PISTOIA. “Se eletto sindaco troverò il modo adeguato per ricordare questa importante figura del laicato cattolico che ha saputo educare decine di migliaia di giovani portandoli ad amare la bellezza di Cutigliano e dell’intera nostra Montagna”. Così Tommaso Braccesi, candidato sindaco a Cutigliano, intervenendo a Firenze, nella Basilica della Santissima Annunziata, alla presentazione di un volume (“Pino Arpioni e la Vela. Sessant’anni di campi scuola”) del giornalista Claudio Turrini. Braccesi ha parlato alla presenza del cardinale emerito di Firenze, Silvano Piovanelli.
Sono 60 anni che, a Pian degli Ontani, è aperto e funziona quel campo scuola (il “Villaggio Cimone”) voluto da Pino Arpioni, uno dei più stretti collaboratori di Giorgio La Pira, per dare a generazioni intere di ragazzi la possibilità di stare insieme nella natura e di crescere in amicizia. L’anniversario tondo cadrà nel prossimo luglio: fu il 17 marzo 1954, dopo alcune prime esperienze proprio sulla Montagna Pistoiese iniziate nell’immediato dopoguerra, che Pino Arpioni (per tutti “Pino”), allora dirigente dell’Azione Cattolica, scrisse a don Aldo Bessi, parroco a Pian degli Ontani, per avvertire sulla volontà di dare avvio al villaggio dove ospitare bambini e adolescenti per i campi estivi.
E già ai primi di quel luglio, dieci anni dopo il passaggio della guerra mondiale, il “Villaggio Cimone”, costruito a tempo di record con le sue casette prefabbricate prese in affitto dal Comune di Firenze, ospitò i primi giovani dell’Azione Cattolica provenienti da tutta Italia.
L’inaugurazione ufficiale, alla presenza di numerose autorità fra cui il sindaco Giorgio Braccesi, avvenne un anno dopo: domenica 15 luglio 1955. E da allora – sottolinea Claudio Turrini, giornalista di “Toscana Oggi” e collaboratore di Arpioni in tante attività – in quel villaggio è passato un numero davvero alto di giovani: all’incirca 30 mila.
Durante la presentazione del volume, non sono mancati i ricordi sui primi anni del villaggio in Pian degli Ontani e sul rapporto particolare che si venne subito a creare fra i giovani, arrivati da tutta Italia in “quell’angolo di paradiso” e gli abitanti locali. Molti dei quali – ha detto Tommaso Braccesi portando una testimonianza da lui ascoltata nei giorni precedenti a Pian degli Ontani – erano soliti portarsi le sedie da casa per assistere, nel villaggio, alle proiezioni cinematografiche estive proposte da Pino ai suoi ragazzi.
“Ci terrei davvero a valorizzare una esperienza così significativa – ha concluso Tommaso Braccesi – e una personalità così importante. Sarebbe ad esempio bello lanciare un appello per richiamare a Pian degli Ontani, magari facendone un appuntamento fisso, il maggior numero possibile di quei ragazzi di ieri che certamente possono risultare anche oggi ambasciatori sulla bellezza delle nostre terre montane”. Da notare che a Pino Arpioni, scomparso nel 2003, venne conferita, nel giugno 2001, la cittadinanza onoraria di Cutigliano.
* [Fonte: Mauro Banchini]