteriore pizzico di pazienza ci sarà mai modo di leggere un bilancio e di commentarlo con i dirigenti.
La cosa buffa è che gli stessi dirigenti, che a microfono acceso si sottraggono a certe domande, davanti ad un caffè all’Alibabar snocciolano dati senza pensiero. Dunque, con ordine, l’accordo è biennale – triennale se volete ricomprendere i sei mesi appena passati come gold sponsor – ed il totale della cifra messa a disposizione da gennaio scorso sembra aggirarsi sul milione.
Dunque dal milioncino va tolto quel tot dato a gennaio, se poi si considera che nei prossimi due anni la cifra sale progressivamente non è peregrino immaginare una somma intorno ai 350mila. Sia ben chiaro, nessun dato ufficiale, solo due chiacchiere – però con persona qualificata – al bar.
Vincenzo sembra restare e questo è buon segno. Si può limitarci a pensare che lo faccia perché ormai panchine appetitose non ci sono più – una lettura tanto legittima quanto sbagliata – oppure ci si può vedere una serie di garanzie – societarie prima che tecniche – messe sul piatto della bilancia.
Per capire meglio non resta che attendere. I bene informati, comunque, raccontano di due linee di pensiero, una riferibile a Gek che predica grande prudenza sul mercato, la seconda riferibile a Iozzelli, che stavolta sembra disposto a mettere qualcosa in più a disposizione per il mercato di luglio ed agosto. Staremo a vedere.
Nel frattempo è bello raccontare un paio di perle di Bottegone. Avevo giurato silenzio ma ormai il nome circola talmente tanto che non ha senso fingere di non sapere.
La squadra del Don ha fatto una proposta interessante ad un giovane allenatore dell’Accademy, provando a mettergli a disposizione una squadra pensata 5 + 5, intendendo con questo cinque veterani e cinque ragazzini.
Tra i veterani Fiorello e Roberto sotto canestro e, le trattative sono in corso, Guido Meini in regia. La cosa ha un senso.
Il coach è giovane ma bravo, ha preso appunti come terzo di Paolo Moretti e conosce molto bene i tre veterani in questione, i cinque bimbi sono già oggi il suo pane quotidiano, resterebbe l’unica incognita dei due innesti da quintetto base. Sarebbe uno spettacolo. Cristiano, accetta!
[Luca Cipriani]