PISTOIA. Ho partecipato, sabato 20 settembre, presso la Sala Consiliare della Provincia, al primo incontro della serie “La tutela ambientale e della qualità della vita in una dimensione di sviluppo equo, solidale e sostenibile”, organizzato dal Centro Servizi Volontariato Toscano e dal circolo di Pistoia di Legambiente (vedi).
Tra i relatori di questo primo pomeriggio era presente tra gli altri Antonio Moccia, scrittore e saggista campano, già ospite a Pistoia qualche mese fa presso “Lo Spazio” di via dell’Ospizio, dove ci aveva raccontato cose allucinanti su quanto avviene nella cosiddetta “Terra dei fuochi” e sui contatti forti ed ormai consolidati tra Pistoia, altre zone della Toscana e quei territori, con, ovviamente, i relativi clan camorristici; ciò per quanto riguarda in particolare, ma non solo, lo smaltimento illegale di vari tipi di rifiuti.
Ebbene, ieri Moccia si è in parte ripetuto, ma neppure tanto, in quanto ha aggiunto diversi altri particolari al suo primo racconto, integrando quanto detto precedentemente da un altro relatore, Antonio Pergolizzi.
Ne viene fuori che a Pistoia (ripeto, a Pistoia, non a Palmi o a Locri, in Calabria) la ’ndrangheta controlla in particolare il “ciclo del cemento”, ovvero l’edilizia; che gli accordi illegali di smaltimento delle varie tipologie di rifiuti (e questa è materia di camorra, come ormai molti sanno) si sono fatti in Toscana e non in Campania, come si potrebbe pensare; che, sempre nelle varie zone della Toscana, ci sono vari referenti del “Clan dei Casalesi”, con compiti diversificati, compresa una “sana” intimidazione a chi non sta al gioco che impongono questi signori.
Un’altra “specializzazione” della criminalità organizzata in Toscana sono le estorsioni.
Quando si vince un appalto, “logicamente”, si deve pagare il pizzo, o prima o dopo, come se fosse una cosa perfettamente normale e senza discussioni.
Per quanto riguarda ancora la Toscana, è la massoneria (e Moccia ha fatto senza tanti giri di parole il nome di Licio Gelli) a fungere da intermediario con la camorra, in particolare per i rifiuti delle concerie e per quelli dell’area pratese, ma anche per quelli industriali in genere, che rappresentano il problema più grosso.
Naturalmente, ha aggiunto nel suo intervento, ormai gran parte del centro-nord è invasa dalle mafie, dove più l’una dove più l’altra, ed ha citato in particolare la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna (ogni tanto altri lo hanno detto, nel silenzio più assordante delle istituzioni, anzi con qualche stupido e arrogante diniego dell’evidenza).
Ed allora, per tornare definitivamente alla Toscana, ed a Pistoia in particolare, i parlamentari toscani e più in generale gli amministratori toscani, quanto ancora ritengono di poter dormire? Quanto ancora pensano di potersi baloccare con discorsi sulle “Grandi o Medie Opere”, tra l’altro tutte infiltrabilissime dalla criminalità organizzata in mancanza di un ferreo controllo, come la terza corsia della A11 almeno da Firenze a Pistoia e forse un domani fino a Lucca? Con quella cavolata di aeroporto di Peretola dove si vorrebbe costruire la terza pista? Con l’autostrada tirrenica? Senza mettere davvero mano allo stato di anarchia che continua indisturbato nell’area tessile pratese dominata dai cinesi?
Non provano almeno un po’ di imbarazzo le varie Valeria Fedeli, Caterina Bini, Edoardo Fanucci, e naturalmente tutti gli altri parlamentari toscani non pistoiesi di cui non conosco i nomi (a parte il sig. Andrea Manciulli da Piombino) a farsi dire queste cose da Antonio Moccia che viene da Caserta o suoi paraggi, mentre loro continuano a non sapere, non vedere, non provvedere?
E, già che ci siamo, nell’elenco ci metto Vannino Chiti, che pur avendo provvisoriamente assunto la cittadinanza piemontese resta pur sempre un genuino prodotto del vivaismo pistoiese; ed inoltre, come non metterci il leader maximo del momento, quel Matteo Renzi che mena vanto di avere in ponte una vomitevole ed antidemocratica riforma del Senato (e, almeno in questo caso tutto il mio appoggio va a Vannino Chiti)? O che si gingilla con il famoso articolo 18, il quale, comunque la si pensi, non è certo il più importante dei problemi che assillano il mondo del lavoro?
E, per concludere, non posso certo fare a meno di citare, tra coloro che dovrebbero aprire gli occhi, il Governatore Enrico Rossi, i presidenti di Provincia, i principali sindaci toscani.
[*] – Lettore, ospite
P.S. – Non so chi siano (anche se guardando su internet sarebbe facilissimo procurarsi i nomi) i parlamentari toscani di Forza Italia o come altro li vorrà rinominare il loro padrone; ma credo che voler parlare di antimafia con loro sia senz’altro tempo ancora più perso che volerlo fare con quelli del Pd.
Purtroppo la situazione nel centro e nord italia è già degenerata da almeno un decennio, a riprova che quella economica è solamente una delle tante crisi, forse neanche la peggiore. Qui di seguito alcuni “incredibili” video indicativi del radicamento ndranghetista nell’economia emiliana:
https://www.youtube.com/watch?v=QYXt277d6dY
https://www.youtube.com/watch?v=HE18Zmeme3Y
https://www.youtube.com/watch?
Vedi anche:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/31/reggio-emilia-incendio-in-cantiere-studenti-giornalisti-minacciati-video/672365/
La Toscana ha una reputazione “da cartolina” da difendere e certi argomenti sono tabù. Consiglio di seguire il lavoro della Fondazione Caponnetto e leggersi i rapporti pubblicati su
http://www.antoninocaponnetto.it/
E’ senz’altro vero il discorso della reputazione da “cartolina”, ma credo che non si possa difendere questa reputazione con l’ipocrisia, i contorsionismi verbali, o tenendo la testa sotto la sabbia. Altrimenti, prima o poi il bubbone scoppia, viene davvero alla luce del sole, ed allora non ci sarà “cartolina” che tenga.
Purtroppo, per comprendere queste cose ci vorrebbe una classe politica di livello un po’ più elevato di quella che abbiamo, e non solo quella.
Piero Giovannelli
caro Piero, se anche il bubbone scoppiasse davvero e venisse alla luce del sole,cambierebbe poco. A Brescello il Pd ha preso le difese del sindaco “legato” al boss ndranghetista: tutto alla luce del sole http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/30/brescello-paese-in-piazza-per-il-sindaco-che-difese-il-boss-e-il-comune-lo-salva/1137969/
Del resto il Pd non si fa mai mancare niente … alla fine tutto torna, direbbero alle nostre latitudini