toghe rosse per te. ANCHE RENZI PERSEGUITATO DAI PM GIUSTIZIALISTI

La notizia della denuncia del pm Luca Turco da parte di Matteo Renzi risveglia l’attenzione per l’associazione diretta con le vicende della procura della repubblica di Pistoia dove il cognome Turco è ben noto anche presso l’ordine degli avvocati


 

Sul “Il fatto quotidiano” la narrazione della incredibile udienza fiorentina

 

FIRENZE-PISTOIA. Non la manda a dire dietro Matteo Renzi al Pm Luca Turco che è tacciato come toga rossa: Renzi afferma – e noi di Linea Libera questa volta siamo d’accordo con lui – che chi è iscritto all’Anm (associazione nazionale magistrati) è ben chiaramente orientato politicamente e dunque, non ha più la necessaria terzietà e imparzialità che gli è requisito indispensabile e fondamentale per l’esercizio della funzione di rappresentante della pubblica accusa. A che serve un sindacato a chi gode della legge sulle guarentigie?

I cittadini meritano le “gogne mediatiche” e le “violazioni alle procedure”? (da Fb di Tom Col)

Anche gli uomini della Procura di Pistoia in quanto a terzietà e imparzialitò hanno dato un bell’esempio: tra chi “serve due padroni” e ha rapporti di coniugio con colleghi (Curreli, che svolge la funzione di Pm e si occupa di immigrazione anche clandestina), chi perseguita i figli di ex perseguitati in processi politici (Grieco, sceso in campo contro un familiare del direttore dinanzi al Gip Azzaroli), chi esercita bannazioni dal profilo facebook (Tom Col ci ha discriminati perchè esclusi dal suo profilo Fb), chi salta da un fascicolo all’altro per carpire notizie da intercettazioni riservate (De Gaudio con Maricchiolo nel processo Turelli), chi non conosce la differenza tra contribuenti e fornitori (Serranti), chi oppone il diniego ai comitati ambientalisti sulle archiviazioni in corso (dopo un lustro di indagini) sull’inceneritore.

Luca Turco si associa al pm Tommaso Coletta, che si ritrova in cordata con Lucia Turco a tutela di impronunciabili privilegi (è la sorella del pm aggiunto di Firenze). Ci vuole troppa fede per poter credere nella terzietà e nella imparzialità dei magistrati

A proposito: la dirigente Elena Ferilli ci ha detto che presto, ci consegnerà la copia della famosa circolare numero 574/22 emanata dallo stesso Coletta, che di fatto lede i dirittii della difesa della «gente comune»: e siamo ancora qui che aspettiamo pazientemente…

La cosa che ci ha particolarmente colpiti in questa notizia di cronaca è certamente l’eccezione posta dal Pm Luca Turco all’ex presidente del consiglio Matteo Renzi: di non poter portare in aula i quaderni rossi (fatti apposta, perché ricordano il colore delle toghe dell’Anm!): ci sembra di intravedere un gesto di  arroganza da parte del pm in una specie di tentativo di voler limitare la difesa di Renzi.

Anche a noi di Linea Libera – ma ai cittadini in genere, ovvero la “gente comune” (quella che piace a Tom Col) – è opposta una medesima interdizione che ci pare una violazione agli elementari principi di una difesa universalmente intesa e costituzionalmente stabilita.

L’abbiamo vista anche al processo politico bis, quello delle agenti Turelli/Vilucchi. Una gravissima violazione delle procedure. Renzi ha già contestato che Luca Turco non rispetta tre fattori sacrosanti: la Costituzione, le sentenze della Cassazione e la procedura penale. Un film che ci sembra vedere da tempo anche a Pistoia.

[redazione@linealibera.it]


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